Tra l’inferno in Terra e il paradiso in Cielo.
Per mediare le ire presenti e la quiete anelata;
per restare nella propria terra, ma sperare di avere la forza di fuggire;
per vivere, morendo poco a poco;
per cogliere il buono che c’è, e tamponare il resto;
per essere persone pensanti e non strumenti incoscienti;
per fare cambiare le cose, continuando a lottare,
per essere eroi sconosciuti di un destino amaro;
per non essere solo un numero fra tanti, ma tanto fra dei numeri;
per la paura fottuta di trascinare l’amore nell’odio,
per il sonno e la serenità perduta;
per il sonno e la serenità cercata;
per la vita che continua imperterrita a scorrere a dispetto delle nostre paure;
per il giorno in cui fuggi e per la notte da cui fuggi;
per scontare colpe di padri e pensare ai figli.
Per capire, non capire, farsi capire e non farsi capire;
per sperare di essere amati e continuare ad amare;
Per sperare che il purgatorio riscatti l’inferno in terra
E costruisca il paradiso in cielo
Per sperare….