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Alcune attinenze con la depressione.


News Neuroscienze – P.N.E.I.

Il disturbo depressivo maggiore rappresenta uno dei più comuni e seri problemi di salute. Mentre la sua eziologia è multifattoriale e poco conosciuta, entrambi i fattori genetici e ambientali possono essere coinvolti nell’aggravamento dei sintomi.

L’esposizione allo stress cronico durante la vita rappresenta un potente fattore ambientale avverso che può attivare o amplificare l’espressione dei sintomi depressivi. Mentre alcuni individui esposti ad eventi di stress non mostrano segni o sintomi di depressione, altri risultano maggiormente predisposti. In ogni caso, il meccanismo molecolare che conduce alla suscettibilità e all’adattamento allo stress cronico all’interno del cervello è poco conosciuto.

L’attività neurale regola un complesso programma di espressione genica che è coinvolto nella plasticità strutturale e funzionale del cervello. Esiste un crescente numero di evidenze che indica che l’aberrante trascrizione della regolazione è uno dei componenti chiave nella patofisiologia della depressione. Recenti lavori suggeriscono che la regolazione epigenetica dei geni, come la metilazione del DNA e la modificazione degli istoni, può modificare lo sviluppo della vulnerabilità allo stress e contribuire alla risposta comportamentale allo stress cronico e agli antidepressivi. In ogni caso anche il ruolo dei fattori ambientali e genetici nella regolazione epigenetica della patogenesi della depressione è largamente sconosciuto.

Per meglio chiarire i meccanismi molecolari della diversa suscettibilità e adattamento allo stress cronico, gli autori di un recente lavoro, (Uchida S, et al Neuron. 2011 Jan 27;69(2):359-72. Epigenetic status of gdnf in the ventral striatum determines susceptibility and adaptation to daily stressful events), utilizzano come modello sperimentale due ceppi di topo geneticamente distinti che esibiscono differenti risposte comportamentali allo stress cronico. Gli autori dimostrano che il differente status epigenetico del gene che codifica per il fattore neurotrofico derivato dalle cellule della glia (Gdnf) nel nucleo accumbens influenza la differente risposta comportamentale. Il gene Gdnf, come altri fattori neurotrofici, gioca un ruolo importante nella regolazione della plasticità sinaptica. Inoltre essi propongono che la regolazione epigenetica del gene Gdnf mediante i fattori ambientali insieme a quelli genetici, contribuisce ai diversi livelli di adattabilità e suscettibilità degli individui in relazione agli eventi di stress.

Questo studio punta quindi sulla dinamicità della regolazione del gene Gdnf, facendo luce sui meccanismi che modulano l’espressione dei geni attraverso il controllo epigenetico influenzato dagli eventi di stress e conduce verso nuovi approcci per il trattamento della depressione.

 Ferdinanda Annesi – Biologa C.N.R.