E se osservassimo con più attenzione?
COUNSELING
Non passa giorno che i vari mezzi di comunicazione non ci "offrano" terribili testimonianze relative all’abuso sui minori. Il perché di tanto interesse è senz’altro legato all’effetto commovente che queste vicende suscitano all’interno della nostra sfera emotiva e che noi ripaghiamo con un nostro gradimento attraverso i dati Auditel.
Sembra avventato constatare un atteggiamento simile, ma spesso proprio l’attrazione verso situazioni del genere ci serve per apprezzare maggiormente le dinamiche relative alla nostra vita familiare. Osservare questi fenomeni attraverso i mass-media, se da una parte smuove le nostre coscienze, dall’altra ci crea come una barriera protettiva tra noi e l’accaduto.
Rimaniamo coinvolti emotivamente, ma proiettati in una realtà che non è la stessa di quella osservata. Sembra sempre che tutto accada in un mondo lontano da noi, con cui non abbiamo niente a che fare. Se invece di guardare, osservassimo, ci accorgeremmo che la realtà televisiva non è poi così diversa dalla nostra realtà quotidiana.
Osserveremmo che situazioni simili sono anche attorno a noi.
Il termine abuso, infatti, viene troppo spesso inteso solo come abuso sessuale e nient’altro. Al contrario una parola può esprimere più concetti comunque riconducibili ad un’unica grande verità che in questo caso è la mancanza di rispetto nei confronti dei minori. La parola abuso deriva dal latino abusus ed indica l’uso di un potere per fini diversi da quelli per i quali è stato riconosciuto. Vuol dire imporre il proprio modo di agire o di pensare a discapito del corretto sviluppo della salute psico-fisica dell’essere umano.
Ne ricaviamo che l’abuso, inteso come forzata interferenza nella regolare crescita psico-fisica, può manifestarsi tanto dal punto di vista fisico quanto dal punto di vista psicologico. La differenza nelle due modalità sta nel fatto che l’abuso fisico è più facilmente riconoscibile e riscontrabile, mentre quello psicologico viaggia su parametri più difficili da individuare.
I comportamenti che caratterizzano questo tipo di abuso si esprimono attraverso la comunicazione di messaggi violenti e dequalificanti.
Si può essere investiti da continui rimproveri, che portano a sentirsi rifiutati ed incapaci.
Essendo dei minori, non si sono potute ancora sviluppare quelle capacità e quell’autonomia che garantirebbero quantomeno un allontanamento da fonti così dannose. Ecco perché poi nascono tutta una serie di risposte sintomatologiche di rifiuto verso chi si occupa della nostra crescita.
Timidezza, rifiuto del cibo, eccessiva vivacità, tutti indicatori di un mancato corretto sviluppo.
Crescendo ed acquisendo messaggi più corretti, si può invertire la rotta e superare le resistenze che ci hanno fatto vivere male, altrimenti si rischia di ripetere gli stessi errori nei confronti delle generazioni future, determinando un involuzione della specie umana che tanto si vanta della sua discendenza da qualcosa o qualcuno di perfetto.