Posted on

Ricerca italiana nel campo delle Neuroscienze.


 

News – 3

La ricerca italiana guadagna nuovamente la ribalta internazionale nel campo delle neuroscienze, settore in cui gli anglosassoni rivestono ruoli e compiti di eccellenza. La prestigiosa rivista scientifica “Neuroscience” ha dedicato la copertina allo studio realizzato a Roma nel Centro Europeo di Ricerca sul Cervello (CERC) dalla Fondazione Santa Lucia in collaborazione con l’Università Tor Vergata e il CNR. Il lavoro, pubblicato per ora On Line, documenta la distribuzione cellulare e subcellulare nelle aree cerebrali coinvolte in numerose patologie neurodegenerative.

I risultati di questa ricerca potranno servire da base per l’identificazione di nuove terapie contro malattie demielinizzanti, prima fra tutte la sclerosi multipla. Lo studio, coordinato dal prof. Giorgio Bernardi, è stato realizzato dal gruppo della dottoressa Cinzia Volontè, di cui fanno parte Susanna Amadio e Graziella Tramini, in collaborazione con il prof. Giuseppe Sancesario, Alessandro Martorana e Maria Teresa Viscomi.

Tutte le funzioni di una cellula sono espletate utilizzando l’adenosina trifosfato (ATP), una molecola intracellulare responsabile del metabolismo energetico cellulare. L’ATP è assimilabile rappresenta il combustibile che le cellule usano nei loro processi vitali. Questa sorta di molecola-carburante, può essere rilasciata anche nello spazio extracellulare e divenire una molecola-segnale deputata agli scambi d’informazione tra le cellule, alla stregua dei neurotrasmettitori e dei fattori trofici (stimolatori di ricrescita cellulare).

Ad esempio l’ATP extracellulare può segnalare ad una cellula muscolare di contrarsi, ad una piastrina di aggregarsi per evitare emorragie, ad un linfocita di eliminare un agente patogeno; ma può anche innescare la duplicazione incontrollata di una cellula tumorale o il processo di necrosi di un neurone, ecc. Ciò avviene in seguito al legame dell’ATP con specifiche proteine-recettori presenti sulla membrana esterna di tutte le cellule.

Lo studio condotto presso il CERC ha mirato individuare la presenza di un recettore specifico (il P2Y12) negli oligodendrociti di determinate aree del cervello del ratto. Gli oligodendrociti sono cellule del sistema nervoso centrale responsabili della formazione e del mantenimento della guaina mielinica che avvolge le fibre (assoni) di molti tipi di neuroni. Tale guaina funge da isolante elettrico ma guida anche la ricrescita della fibra nervosa qualora venga danneggiata.

La perdita di mielina (demielinizzazione) è un evento generalmente associato alle malattie neurodegenerative di tipo autoimmune-infiammatorio, come la sclerosi multipla. I risultati ottenuti dal gruppo della dottoressa Volontè hanno mostrato che, tale recettore, potrebbe costituire un nuovo gestore della comunicazione fra oligodendrociti e neuroni, necessaria a preservarne le reciproche specifiche funzioni. Fin troppo ovvia, a questo punto, la conclusione relativa al fatto che, riuscendo a modulare l’azione di questo recettore si potranno individuare nuove terapie contro le patologie demielinizzanti.

 

Dr. Giorgio Marchese – Docente di Fisiologia Psicologia c/o la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia ad Indirizzo Dinamico – Roma 2006