Ogni tanto mi piacerebbe sfogliare le prime pagine dei quotidiani locali e nazionali e leggere parole d’encomio per questa nostra martoriata regione…ogni volta, invece, sfogliare quelle pagine equivale a darsi un pugno nello stomaco; ma perché i figli di questa terra, una volta faro di cultura, sono ridotti così?. Perché non riescono a voltare pagina indirizzando la propria storia, la propria cultura, verso altre direzioni? E’ amaro, soprattutto in un momento delicato come quello che stiamo vivendo, apprendere ancora di inchieste, indagini e arresti di esponenti del passato governo regionale; se fosse vero tutto quello che trapela dal mondo della giustizia intorno alla delicata vicenda che vede coinvolti nomi noti e meno noti, ebbene, allora sarebbe veramente un disastro, dovremmo sentirci tutti, nessuno escluso, feriti nell’orgoglio e orfani, ognuno, della propria dignità. Il tutto, mentre a livello locale, provinciale e regionale si discute su come captare le risorse necessarie per liberare i nostri mari e i nostri fiumi dalla piaga dell’inquinamento sempre più incancrenita…già, chiedo scusa, non si tratterebbe di inquinamento, bensì, di sporcizia, per come mi è capitato di leggere e ascoltare lo scorso anno; per favore, qualcuno mi spiega la differenza? I risultati di questa sporcizia, invece, sono sotto gli occhi di tutti, anzi, a ben guardare proprio di tutti no, magari sotto gli occhi di chi non li tiene ben celati sotto la sabbia; concedetemi, però, un’osservazione, che, per carità, non vuol essere una critica: ma perché, se vi erano tali certezze, non si è proceduto prima in questa direzione, magari quando ognuno era saldamente al suo posto…un posto di comando e di potere? Questo, per me, rimarrà un mistero anche perché sembra di leggere un copione già scritto: una, dieci, cento volte. Confidando nella magistratura rimango in attesa dell’evolversi degli eventi speriamo, solo, che la verità, quella vera però, possa emergere dalle paludi dei sospetti, degli indizi e dei reati. Credetemi, mi sento male a scrivere sempre di queste cose, aiutatemi a vedere dell’altro, io, purtroppo, da solo, perché mi sento solo, proprio non ci riesco. In effetti, a ben guardare, qualcosa in “odore” di primato in Calabria esiste veramente e, a momenti, me ne dimenticavo, la ndrangheta! È notizia di questi giorni, infatti, che questa “sana”organizzazione abbia, finalmente, ed era ora aggiungo io, scalato la vetta della classifica del malaffare collocandosi al primo posto nel mondo; ma che bella soddisfazione, ora da calabrese verace potrò sbandierarlo con estrema fierezza ovunque mi capiterà di andare…e poi dicono che siamo sempre ultimi! Signori miei è veramente triste osservare quei pochi imprenditori di coraggio essere strangolati, uno per volta e in maniera lenta e angosciante, da questa anaconda assassina che si muove nel sottobosco dell’omertà, della vigliaccheria e della violenza; Se non fossi così convinto che le cose un giorno potrebbero cambiare a patto che ognuno prenda coscienza dei propri mezzi…farei la mia brava valigia di cartone per emigrare dove cultura, educazione, orgoglio e serietà non siano così sconosciuti come da queste parti.
Avvocato, Counselor – Presidente Assocultura Cosenza