Spunti di riflessione, da un nostro affezionato lettore.
Come noto, la quantità è misurabile col metro, la qualità no, anzi non esiste una definizione generale oggettiva di essa, e neppure legislativa. Connessa alla qualità è la cd meritocrazia, che tradizionalmente in Italia è stata oggetto di frequenti strumentalizzazioni, come la cronaca attesta . Da ultimo, nella Pubblica amministrazione, non essendo, appunto, proponibile sostenere la qualità di determinati funzionari a confronto di altri, e sostenerlo sarebbe anche oggetto di facili critiche negli ambienti competenti, la Pubblica amministrazione apertamente ha stabilito che la qualità consista nella fiducia soggettivamente ispirata da certi funzionari negli Amministratori eletti di turno. Così consegue che la qualità scompare se, decaduti gli eletti, i nuovi ripongano fiducia in altri funzionari (cd spoil system).
Ebbene, si sta affermando sempre più il concetto che anche ai magistrati debba applicarsi la meritocrazia, nonostante l’infelice collaudo nella Pubblica amministrazione, dove si assiste assai spesso ad iniquità selvagge nelle carriere, funzioni, retribuzioni,e mobbyng,ecc. Inoltre, addirittura, pare che i magistrati ,con la riforma in corso dell’ordinamento giudiziario, saranno sottoposti a test attitudinali.
E’ evidente il pericolo che si possa ,attraverso i procedimenti della meritocrazia,ed ora dei test, asservire la magistratura. Oltretutto, a differenza della attività amministrativa, in quella giudiziaria il punto di riferimento è costituito da un corpo normativo che eufemisticamente si può definire caotico ; da lungo tempo attendiamo,invano, un novello Giustiniano che tragga dalle leggi,il cui esatto numero neppure è pacifico,ed è costantemente..arricchito dalle normative UE e regionali, il troppo ed il vano. Si pensi ,fra le tante incongruenze, per fare un semplice esempio, che da decenni reati come la diffamazione, ingiuria, atti osceni (es.,594 cp-ingiuria….chiunque offende l’onore o il decoro di una persona…è punito..-atti osceni 527 e 529 cp….si considerano osceni gli atti e oggetti che .secondo il comune sentimento,.offendono il pudore.), o lo stesso concetto di detenzione del prestigio da parte dei magistrati, sono racchiusi in norme vuote, stabilendosi ,successivamente alla trasgressione, la regola concretamente violata , ciò in evidente contrasto con l’articolo 25 Costituz.(nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso) ,e compagnia cantando.
Nei procedimenti disciplinari verso i magistrati,inoltre,a parte la contestazione di fatti non specificamente legalmente predefiniti,con repentaglio delle guarentigie,pare vengano sanzionate non tanto le situazioni di incompatibilità su indipendenza ed imparzialità,discrimine fondamentale di un magistrato per le sue funzioni(così magistrati che abbiano svolto,sostenuti da partiti,funzioni elettive, rientrano in servizio quando cessa la carica,fatto incompatibile con la detenzione d’un prestigio legato all’essenziale, indipendenza ed imparzialità,della funzione),quanto vicende personali che dovrebbero costituire intangibile connotazione dello status personale del magistrato-persona.In un importante convegno nazionale(magistratura onoraria-ruolo e strategie di impiego della magistratura onoraria nel settore civile tra riforme processuali e ordinamentali) , tenutosi a Genova il 18 e 19 febbraio 05,ove si sono approfondite 2 proposte di legge (Ranieli , Vitali,e altri) giacenti in Parlamento, di riordino del comparto dei magistrati cd onorari,purtroppo,si è appreso che anche su questi ultimi potrebbe abbattersi il “flagello” della meritocrazia,che naturalmente rischierà d’essere” all’italiana”.
Francesco Battaglia