Un progetto concreto, fattivo, nel buio delle opportunità nel meridione d’Italia… se qualcuno non farà lo “sgambetto”!
Parlare dello Ionio cosentino equivale a narrare la saga delle occasioni mancate che avrebbero potuto dare libera espressione alle tante potenzialità del territorio, determinandone, così, il tanto atteso decollo economico e che, invece, proprio perché inespresse, stanno comportando da un lato una lenta agonia economica per l’intera area, dall’altro la saturazione della gente sibarita, umiliata dalle mille promesse dei politici di turno e dalla scarsa fattività nel concreto. E’ da non credersi come le due arterie principali del territorio, la 106 ionica e la tratta ferroviaria, vengano abbandonate al loro triste destino fatto di inefficienza e pericolosità, in nome di una produttività di stampo manageriale ma a tutto danno degli utenti, quando, è ormai arcinoto che per pensare allo sviluppo concreto di un territorio si debba necessariamente investire sulle infrastrutture esistenti e magari, perché no, pensare di crearne di nuove! E pensare che le due arterie appena citate rappresentano il biglietto da visita per quanti, volendo soggiornare in Calabria, volessero usufruirne dopo aver percorso l’adriatica o, magari, essere sbarcati nei moderni porti di Bari e Brindisi…
A loro è dedicato il seguente cantico che viene menzionato troppo spesso fuori dai nostri sacri confini regionali “benvenuti nella terra dell’inefficienza e del degrado, dove Dio aveva creato un paradiso naturale che la saggia mano dell’uomo ha provveduto a gestire…i risultati sono, per così dire, tangibili ed evidenti”.
Ed i risultati sono tangibili quando si volge lo sguardo sulla costa dove abusivismo e menefreghismo l’hanno fatta da padrone per lunghi anni con buone speranze anche per il futuro. Non si riesce a capire, poi, come l’industria turistica locale non venga sorretta ed incentivata, eppure il turismo insieme all’agricoltura rappresentano le due risorse primarie di questo territorio…troppi sono i perché che non troverebbero risposta, però è anche vero che se i politici hanno delle precise quanto pesanti responsabilità, molte altre, anche se di diversa natura le ha l’elettorato che, puntualmente vota quanti hanno criticato: allora ci sarà un motivo se si verifica questo controsenso… o no?
Alle persone intelligenti l’ardua sentenza ed a noi che scriviamo una riflessione: ma i privati quanto si sono industriati per tentare un’inversione di trend? Poco o niente è la secca risposta ed allora, oltre che lamentarci, non sarebbe il caso di rimboccarci le maniche e proporre qualcosa di valido, qualcosa di costruttivo… o no?
Ed è proprio in questa ottica che la nostra associazione Neutrergon ONLUS – Movimento per la Tutela dei Diritti Umani (proprietaria de La Strad@), dopo un approfondito studio del territorio e attraverso il lavoro del suo Presidente, Avv. Mariano Marchese, coadiuvato dal consigliere dell’amministrazione provinciale di Cosenza, Benvenuto, ha proposto un’idea poi trasformatasi in progetto che è stato sottoposto all’attenzione dell’Ente Provincia di Cosenza, con la quale è prevista una cooperazione in regime di partenariato costruttivo e produttivo anche grazie al supporto della Regione Calabria.
Tale progetto consiste nello sfruttamento di un numero di caselli ex ANAS per la realizzazione di centri polifunzionali dove, formazione e sviluppo di risorse umane, troverebbero la loro massima espressione. E tale finalità è evidenziata dal lungo elenco di attività che sono riportate di seguito tra le quali spiccano, a nostro parere, per importanza la creazione di laboratori artigiani al fine di valorizzare e riqualificare le varie forme di artigianato locale, parimenti alla realizzazione di centri editoriali facenti capo ad una nuova casa editrice al fine di promuovere anche la cultura calabrese e delle varie etnie presenti sul territorio, così come la realizzazione di Calabria tourist point in varie capitali europee, al fine di fare conoscere le meraviglie paesaggistiche presenti in Calabria così come la bontà dei prodotti gastronomici locali al pari della cucina locale e poi, ancora, la realizzazione di percorsi turistico – storico- naturalistici per dare l’opportunità ai turisti presenti di godersi quanto di meraviglioso offre la Calabria.
Tutto ciò riteniamo che possa costituire per lo Ionio ed il Pollino così come per l’intera Calabria, il volano per un decollo economico concreto e, probabilmente, un riavvicinamento tra il mondo politico locale ed i cittadini che vedrebbero in questa una realtà efficiente e sensibile alle idee presentate.
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