Su fortuna e sfortuna, Oriente ed Occidente hanno mostrato spesso idee contrastanti. L’evidenza maggiore si appalesa proprio con i numeri 13 & 17!
In Oriente, infatti il 17 viene considerato un numero di buon auspicio, infatti: 17 sono le parole del richiamo alla preghiera; 17 sono i consigli da dare al re, all’orecchio, al momento dell’incoronazione; 17 sono i componenti dello stendardo reale; etc.
In Occidente, soprattutto fra i popoli latini, il 17 viene considerato un numero iellato e di malaugurio. Nella numerazione degli antichi romani, infatti, il 17 veniva scritto XVII: anagrammando questo numero, si ottiene il termine VIXI che, in latino, vuol dire “sono vissuto (… e di conseguenza, ora sono morto!)”
Per quanto riguarda il numero 13, le origini paranormali affondano in tempi ancor più lontani.
Si narra, infatti, che Filippo di Macedonia aggiunse la sua statua a quelle dei dodici dei e, in conseguenza di ciò, venne assassinato. Alla famosissima Ultima cena accanto a Gesù, vi erano tredici convitati… e si sa come è andata a finire! Continuando, il tredicesimo capitolo dell’Apocalisse è quello del Male, in cui si parla dell’Anticristo. Nel Nord Europa, all’epoca di Re Artù, la tavola rotonda dei cavalieri aveva dodici posti più uno, definito, “seggio periglioso”: chi vi sedeva, andava incontro ad avventure particolarmente impegnative e, quasi sempre, mortali!
Nei paesi anglosassoni, i costruttori non prevedono, nominalmente, il tredicesimo piano nei palazzi (soprattutto gli alberghi) e la tredicesima fila negli aerei.
In Italia, invece, il 13 porta fortuna (sono famosi, pendagli e cornetti con il numero 13), al punto tale da avere inventato, fra l’altro il totocalcio in cui, il premio più alto, si vince proprio indovinando 13 risultati utili consecutivi.