Giuseppe Verduci è stato un combattente, un esempio di coraggio che, fino all’ultimo (ben oltre la soglia dei suoi 80 anni) ha piantato semi per i virgulti della speranza, come ornamento e corollario di una via spesa per provare a lasciare un mondo migliore. Non c’è modo migliore, per ricordarlo,che riproporre alcuni dei suoi scritti.
BUONA LETTURA
Ti strinsi sul mio cuore
la prima volta
quasi per gioco.
I tuoi occhi brillavano
e portavano tanta luce nel mio
animo tempestoso.
Forse non era amore
ma io mi innamorai di te.
Scovo nel tuo lontano passato
e scopro la tua tenerezza
la semplicità delle tue origini.
Fu ciò che mi avvolse
nel turbinare dei miei miraggi.
Peppinella !
Mezzo secolo di insegnamenti,
di sorrisi
nella nostra vita amara.
Peppinella !
Nelle tempeste mi hai preso per mano.
Mi hai seguito
nel lungo peregrinare
in luoghi non tuoi.
Ti strappai come un fiore
dal tuo paesello.
Ti portai di qua e di là
e tu mi seguisti sempre
col tuo sorriso
col tuo amorevole fascino.
Non hai mai sospirato invano.
Rifletto
e mi accorgo della maestosità.
Una donna non inutile,
una maestra di vita.
Eri bella ! Sei sempre bella !
Io ti ho voluta così
ti voglio così,
ancora,
sempre !
Giuseppe Verduci (27 settembre 2002)