Posted on

Mente e dintorni è una rubrica (nata da una fortunata serie televisiva) che ci porta a curiosare nei meandri della nostra personalità, per scoprirne i segreti e capire i motivi per cui compaiono i disturbi e, ovviamente, prendere rimedio.

Perché, conoscersi e comprendersi, aiuta senz’altro a vivere meglio.

In questa ventinovesima puntata, ci occuperemo del secondo dei meccanismi di difesa “ossessivi”, definito “INTELLETTUALIZZAZIONE”

Come precisato nelle altre puntate, questo lavoro riguardante i Meccanismi di difesa, si basa su una delle scale di valutazione più rigorose e affidabili (il cui acronimo è “DMRS “): quella di John Christopher Perry, ripresa e approfondita dal prof. Vittorio Lingiardi, nelle sue pubblicazioni specifiche.

Ho un anno in più, Lloyd”

“Ha già deciso dove metterlo, sir?”

“Gli anni si caricano solitamente sulle spalle. No, Lloyd?”

“Solo se si vuole sentire il peso dell’età, sir”

“Vedi alternative, Lloyd?”

“Potremmo riporlo, come gli altri, nel bagaglio dell’esperienza”

“Dici che così gli anni saranno più leggeri, Lloyd?”

“Se non altro li porterà meglio, sir”

“Eccellente suggerimento, Lloyd”

“Buon compleanno, sir”

(Vita con Lloyd)

Definizione

Meccanismo di difesa mediante cui, si affrontano conflitti emotivi e fonti di stress interne o esterne attraverso l’uso eccessivo del pensiero “astratto” o delle generalizzazioni, per evitare di provare sentimenti che disturbano.

In pratica, l’intellettualizzazione costituisce una sorta di versione di ordine superiore dell’isolamento dell’affetto.

Chi utilizza il meccanismo dell’isolamento, generalmente riferisce di non provare sentimenti.

Colui che fa uso dell’intellettualizzazione parla dei sentimenti in una maniera che l’ascoltatore percepisce come anaffettiva.

Funzione

Il soggetto si separa e si distanzia dalla componente affettiva e dalle pulsioni delle proprie idee, per cui ogni sfumatura emotiva viene descritta come se non appartenesse a sé stessi ma a una terza persona.

Sono, pertanto, persi gli aspetti sia esperienziali delle emozioni che la fisiologica importanza delle pulsioni.

Un po’ come dialogare con un impassibile e imperturbabile maggiordomo inglese

Gli elementi cognitivi restano consci, anche se in modo generalizzato o impersonale.

Di solito il soggetto si riferisce alla propria esperienza in termini generali o in seconda o terza persona.

Contrariamente a quanto si possa immaginare, non è necessario avere una spiccata intelligenza per usare

l’intellettualizzazione perché, in realtà, è “semplicemente” una strategia cognitiva per minimizzare l’importanza soggettiva di problemi della propria vita affettiva.

Infatti, come per atri meccanismi di difesa, può addirittura anche essere riscontrata in persone con

insufficienza mentale o sindromi cerebrali organiche

“Speriamo che il nuovo anno sia più leggero, Lloyd”

“Sir, se mi permette, la bontà di un anno non si misura dal suo peso”

“Ah no, Lloyd?”

“Vede, sir, un peso può essere una zavorra che ci schiaccia o un’ancora che ci salva nelle tempeste”

“E qual è la differenza, Lloyd?”

“Che solo a uno si è legati, sir”

“Ti auguro un anno con un giusto peso, Lloyd”

“Anche a lei, sir. Anche a lei”

(Vita con Lloyd)

Con la speranza e l’obiettivo di essere stato utile per conoscere sempre meglio chi incontriamo (soprattutto quando ci guardiamo allo specchio), vi do appuntamento alla prossima puntata, nella quale parleremo del terzo dei meccanismi  definiti “ossessivi”: “L’ANNULLAMENTO RETROATTIVO”

Questo video riassume, semplificandoli, i contenuti finora espressi, offerti con una delicata base musicale. Buona “degustazione”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *