Il cibo è il primo veicolo di accettazione al mondo mediante cui capiamo che, qualcuno, si sta prendendo cura di noi. Le esperienze più indelebili , da questo punto di vista, sono quelle vissute coi propri nonni perché nessuno, come loro, è disponibile a dedicarci tempo, affetto e disponibilità.
Questa rubrica, curata da Maria Felicita Blasi, propone le antiche ricette delle nonne, attraverso il ricordo dei loro nipoti, studenti dell’IIS Lucrezia della Valle di Cosenza.
In questa tredicesima puntata, si parla dei “turdiddri” (turdilli)
Sapori d’infanzia
C’è un ricordo che mi riporta alla mia infanzia, quando, durante le festività natalizie, la mia nonna, bravissima cuoca, mi preparava i miei tanto amati “turdiddri” (turdilli), dolci tipici calabresi, che ancora oggi lei sa preparare con grande maestrìa.
La ricetta
Ingredienti:
-600 gr di farina
-200 ml di vino moscato
-200 ml di olio
-scorza grattugiata di arancia
-un pizzico di cannella
-un pizzico di sale
-Olio per fritture
-Miele di fichi
Preparazione:
Versare in una pentola il vino e l’olio, poi la scorza d’arancia, la cannella e il sale, portando il tutto ad ebollizione. Lasciare intiepidire e aggiungere, poco per volta, la farina, mescolando con un mestolo di legno. Dopo aver amalgamato bene tutti gli ingredienti, riporre l’impasto su una spianatoia ( u “timpagnu”), continuando a lavorarlo con le mani, fino a farlo diventare liscio, senza grumi. Se sarà necessario, si potrà aggiungere un po’ di farina, per evitare che l’impasto possa appiccicarsi sulla spianatoia, al fine di assottigliarlo fino a ricavare dei bastoncini e, da questi, tanti tocchetti di media grandezza, ognuno dei quali dovrà essere più grande di uno gnocco. Appena pronti i tocchetti, cavarli utilizzando i polpastrelli di due dita, passandoli su una superficie rigata.
Per la frittura, versare l’olio in una pentola e adagiarvi gli gnocchi, facendoli cuocere fino a quando non avranno raggiunto una media doratura; scolarli per bene e riporli in un contenitore, dopo aver sistemato sul fondo un foglio di carta assorbente. Successivamente, mettere in una pentola il miele di fichi e farlo riscaldare fino ad ebollizione; immergere pochi turdilli per volta, mescolandoli e rigirandoli affinché il miele possa ben attecchirvi. Infine, rifinire i turdilli, ancora caldi, cospargendoli di diavoletti, colorati e zuccherini, che rendono questi dolci ancora più gustosi. A questo punto, non resta che mangiarli, ancora meglio sporcandosi le mani con il miele!
Michela (15 anni)
A cura di Maria Felicita Blasi