“Cacao meravigliao (…)”: questo l’incipit di una canzone del 1987, sigla di una famosa trasmissione televisiva, canticchiata dai più, anche per il suo ritmo allegro e rincuorante. La canzone divenne talmente popolare al punto che, in quel periodo, il “Cacao meravigliao” veniva spesso ricercato come prodotto da acquistare nei supermercati, con quella etichetta!
Ma quale sarà stato il significato di “meravigliao”? Beh, forse un aggettivo, volto ad indicare la meraviglia, lo stupore che avrebbe potuto sortire se si fossero scoperti gli effetti benefici di tale sostanza?
A volte, secondo un luogo comune, si è portati a pensare che le cose gustose non siano salutari. E se, invece, le cose buone facessero anche bene? Se agli alimenti ricchi del loro gusto naturale si cominciasse a dare valore, emotivo sì ma anche terapeutico?
A tal proposito, è stato svolto uno studio presso l’Università di L’Aquila, poi pubblicato su Hypertension. Esso vede coinvolti tre gruppi di anziani, tutti ultranovantenni, lievemente affetti da decadimento cognitivo. A ciascuno dei tre gruppi è stata quotidianamente somministrata, a doppio cieco e per la durata di tre settimane, una bevanda arricchita di flavonoidi del cacao, famosi per le loro proprietà antiossidanti, somministrati strategicamente in differenti quantità:
990 mg circa al primo gruppo, 520 mg circa al secondo, 45 mg al terzo.
Dopo un periodo di tre settimane, nei tre campioni di ricerca sono stati riscontrati risultati diversi, in merito ai valori pressori, di sensibilità insulinica e della perossidazione lipidica. Si è registrato un netto miglioramento nel gruppo che aveva consumato un maggiore quantitativo di flavonoidi. Non solo, ma in proporzione si registrava anche un miglioramento della funzionalità cognitiva.
Ciò mette in evidenza il ruolo importante non solo del cacao, ma dell’alimentazione in generale e di tutti gli alimenti contenenti flavonoidi, nel controllo del decadimento dello stato cognitivo; ciò potrebbe interessare non solo gli anziani, ma anche studenti e lavoratori di tutte le età.
Ma allora avevano proprio ragione le nostre nonne quando, oltre a suggerirci di mangiare spesso la verdura, ricca appunto di flavonoidi, ci conservavano, con tanta premura, gustosi cioccolatini e ci invitavano a mangiarli per sentirci più forti anche quando andavamo a giocare in cortile! Magari loro conoscevano poco i benefici della scienza, ma certamente non sbagliavano a fidarsi delle sagge tradizioni!
E se la strada del benessere fosse quella delle antiche abitudini, abbinata anche alla nuova conoscenza scientifica?
Biologa Nutrizionista