Posted on

Un po’ scettica, sono sempre stata un po’ scettica nei confronti di tutto quello che di naturale si può adoperare come coadiuvante di alcuni disturbi. Fino a quando …

Passo gran parte del mio tempo di lavoro a studiare. Penso di essere stata fortunata nella vita per questo aspetto: faccio la cosa che più mi piace, navigo sul web alla ricerca di quello che più attiene ai miei interessi scientifici, ci penso sopra, elaboro, progetto, propongo. Sbaglio. Importantissima l’interazione coi colleghi. Da sempre ho lavorato in gruppo, una catena di montaggio, poche persone ognuna con le proprie attitudini, tutte armate dalla stessa curiosità, carburante del nostro lavoro, e pronte a sopperire là dove necessario: quello che non si ha viene ad essere colmato dall’altro. E così si può andare molto lontano.

Da pochi anni questo mio modo di interagire si è un po’ modificato. Da sola rimango sempre un’isola che non potrebbe confinare con nessuno, per cui nemmeno riuscire a vedere al di là dell’orizzonte, le modalità di comunicazione risultano profondamente cambiate e mi ritrovo a dover mettere insieme una catena di competenze diverse a formare una gran bella collana di perle.

Un gran lavoro! Ma se funziona si realizzano dei bei sogni.

Prendo timidamente posto fra la polvere ed in quello che sarà, per gli anni a venire, il mio posto. È importante, credo per qualsiasi essere umano il senso dell’appartenenza, ad un luogo, ad un pensiero, ad una cosa. È una sorta di riferimento di cui riusciamo difficilmente a fare a meno, per cui cerco di renderlo il più confortevole possibile in relazione alle mie esigenze.

Un raggio intenso e molto caldo di sole mi accoglie sorridendo, apro i miei file ed inizio il trasferimento. Con una lacrima ed una speranza.

Inaspettatamente inizia il mio nuovo e difficile percorso. Qualcosa mi sorregge. Una di queste è la certezza che le cose dell’anima non si possono rompere.

La curcumina è un polifenolo estratto dalla pianta Curcuma longa ampiamente usata nel sud-est asiatico, in Cina ed in India sia per la preparazione del cibo che a scopo medico. Dalla seconda metà dell’ultimo secolo la medicina tradizionale ha attratto l’attenzione degli scienziati di varie discipline per meglio comprendere le sue proprietà farmacologiche. Di grande interesse è il suo ruolo nel trattare le malattie neurodegenerative come la malattia di Alzheimer, il Parkinson, e i tumori. Tutte queste malattie hanno in comune una base infiammatoria, che incrementa l’accumulo di specie reattive all’ossigeno e il danneggiamento ossidativo di lipidi, acidi nucleici, proteine. I benefici terapeutici della curcumina per queste malattie neurodegenerative sono multifattoriali e coinvolgono la regolazione di fattori di trascrizione, di citochine e di enzimi associati con l’attività del NF-κB (nuclear factor kappa-light-chain-enhancer of activated B cells), un fattore di trascrizione che si trova in tutti i tipi cellulari coinvolto nelle reazioni allo stress, radicali liberi, etc. (Current Neuropharmacology, 2013, vol 11 n°4)

Le immediate sintonie, uno sguardo, un cenno della mano, un brevissimo colloquio. È vero, ci sono persone con le quali all’istante si stabiliscono dei legami che coinvolgono tanti aspetti che riesci a cogliere subito e a tenere stretto.

Due parole fra la calura dell’inizio stagione, la curiosità dell’essersi incontrate e uno scambio di informazioni veloce ma intenso. Mi rimangono nella mente i dettagli, allora credevo inutili, oggi invece densi di significato. Ci proponiamo di rivederci ognuna con il suo bagaglio di esperienze, sembra ci siano i presupposti per cominciare.

E cominciamo.

Lo scambio, la trasmissione delle informazioni è fondamentale per intersecare le professionalità, certo è necessaria una gran dose di umiltà e anche di coraggio. Trovare il linguaggio appropriato a che l’altro non si senta escluso, lui compreso, di sicuro una cosa difficile.

A fatica quest’oggi riesco a tirare fuori tutto quello che ho dentro e che vorrei dire.

Curiosa la vita! L’ho detto e pensato mille volte ma mai finirà di sorprendermi, anche e soprattutto quando prepotentemente invade togliendo.

Gli effetti benefici della curcumina come composto terapeutico multifattoriale nelle malattie neurodegenerative, cardiovascolari, nei tumori sono riportati da un gran numero di studi pubblicati negli ultimi anni. Gli effetti terapeutici sono strettamente supportati dalle evidenze epidemiologiche riferite alle popolazioni che consumano abitualmente la curcumina, come l’India dove il suo consumo, da lungo tempo, potrebbe essere collegato ad un basso tasso di incidenza di malattie neurodegenerative. Ma nonostante i numerosi studi in vivo e in vitro rinforzano l’ipotesi della bassa tossicità per le cellule neuronali i trial clinici sugli organismi superiori sono limitati. La curcumina potrebbe modulare le vie di segnale multiple coinvolte in molte malattie neurodegenerative ed effettivamente trattare tali malattie con modalità terapeutica. Altro grande vantaggio potrebbe attraversare la barriera ematoencefalica ed assicurare l’azione farmacocinetica nel sistema nervoso centrale. Gli svantaggi sono rappresentati dalla bassa biodisponibilità e dalla degradazione prematura che mantiene la sua concentrazione a livelli terapeutici non ottimali.(Current Neuropharmacology, 2013, vol 11 n°4)

In questi giorni oltre al dolore in me predomina l’incredulità. La rabbia sopraggiungerà?

Una smania del voler a tutti i costi finire quello che si è iniziato, il progetto comune, la voglia di insistere. L’intuizione è stata comune e anche se a lungo la abbiamo trascinata non ci siamo mai arrese. Sorrido abbassando gli occhi su me stessa, è solo una scusa per nascondere un dolore.

Un silenzio irreale irrompe nel primo pomeriggio di questa giornata di sole un po’ birichino, che rimane affacciato a riscaldare salutando. L’odore è sempre lo stesso e le parole sono inutili. Rimane un grandissimo ricordo affettuoso.

A Daniela

Fernanda

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *