Un istante di paura! |
Pensieri degli anni difficili “…arrivo in fondo ai tuoi occhi…”Un altro giorno prende vita. Mi avvio guidando distrattamente e solo dopo un po’ mi accorgo di non essere ancora tornata. La strada si apre avanti a me lasciando aperto l’orizzonte ai miei pensieri, i sogni continuano a vivere.Chi sta lasciando chi?Un momento di grande confusione. Sollecitazioni da ogni parte, emozioni in tumulto, sensazioni frammiste.Un po’ del mio calore. È questo ciò che intendo quando i miei occhi si inteneriscono, quando l’espressione del viso si tende in un abbraccio. Già, un abbraccio…, come quello del mattino quando l’intensità dei colori del giorno mi strappa il primo sorriso, donato con tutta l’anima e il cuore.Ci ritroviamo per la prima volta nascosti agli sguardi indiscreti del mondo e, senza chiederlo l’uno all’altro, afferriamo la sintonia che lega e partiamo per un viaggio tutto nostro. Era da tanto che lo aspettavamo.Una magica atmosfera densa di profumo avvolge le prime parole. Vengono fuori non timidamente, ma quasi a pretendere questo istante che promette una serata immaginata e finalmente realizzata. La luce fioca si deposita dolcemente come una coltre leggera e avvolge il silenzio intervallato solo dalla voglia di trovarsi.Provo ad ascoltare il mio respiro.Curioso come a volte nel tentativo di proteggersi ci si barrica all’interno di una corazza fatta di parole dure nei toni e morbide nel significato. Ma questa sera poco resisto, mi lascio andare e… provo a trasmettere solo la parte più bella.Ho letto e tanto studiato in tutti questi anni della mia vita. Le domande infinite poche risposte hanno trovato, i mille perché sono rimasti nascosti dietro un ragionamento che non è riuscito ad incontrare l’emozione del sentimento.Una musica lontana riecheggia nella mente, non riesco a scacciarla, senza ossessione però, al contrario a richiamare e a voler ricordare quando il tutto iniziò.Non sempre la fiducia ha bisogno di essere conquistata, spesso nasce all’improvviso e senza che si sappia bene il perché. È fatta di odori mai sentiti eppure familiari, di incroci di sguardi mai visti eppure ricordati, di poche parole mai ascoltate ma che arrivano dritte là, proprio dove da tempo il silenzio sovrastava bloccando. E ricordo con un brivido di dolore le lacrime mute, in una calda estate di disperazione e nello stesso tempo gelida da freddare ogni respiro.Quando “quel precario equilibrio si frantuma” per tutti inizia un nuovo percorso che vuoi o non vuoi va accettato, anche se non lo avevi chiesto e anche se cerchi con tutto te stesso di risistemare le cose come prima, nulla tornerà uguale. “Forse la riva non è poi così lontana, forse è solo che avanti c’è una grande onda e impedisce di vedere.” Smontare le cose nelle sue componenti più piccole può servire a meglio capire come sono fatte, osservarle attentamente e poi risistemarle in una maniera nuova. Gli incastri della vita pur non essendo infiniti risentono della plasticità della mente, l’elasticità e la capacità di guardare da quante più angolazioni possibili fornisce una soluzione a quella che si può considerare una delle difficoltà più grandi dell’essere umano, la paura di provare paura.Un momento di prezioso silenzio. Non so per quale inconsueto meccanismo cerebrale prende vita un desiderio. Chissà quale bisogno vuole soddisfare, o forse solo semplicemente la voglia di condividere in altro modo. Un altro modo.Il prezioso silenzio si arricchisce di un tenero sorriso. Potrei rimanere senza parlare per tanto tempo, inviando dalla parte più profonda della mia anima parole, e non questa volta lacrime, mute. Senza bisogno di suoni, potrebbero non giustificare l’intensità del sentimento, l’importanza del proprio sentire, il valore.Cade ogni barriera, non saremo arrivati alla fine del percorso? Un istante di paura…Un abbraccio caldo ed un bacio. |
Biologa CNR, Counselor. Responsabile “gestione area informativa” Progetto SOS Alzheimer On Line