Pubblicato su Lo SciacquaLingua
I cortesi lettori amanti dei modi di dire e che ci onorano della loro attenzione – se “faranno mente locale” e andranno a ritroso nel tempo – non avranno difficoltà a individuare – tra i loro conoscenti – moltissimi “testimoni di San Gennaro”.
Ma chi sono costoro?
È presto detto: i bugiardi e gli impostori. Allora, amici, quanti “testimoni” di vostra conoscenza vi sono venuti alla mente? Avete bisogno di una calcolatrice? Bando agli scherzi e vediamo l’origine della locuzione affidandoci – come facciamo spesso – a Ludovico Passarini.
“Questi (i testimoni di San Gennaro, ndr) erano (…) ciechi, rattratti, infistoliti, balbuzienti e simili, soliti a star sulla soglia della chiesa di San Gennaro in Napoli a buscar limosine. Fra i ciechi vi erano quelli che, anche con un occhio solo avrebbero infilato gli aghi al buio; e quelli che, ciechi davvero, dicevano di veduta con questi occhi; fra i rattratti quelli che avrebbero corso il palio; e fra gli infistoliti quelli che, levata la fasciatura, non avrebbero mostrato che la cicatrice di una coltellata avuta in gioventú. Cosicché costoro erano bugiardi e impostori: e non essendone il numero mai scarso, e delle loro furberie ed inganni piú maiuscoli parlandosi spesso, ne derivò che andarono in proverbio, cosicché, per dare ad uno del bugiardone o del complice delle altrui furberie, fu appellato Testimonio di San Gennaro (…)”.
A cura di Fausto Raso
Giornalista pubblicista, laureato in “Scienze della comunicazione” e specializzato in “Editoria e giornalismo” L’argomento della tesi è stato: “Problemi e dubbi grammaticali in testi del giornalismo multimediale contemporaneo”). Titolare della rubrica di lingua del “Giornale d’Italia” dal 1990 al 2002. Collabora con varie testate tra cui il periodico romano “Città mese” di cui è anche garante del lettore. Ha scritto, con Carlo Picozza, giornalista di “Repubblica”, il libro “Errori e Orrori. Per non essere piantati in Nasso dall’italiano”, con la presentazione di Lorenzo Del Boca, già presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, con la prefazione di Curzio Maltese, editorialista di “Repubblica” e con le illustrazioni di Massimo Bucchi, vignettista di “Repubblica”. Editore Gangemi – Roma.