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Gli albergatori sono soddisfatti perché le presenze hanno subìto un incremento del 5%”. Frasi del genere ci vengono “propinate” da tutti gli operatori dell’informazione (radiotelevisione e carta stampata, comprese le così dette grandi firme). Ma costoro sanno di dire una “castroneria linguistica”? Non sanno, costoro, che il verbo subire, in buona lingua italiana, significa “sopportare, “soffrire”, “patire” e simili? L’incremento si patisce? Non crediamo proprio. Il verbo in questione, quindi, deve indicare, sempre, qualcosa di negativo, di spiacevole: si subisce un’offesa, un affronto, un danno o qualcosa del genere. La frase “incriminata”, per tanto, va emendata (per coloro che amano il bel parlare e il bello scrivere) in “… hanno avuto un incremento del 5%”.
A cura di Fausto Raso
Giornalista pubblicista, laureato in “Scienze della comunicazione” e specializzato in “Editoria e giornalismo” L’argomento della tesi è stato: “Problemi e dubbi grammaticali in testi del giornalismo multimediale contemporaneo”). Titolare della rubrica di lingua del “Giornale d’Italia” dal 1990 al 2002. Collabora con varie testate tra cui il periodico romano “Città mese” di cui è anche garante del lettore. Ha scritto, con Carlo Picozza, giornalista di “Repubblica”, il libro “Errori e Orrori. Per non essere piantati in Nasso dall’italiano”, con la presentazione di Lorenzo Del Boca, già presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, con la prefazione di Curzio Maltese, editorialista di “Repubblica” e con le illustrazioni di Massimo Bucchi, vignettista di “Repubblica”. Editore Gangemi – Roma.