Pubblicato su Lo SciacquaLingua
Cortese dott. Raso, mi piacerebbe conoscere la ragione per la quale da inverno abbiamo “invernale”; da autunno “autunnale”, da primavera “primaverile” ma da estate “estivo”. Perché, insomma, quest’ultimo aggettivo non è composto con il suffisso “-ale” o “-ile”? Sarebbe scorretto, dunque, dire o scrivere “estatale” o “estatile”? Grazie se prenderà in considerazione la mia richiesta.
Con i migliori saluti.
Ivano P. ( Rieti )
Gentile Ivano, il suo ragionamento è logico ma non rispecchia, però, la “realtà linguistica”. Vediamo. Tanto “invernale” quanto “primaverile” provengono dai rispettivi sostantivi con l’aggiunta dei suffissi “-ale” e “-ile” (invernale, primaverile). I predetti suffissi specificano ciò “che riguarda”, “che è proprio”: invernale, che riguarda l’inverno; primaverile, che è proprio della primavera. Lo stesso discorso per “autunnale” che non proviene, però, dall’italiano autunno ma dal latino “autumnalis”. Per quanto riguarda “estivo”, infine, non discende dal sostantivo italiano estate ma dal latino “aestivus”, da “aestus”, «calore». Di qui, per l’appunto, estivo.
A cura di Fausto Raso
Giornalista pubblicista, laureato in “Scienze della comunicazione” e specializzato in “Editoria e giornalismo” L’argomento della tesi è stato: “Problemi e dubbi grammaticali in testi del giornalismo multimediale contemporaneo”). Titolare della rubrica di lingua del “Giornale d’Italia” dal 1990 al 2002. Collabora con varie testate tra cui il periodico romano “Città mese” di cui è anche garante del lettore. Ha scritto, con Carlo Picozza, giornalista di “Repubblica”, il libro “Errori e Orrori. Per non essere piantati in Nasso dall’italiano”, con la presentazione di Lorenzo Del Boca, già presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, con la prefazione di Curzio Maltese, editorialista di “Repubblica” e con le illustrazioni di Massimo Bucchi, vignettista di “Repubblica”. Editore Gangemi – Roma.