Pubblicato su Lo SciacquaLingua
Chi adopera, ovviamente in senso figurato, il modo di dire in oggetto? Colui che considera chiuso un argomento e non vuole (o non può) tornarci piú sopra. Questa locuzione, dunque, è nota a tutti. Pochi però, forse, sanno che l’espressione è presa in prestito dai registri contabili.
Un tempo – sui registri della contabilità – le partite e i crediti non esigibili venivano segnati con una… croce a margine. Da registrare anche l’ipotesi che fanno alcuni autori secondo i quali l’espressione richiama il segno della croce che fanno i sacerdoti quando danno l’estremo saluto a un defunto. Di significato affine e di origine intuitiva la locuzione “metterci una pietra sopra”: fa pensare, naturalmente, a una pietra con la quale si chiude definitivamente un sepolcro.
A cura di Fausto Raso (22 maggio 2015)
Giornalista pubblicista, laureato in “Scienze della comunicazione” e specializzato in “Editoria e giornalismo” L’argomento della tesi è stato: “Problemi e dubbi grammaticali in testi del giornalismo multimediale contemporaneo”). Titolare della rubrica di lingua del “Giornale d’Italia” dal 1990 al 2002. Collabora con varie testate tra cui il periodico romano “Città mese” di cui è anche garante del lettore. Ha scritto, con Carlo Picozza, giornalista di “Repubblica”, il libro “Errori e Orrori. Per non essere piantati in Nasso dall’italiano”, con la presentazione di Lorenzo Del Boca, già presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, con la prefazione di Curzio Maltese, editorialista di “Repubblica” e con le illustrazioni di Massimo Bucchi, vignettista di “Repubblica”. Editore Gangemi – Roma.