Pubblicato su Lo SciacquaLingua
Per conoscere la nascita del picnic (sotto il profilo linguistico, ovviamente), che in lingua italiana si scrive correttamente, ricordiamolo, solo in grafia unita (non, dunque, “pic nic” o “pic-nic”) ci affidiamo a Gianfranco Lotti:
Trascrizione inglese del francese “pique-nique”, parola composta che propriamente vale “becca-niente”. Era cosí detto il “pasto in comune a cui si partecipa portando vivande o pagando la propria quota”. Tale definizione fa pensare che “pique-nique” sottintendesse “pour le pique-assiette” ’per lo sbafatore’ e fosse inteso nel senso di “colazione dove non c’è niente da beccare (per lo scroccone)”. Nell’Ottocento il termine passò a significare “merenda all’aperto durante una scampagnata”. “Pique” è voce verbale di “piquer”, dal latino parlato “*piccare”; “nique” è, cosí come il tedesco “nichts”, di origine germanica.
Giornalista pubblicista, laureato in “Scienze della comunicazione” e specializzato in “Editoria e giornalismo” L’argomento della tesi è stato: “Problemi e dubbi grammaticali in testi del giornalismo multimediale contemporaneo”). Titolare della rubrica di lingua del “Giornale d’Italia” dal 1990 al 2002. Collabora con varie testate tra cui il periodico romano “Città mese” di cui è anche garante del lettore. Ha scritto, con Carlo Picozza, giornalista di “Repubblica”, il libro “Errori e Orrori. Per non essere piantati in Nasso dall’italiano”, con la presentazione di Lorenzo Del Boca, già presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, con la prefazione di Curzio Maltese, editorialista di “Repubblica” e con le illustrazioni di Massimo Bucchi, vignettista di “Repubblica”. Editore Gangemi – Roma.