Pubblicato su Lo SciacquaLingua
Chi non ha mai adoperato questa locuzione che – come sappiamo – significa “ridere senza ritegno”, “smoderatamente”, “ridere senza riuscire a trattenersi?
Pochi, però, e non vorremmo “apparire” presuntuosi, conoscono l’origine del modo di dire. Donde viene, dunque? Dal verbo “sbellicare”, di uso intransitivo e rimasto, oggi, solo nella locuzione suddetta e che letteralmente vale “rompere l’ombelico”.
Da “bellico” (ombelico) piú il prefisso “s-“, che indica separazione o allontanamento. Colui che si “sbellica” dalle risa, quindi, quasi rompe – in senso figurato, naturalmente – l’ombelico. Sulla base di questo primitivo significato sono nate altre locuzioni che alludono alla strana sensazione di sentirsi scoppiare l’addome per un attacco di riso, come “tenersi la pancia dalle risate”, “scoppiare dal ridere” e simili.
A cura di Fausto Raso (23 settembre 2018)
Giornalista pubblicista, laureato in “Scienze della comunicazione” e specializzato in “Editoria e giornalismo” L’argomento della tesi è stato: “Problemi e dubbi grammaticali in testi del giornalismo multimediale contemporaneo”). Titolare della rubrica di lingua del “Giornale d’Italia” dal 1990 al 2002. Collabora con varie testate tra cui il periodico romano “Città mese” di cui è anche garante del lettore. Ha scritto, con Carlo Picozza, giornalista di “Repubblica”, il libro “Errori e Orrori. Per non essere piantati in Nasso dall’italiano”, con la presentazione di Lorenzo Del Boca, già presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, con la prefazione di Curzio Maltese, editorialista di “Repubblica” e con le illustrazioni di Massimo Bucchi, vignettista di “Repubblica”. Editore Gangemi – Roma.