Mente e dintorni è una rubrica (nata da una fortunata serie televisiva) che ci porta a curiosare nei meandri della nostra personalità, per scoprirne i segreti e capire i motivi per cui compaiono i disturbi e, ovviamente, prendere rimedio.
Perché, conoscersi, comprendersi e (soprattutto) accettarsi per potere (infine) cambiare, aiuta senz’altro a vivere meglio.
Secondo le definizioni psichiatriche più comuni, il delirio è “una convinzione falsa e illogica che non cede né alla discussione né alla esperienza.” Ma chi decide che cosa è falso e illogico? (Giovanni Jervis)
Nel mondo in cui viviamo, incontriamo sempre più persone che manifestano pensieri e comportamenti veramente strani. Come possiamo capire cosa è normale e cosa, invece, non lo è?
Nell’albero del delirio, crescono le follie travestite da ragione. (Fabrizio Caramagna)
L’esperienza clinica e l’osservazione di ciò che cade sotto i nostri occhi, ci autorizza a concludere che, tra le forme più problematiche di sofferenza psicologica, troviamo il mondo dei disturbi psicotici.
Come abbiamo visto nella precedente puntata, Il disturbo psicotico può essere causato da numerosi fattori, spesso reversibili o fortemente attenuabili, anche apparentemente non collegati fra loro mentre, la Schizofrenia (che, comunque, rientra nello ambito delle psicosi) rappresenta un quadro patologico non reversibile che sembra avere basi biologiche “attivate” da condizioni ambientali.
Come si delinea la personalità psicotica, sul piano del “funzionamento”?
Funzioni dell’IO fortemente compromesse (perdita di contatto con la realtà; impossibilità a tollerare le frustrazioni per impotenza di fronte al contenimento dell’angoscia; inidonea abilità di giudizio che altera la capacità di intendere e di volere; un super Io non sviluppato, con conseguente senso morale “assente”);
Angoscia di frammentazione (sensazione di sentirsi “persi” oltre ogni immaginazione);
Conflitto tra Realtà e Bisogni Pulsionali elementari (Come se, nell’adulto, ci fosse un bambino che continua a pretendere il soddisfacimento di ogni bisogno o desiderio tipico dell’età emotiva infantile);
Assenza di relazioni oggettuali (non è prevista, nella vita del soggetto, la presenza di qualcuno con cui condividere emozioni e interessi)
Transfert impossibile (assenza di empatia)
Meccanismi di difesa “arcaici”, corresponsabili di “depersonalizzazione” (sentirsi un osservatore esterno, rispetto al proprio corpo) o di “derealizzazione” ( con episodi di distacco dall’ambiente circostante) come ad esempio la Scissione dell’Io (dividere il mondo in Buoni e Cattivi), Isolamento dall’affetto (silenziamento delle emozioni affettive), Proiezione (scaricare sull’ambiente esterno l’aggressività che si prova verso sé stessi), Diniego della realtà (esclusione inconscia della capacità di accorgersi di aspetti della realtà), Annullamento magico (compiere un’azione, gesto o rituale convinti di cancellare atti o pensieri percepiti come inaccettabili perchè legati a rappresentazioni disturbanti)
Tutto questo, che sintomi può produrre?
Deliri, allucinazioni, pensiero disorganizzato, comportamento motorio grossolanamente disorganizzato, sintomi negativi.
Prendendo spunto da quanto riportato nel DSM 5, proviamo a capire un po’ meglio il significato dei termini sopra riportati.
Deliri
Come abbiamo già avuto modo di capire all’interno di una puntata specifica ( A tu per tu col delirio) , lo psichiatra Karl Jaspers definisce il delirio, come “un giudizio erroneo sostenuto con straordinaria convinzione e impareggiabile certezza soggettiva, refrattario all’esperienza e a qualsivoglia confronto con argomentazioni alternative”.
Il delirio può essere primario, cioè non conseguente ad altri processi morbosi (ad esempio, il disturbo delirante, così classificato nel DSM 5, nell’ambito dei disturbi dello spettro della schizofrenia) oppure secondario ad altre situazioni cliniche (una per tutte, il “delirium” dei disturbi neurocognitivi, o quello da astinenza o da abuso di sostanze tossiche, da encefalopatia epatica, tumori cerebrali, demenze tipo Alzheimer, o fronto temporali, etc.)
In questa puntata, ovviamente, ci occuperemo dei deliri primari
Il contenuto del delirio può comprendere una varietà di temi molto ampia, così come abbiamo avuto modo di osservare all’interno di una puntata specifica (Le varie forme del Delirio)
I deliri di persecuzione (quindi la convinzione di essere oggetto di aggressioni, danneggiamento o molestie da parte di un singolo individuo o di un gruppo) cosi come quelli di gelosia (ferma convinzione dell’infedeltà del proprio partner, con ricerca continua e ossessionante di prove e di indizi e tendenza a dare un significato di prova a fatti oggettivamente irrilevanti, con assenza di dubbi anche di fronte ad evidenze contrarie) sono i più comuni.
Anche i deliri di riferimento (cioè, la convinzione che alcuni gesti, alcuni segnali o stimoli ambientali siano diretti a sé stessi perché vogliono significare qualcosa di specifico) sono abbastanza comuni.
Possiamo prendere in considerazione anche i deliri di grandezza (nel momento in cui crede di avere eccezionali capacità, ricchezza. Successo) e i deliri cosiddetti erotomanici (cioè quando un individuo crede che un’altra persona sia innamorata di lui)
Ricordiamo i deliri nichilistici (che comportano la convinzione che si verificherà certamente un evento catastrofico) e i deliri somatici (che fanno concentrare l’attenzione su preoccupazioni che riguardano la salute e il funzionamento degli organi).
I deliri vengono considerati bizzarri se sono obiettivamente ed esageratamente non credibili e non comprensibili neanche all’interno di uno stesso ambiente culturale e sociale: per esempio, la convinzione che una forza esterna abbia rimosso i propri organi interni e li abbiano sostituiti con gli organi di qualcun altro, senza lasciare ferite o cicatrici.
Invece, un esempio di delirio non bizzarro, potrebbe essere la convinzione di essere sotto sorveglianza dell’autorità giudiziaria, nonostante la mancanza di motivazioni.
I deliri che esprimono una perdita di controllo sulla mente e sul corpo sono generalmente considerati bizzarri.
Fra questi, abbiamo la convinzione che i propri pensieri siano stati rimossi da forze esterne (furto del pensiero) oppure che, pensieri estranei siano stati introdotti nella propria mente (inserzione del pensiero) o, infine, che il proprio corpo o le proprie azioni siano sotto il controllo di qualche forza esterna (delirio di controllo)
Che differenza c’è fra il delirio, le allucinazioni e il pensiero disorganizzato?
Lo vedremo nella prossima puntata
Avendo visto con quale lucidità e coerenza logica certi pazzi giustificano a sé stessi e agli altri, le loro idee deliranti, ho perduto per sempre la sicura certezza della lucidità della mia lucidità. (Fernando Pessoa)
Con la speranza e l’obiettivo di essere stato utile per conoscere sempre meglio chi incontriamo (soprattutto quando ci guardiamo allo specchio), vi do appuntamento alla prossima puntata, nella quale altre due caratteristiche della Psicosi: Le allucinazioni e il pensiero disorganizzato
Questo video riassume, semplificandoli, i contenuti finora espressi, offerti con una delicata base musicale.
Buona “degustazione”

Direttore Responsabile “La Strad@” – Medico Psicoterapeuta – Vicedirettore e Docente di Psicologia Fisiologica, PNEI & Epigenetica c/o la Scuola di Formazione in Psicoterapia ad Indirizzo Dinamico SFPID (Roma/ Bologna) – Presidente NEVERLANDSCARL e NEVERLAND “CAPELLI D’ARGENTO” ETS (a favore di un invecchiamento attivo e a sostegno dei caregiver per la Resilienza nel Dolore Sociale) – Responsabile Progetto SOS Alzheimer realizzato da NEVERLAND “CAPELLI D’ARGENTO” ETS – Responsabile area psicosociale dell’Ambulatorio Popolare (a sostegno dei meno abbienti) nel Centro Storico di Cosenza – Componente “Rete Centro Storico” Cosenza – Giornalista Pubblicista – CTU Tribunale di Cosenza.
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