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Cos’è, oggi, il vostro percorso di vita? Noi ti accompagniamo dalla nascita, ti nutriamo male, ti facciamo ammalare e ti curiamo cronicamente. Ma la vostra vita non sarà lunga perchè, dopo avervi imposto le riforme strutturali per non mandarvi, di fatto, mai in pensione, non intendiamo sostenere, per troppo tempo, il peso del Wellfare”. 

Questa (pubblicata già un po’ di tempo fa in un precedente articolo) è la sintesi di un lungo discorso con il consigliere di amministrazione di una multinazionale del settore alimentare. Che, poi, non si allontana da quanto “brutalmente” spiegatoci dall’amico Mark Victor Solomon, un guru della ricerca scientifica in campo militare (e, per questo, “invisibile” a qualsiasi possibilità di ricerca bibliografica). 

E che torna di triste attualità in questo momento buio di Arroganza, Borderline e Antisocialità diffusa e manifesta.

Cari lettori, non vi sembri affatto strano che, chi può controllare un po’ dei fili che muovono i fatti del Mondo, si consenta di esprimersi in modo così caustico nei nostri confronti. 

E proviamo a capirci meglio

Come spiegato altre volte, fin dall’epoca degli antichi Greci e Romani (2° – 4° secolo D.C.) i rappresentanti di alcuni movimenti filosofici, religiosi ed esoterici come, ad esempio, lo gnosticismo, si consideravano stranieri, in un Mondo creato e governato da Potenze oscure che nulla sanno del “comparto divino” ad esse superiore, sentendo in loro, la scintilla della Sapienza (che non proveniva dai fabbricatori di questo mondo, ma dal “Pleroma”, il mondo superiore).

Si riteneva, quindi, che gli umani potessero essere racchiusi in tre categorie:

gli Ilici (incapaci di controllare le proprie emozioni e in grado, solo, di appagare i bisogni più infimi), gli Psichici (capaci di dominare i bassi istinti ma non, di esserne completamente liberi) e gli Pneumatici (che posseggono il seme della Sapienza e sono predestinati a ricongiungersi col Mondo divino superiore).

Ebbene…

Si presume che ancora oggi, esista un (relativamente) ristretto gruppo di oligarchi che, partendo dall’assunto prima esposto, hanno, come obiettivo, quello del ritorno ad una sorta di medioevo dell’Umanità, in cui pochi comandano e, i più, ritornano ad essere schiavi.

E, infatti, dopo la trasformazione forzata della classe contadina e il dissolvimento del mondo operaio (rispetto a come lo conoscevamo fino agli anni settanta), il nuovo bersaglio da affossare, è diventata la cosiddetta “classe media” che, infatti, al pari di chi sta messo peggio sulla scala sociale, perde potere d’acquisto (ma anche di Pensiero e di Parola) e viene privata, gradualmente, di ogni forma di assistenza sociale. Il tutto, per ottenere, una divisione sempre più netta fra chi comanda e chi subisce. Dando la possibilità agli “Psichici” (collocabili, presumibilmente nella middle class) che si stabilisce essere “utili” ad una causa non proprio nobile, di “elevarsi” al rango superiore.

Cari Lettori, chi come noi, si affanna a individuare la presunta onestà di chi ci governa e si preoccupa di valutare la possibile sopravvivenza delle aziende che operano sul nostro suolo natìo… prova la curiosità di domandarsi il perché, nonostante l’estrema debolezza (economica, sociale, militare, morale, etc.) del nostro Paese, non ci sia stato neanche un tentativo di colpo di Stato militare…

E si che, negli anni settanta, con un assetto complessivamente più solido, abbiamo sfiorato il golpe più di una volta!

La verità è che, chi governa (non solo da noi ma a livello planetario), può essere paragonato ad un John Elkan. Voi vi domanderete chi sia mai questo semisconosciuto Carneade, eppure (oltre ad essere stato letteralmente coperto d’oro dall’eredità della nonna Marella Agnelli Caracciolo) riveste il ruolo di Presidente di STELLANTIS, mega gruppo automobilistico nato dalla fusione di  FIAT CHRISLER AUTOMOBLES PSA (Citroen – Peugeot).

Ebbene, chi ha mosso i fili del colosso italo – statunitense (FCA) è stato il più famoso Sergio Marchionne. “Mega” Presidente (CEO) del Consiglio di Amministrazione e, anche, forte azionista (quindi, comproprietario) della mega azienda..

E proprio in merito a questa grande e gloriosa azienda (una volta) italiana, ci si permette di ricordare che, gli Americani, a fine anni novanta (del secolo scorso) avevano deciso di cooptarsela ed inviarono un certo Paolo Fresco (ex General Electric) per condurla sul baratro (producendo modelli “invendibili”) e farla acquistare (per pochi spiccioli) dalla General Motors.

Fallita l’impresa, si è attuata una strategia molto più raffinata. Chiamato Sergio Marchionne, si è avuta l’impressione che la “nostra” casa automobilistica, dal baratro del fallimento, risalisse sulla sella del mercato internazionale acquisendo, addirittura, il colosso Chrysler (e ricevendo il plauso di Barack Obama) mentre, in realtà, si preparava il suo disfacimento, attraverso la creazione di una nuova realtà industriale con sede legale in Olanda e sede fiscale nel Regno Unito.

Per terminare il discorso, nel 2021, si è generata una fusione con il grande gruppo Francese Citroen – Peugeot, apparentemente “alla pari” perché, in realtà, nel consiglio di amministrazione di questa nuova mega realtà industriale, i Francesi hanno un uomo in più.

In pratica, chi comanda, gestisce fondi di investimento che hanno nomi strani, del tipo Exor, Vanguard Group, UBS, Tiger Management, etc.

Tutto questo, ricorda l’opera, iniziata negli anni ottanta, di smantellare le nostre aziende strategiche e trasformarci (insieme a molti altri Stati), alla stregua di protettorati.

Per far ciò, quelli che ritenevamo “potenti” (i Politici soprattutto della Prima ma, anche, della Seconda e della Terza Repubblica) sono stati variamente indotti ad attuare copioni scritti altrove. E chi si rifiutava o chi non era più di alcuna utilità, scompariva in circostanze mai chiarite completamente o veniva, improvvisamente, attenzionato da una Magistratura che, fino a un momento prima, non era stata informata di nulla.

Non possiamo dimenticare che i vari Presidenti del Consiglio, soprattutto dal 2011 in poi, hanno alacremente lavorato per contribuire a portare a termine il capolavoro messo su con la realizzazione della Pseudo Europa Unita, costruita su misura delle esigenze tedesche, in cui gli Stati hanno perso la propria sovranità e la Banca Centrale, può pilotare (con una politica monetaria ad Hoc che non eroga ai cittadini ma, prevalentemente, alle Banche) lo stato di salute di ogni componente.

Attualmente, gli scenari stanno rivoluzionandosi, all’interno di quello che, sempre più, crea i presupposti di un Nuovo Ordine Mondiale.

Il sistema Politico economico europeo sta letteralmente implodendo con il disfacimento delle “locomotive” Francia e Germania e la Gran Bretagna che cammina, da tempo, per conto proprio.

La Cina estende protettorati politico economici ovunque (non dimentichiamo che “possiede” gran parte del debito pubblico americano), la Russia finora in difficoltà sta riprendendo fiato e mire opportunistiche

E gli USA?

Il ritorno al potere di Donald Trump, a seguito di democratiche elezioni, ha mutato radicalmente il modo di intendere le istituzioni. Forte del voto, costui va oltre la democrazia e sta gettando le basi per una tecnocrazia, con un discorso semplice e brutale:

Sono voluto dal popolo e, per il bene del popolo, posso agire nel modo che ritengo più̀ valido.

È chiaro che, il vantaggio di questo discorso, è tutto per i “compagni di merenda” e per i “veri pupari”.

Non possiamo non osservare, infatti, che la vittoria di un bancarottiere (Trump, appunto) sia stata non poco favorita dalla presenza di un antagonista con chiari segni di decadimento cognitivo e che, l’avvicinarsi di Elon Musk (che è difficile immaginare “triliardario” solo con la gestione di satelliti artificiali e con la vendita di auto elettriche), stia predisponendo un’onda lunga di estremisti intransigenti e violenti, che finiranno per governare in giro per il mondo….

E quindi, “prendersi” la Groenlandia o trasformare Gaza in una regione turistica di gran livello (una volta deportati altrove gli abitanti) fa parte di un copione nefasto, ma consentito da chi comanda nell’ombra.

E, per lo stesso motivo, trattare con Putin relegando Zelens’kyj e l’Europa in un angolo, rientra in una squallida prova muscolare che durerà finchè sarà necessario.

Cari Lettori, non è che nei decenni precedenti i vari Presidenti siano stati dei cherubini. I golpe da loro finanziati ne sono, infatti, una triste realtà.

L’illegale lo facciamo subito. Per l’anticostituzionale ci vuole un pochino di più. (Henry Kissinger)

In ogni tempo è sempre stato così. Vince il più forte e impone il suo punto di vista.

È la storia del lupo e dell’agnello spiegataci da Esopo

Il grande storico Tucidide ha saputo descrivere questo clima di forza tra lo stato forte e lo stato debole nel mirabile incontro tra gli Ateniesi e i Meli. I rappresentanti dell’isola di Melo cercano di parlare alla pari con i rappresentanti di Atene (super potenza) e non si rendono conto che non è il momento di trattare (non avendone la forza), ma di soccombere.

Soggiogare il nemico senza combattere rappresenta la vera vetta dell’arte militare (Henry Kissinger)

Ed ecco che abbiamo volti di “plastica” i quali provano a convincerci che, il Caos, nelle fasi di transizione geopolitica, è una evenienza non eliminabile.

Già, peccato che in un paese come l’Afganistan o l’Ucraina (me ce ne sono tanti altri in medesime condizioni), si sia rimasti con l’arroganza di esportare (o di difendere) la Democrazia mentre, in realtà, si trafficava per spartirsi un po’ di “terre rare” (Litio in testa) che rappresentano il petrolio del terzo millennio e “governare”, anche, il consistente mercato dell’oppio.

Se davvero la sofferenza impartisse lezioni, il mondo sarebbe popolato da soli saggi. E, invece, il dolore non ha nulla da insegnare a chi non trova il coraggio e la forza di starlo ad ascoltare (S. Freud)

E l’Italia?

Apparentemente, con la pioggia di soldi del “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”, potremmo alleggerire i nostri animi.

Nella realtà, fra appetiti famelici (che non risparmiano la Natura da cui, tutti, dipendiamo), impreparazione, arroganza e presunzione, ci accorgeremo che i piani di spesa e di utilizzo sono stabiliti secondo il concetto in base al quale “non suoniamo ma siamo suonati”.

D’altronde, volendo scomodare il Sommo Poeta  “Vuolsi così, colà dove si puote”

C’è chi non sa dove andare ma sta correndo per andarci subito (Cit.)

Allora, è inutile sprecare rabbia e riporre speranze in chi conta come il due di picche quando la briscola è a bastone.

Altrove si stabiliscono strategie atte a far soldi fini a sé stessi (come se si potesse respirare o mangiare il danaro!) che non contemplano alcuna legge morale. Per creare, gestire e mantenere quel controllo, che si chiama Potere.

Tutto il sistema è fatto in modo che l’uomo, senza neppure accorgersene, comincia sin da bambino a entrare in una mentalità che gli impedisce di pensare qualsiasi altra cosa. Finisce che non c’è nemmeno più bisogno della dittatura ormai, perché la dittatura è quella della scuola, della televisione, di quello che ti insegnano. Spegni la televisione e guadagni la libertà. (Tiziano Terzani)

Vi siete mai chiesti il motivo per cui dagli schermi cinematografici o televisivi, promanano visioni dal contenuto più violento che possa mai esistere?

Da una parte, le multinazionali del farmaco, si sono garantite un incremento della vendita di ansiolitici, dall’altra, le major cinematografiche americane, ci hanno desensibilizzato, in maniera da renderci anedonici (privi di contenuti emotivi significativi) nei confronti di tutti gli attacchi terroristici scatenati da politiche petrolifere espansionistiche.

Nè il boia mi fa paura, né l’odio, ne’ la tortura ne’ le raffiche dell’ultima ora, né le notti in cui l’ultima stella della sofferenza viene annientata, ma l’indifferenza che vela un mondo cieco, senza pietà (Halfdan Rasmussen -29 gennaio 1915 Copenaghen – 2 Marzo 2002)

Alcuni esperti di politica internazionale, sostengono che il miglior modo di uccidere la Democrazia, consiste nel farci credere di potervici partecipare con relativa facilità. Ecco il motivo, forse, dei tanti candidati (quasi uno, ogni gruppo familiare) in ogni elezione politica, o delle strane facilitazioni offerteci per l’acquisto di prodotti che ci instupidiscono o, infine, delle politiche di blandizie per trasformarci in piccoli azionisti di svariate aziende.

Un tempo non era permesso a nessuno di pensare liberamente. Ora sarebbe permesso, ma nessuno ne è più capace. Ora la gente vuole pensare ciò che si suppone debba pensare. E questo lo considera libertà. (Oswald Spengler, “Il tramonto dell’Occidente”, 1918-1923)

E allora, cari Lettori, a ben riflettere, il Mondo si divide in marionette (pupazzi mossi da fili) o burattini (che si animano, grazie alla mano invisibile di chi, da dentro, gli dà vita). Attenzione, però, perchè anche i pupari, a ben guardare, sono in realtà burattini manovrati da altre mani appartenenti ad individui che, dentro, sono posseduti da altre “manipolazioni”.

Insomma, una sorta di effetto matrioska

Anche nel nostro organismo le cose non vanno diversamente. Infatti, nel cervello esistono reti neurali che si rinforzano a vicenda senza che si abbia una vera, netta e duratura prevalenza e, inoltre, esiste un dialogo continuo fa il sistema nervoso, quello endocrino e quello immunitario.

C’è un però!

Per i processi decisionali strategici, ci si rivolge a strutture importanti come l’ipotalamo, in grado di offrire risposte che tengano conto di parametri di riferimento oggettivi e aderenti a leggi di Natura.

A questo punto, per evitare un processo depressivo endogeno per tutti questi “lutti” irrisolti e inclusi, dopo tali consapevolizzazioni, a qualcuno piacerebbe possedere il bottone da premere, per creare una sorta di buon umore, “a prescindere”…

Cosa sono io, agli occhi della gran parte della gente? Una nullità, un uomo eccentrico o sgradevole; qualcuno che non ha posizione sociale, né potrà averne mai una; in breve, l’infimo degli infimi. Ebbene, anche se ciò fosse vero, vorrei sempre che le mie opere mostrassero cosa c’è nel cuore di questo eccentrico, di questo nessuno. Questa è la mia ambizione che, malgrado tutto, è basata meno sull’ira che sull’amore, più sulla serenità che sulla passione. E’ vero che, spesso, mi trovo nello stato più miserando, ma resta sempre un’armonia calma e pura, una musica dentro di me. Vedo disegni e dipinti nelle capanne più povere, nell’angolo più lurido. E la mia mente è attratta da queste cose come da una forza irresistibile. (Vincent Van Gogh)

E, parlando  di marionette e burattini, non possiamo non rifarci al romanzo per eccellenza: il Pinocchio di Carlo Lorenzini, alias Collodi che, già dal nome richiama la ghiandola pineale, cioè la manifestazione fisica del “terzo occhio”: pin-occhio (occhio–pineale), responsabile della contestualizzazione del ritmo circadiano, producendo, tra l’altro, la melatonina.

Questo “pezzo di legno” potrebbe rappresentare l’elemento grezzo (quello che, per gli antichi erano gli “ilici”) e che potrà diventare “animato” (quindi uno “psichico” o, addirittura, uno “pneumatico”, sempre secondo gli antichi) a condizione di superare delle dure prove ma, soprattutto, potendo contare sull’amore di Geppetto che, al tempo stesso, rappresenta la Madre (creatrice) e il padre (propositore di corrette regole del vivere) che si adopera affinché l’ autonomia e l’automiglioramento di questo figlio così particolare, siano ottenuti attraverso l’autodisciplina, la migliore conoscenza di sé e la forza di volontà.

Caro Pinocchio, il desiderio di tuo padre si avvererà solo se saprai meritarlo. Mettiti alla prova con coraggio, sincerità e passione, e un giorno diventerai un bambino vero. (Fata Turchina)

Torna in mente la spiegazione fornita da Luciano de Crescenzo a chi gli chiedeva il motivo per cui avesse abbandonato l’IBM per diventare uno scrittore:

Io, da Direttore di primo livello, avevo raggiunto il privilegio di avere, sulla mia scrivania, una caraffa d’acqua con due bicchieri; il mio superiore ne aveva una con quattro bicchieri; il direttore di area, invece, poteva contare addirittura su sei bicchieri. Siccome non volevo fare, della mia vita, una rincorsa al maggior numero di bicchieri da esibire sulla scrivania, cambiai lavoro”

Cari Lettori, attraverso un’interessante rappresentazione teatrale, Walter Veltroni racconta il periodo storico che va dagli anni Sessanta fino agli anni Duemila, mettendo al centro le emozioni che abbiamo vissuto e il “fattore umano”: più che una semplice cronaca, un viaggio emozionale e di coscienza.

Come siamo cambiati lungo questo arco di tempo? E come siamo arrivati fino a oggi?

Gli anni Sessanta, con l’elezione di Kennedy, la musica di Gianni Morandi e dei Beatles, la minigonna, le figurine da collezionare, i capelli sempre più lunghi, le prime avventure nello spazio e l’uomo sulla luna, l’uccisione dei due Kennedy e di Martin Luther King, il Vietnam, l’alluvione di Firenze, il Sessantotto, la cultura hippie. La vita di tutti noi fu, in quel decennio, sottoposta a un’accelerazione incredibile. Cambiò tutto, in dieci anni. Il modo di vestire, di amarsi, di essere figli e genitori, di pensare la politica e la vita. (Walter Veltroni)

I nostri favolosi Sessanta si destano con le Olimpiadi di Roma e si “addormentano” con piazza Fontana: nel mezzo (come ci spiega Veltroni), un arco temporale in cui si guarda al futuro con un sentimento di speranza, qualcosa che forse il mondo non ha più provato con la stessa intensità.

Tutto sembrava possibile

Il problema è avere gli occhi e non saper vedere, non guardare le cose che accadono. Occhi che non vedono più. Che non sono più curiosi. Forse perché non credono che la bellezza esista. Ma sul deserto delle nostre strade Lei passa, rompendo il finito limite e riempiendo i nostri occhi di infinito desiderio… (Pier Paolo Pasolini)

Cari Lettori, la salvezza, la nostra salvezza, risiede nel buon uso delle nostre capacità perché, per fortuna, non si finisce mai di imparare

Non dovrebbe mancarci mai la disponibilità ad apprendere le continue lezioni che la vita tenta di impartirci. Occorre fare tesoro di tutto ciò anche perché, questo, rappresenta un momento di crescita interiore non indifferente per quanti sanno coglierlo.

E, tanto maggiore sarà la nostra capacità di aprirci alle “leggi non scritte” di un Mondo, a volte, lontano da noi, tanto più riusciremo a crescere interiormente, valutando persone e accadimenti in maniera piena e completa.

Sarà più facile, allora, valutare anche il nostro passato riuscendo ad individuare quei limiti che non siamo riusciti a cogliere prima e, conseguenzialmente, a dare il giusto peso a situazioni, persone e accadimenti passati rivedendoli, così, alla luce della valutazione del presente, arricchita da quanto accaduto.

Insomma, Sarebbe auspicabile aprire la propria mente alla reale quotidianità riuscendo a filtrarne, dopo attenta valutazione, tutto ciò che di utile potrebbe essere acquisito al nostro bagaglio interiore. Questo momento, allora, rappresenterà la nostra crescita.

Senza tutto ciò, cosa ne sarebbe di noi’

Provando ad osservarci mentre procediamo sulla nostra strada, vediamo formichine operose che lavorano a dismisura concedendosi scampoli di “respiro” e pensando alla pensione, come a una liberazione nella quale contemplare affannati sospiri:

Una parodia di sé stessi mentre si è artefici del proprio oblio?

Cari Lettori, preferiamo lasciare la risposta alle emozioni dell’ascolto di questa bellissima “poesia” di Francesco de Gregori che, come sempre, ci guida verso quell’uscita di sicurezza che si chiama “Amore”!

La ragazza e la miniera

Mamma chissà se valeva la pena Fare tanta strada e arrivare qua
La gente è la solita, non cambia scena
La stessa che ho lasciato tanto tempo fa
Hanno fame di soldi, hanno fame d’amore
E corrono a cento all’ora
I loro figli non somigliano a niente L’adolescenza subito li divora

E se potessi tornare indietro Indietro io ci tornerei
Se potessi cominciare da capo Quello che ho fatto non lo rifarei

Ora c’è una ragazza di vent’anni che vive qua Con lei dormo la notte, divido la notte
Una notte, forse un giorno lei mi sposerà
Ora c’è una miniera che ci danno mille lire l’ora per andare giù Quando usciamo inciampiamo nelle stelle Perché le stelle ormai quasi non le vediamo più

Menomale che c’è sempre qualcuno che canta E la tristezza ce la fa passare
Se no la nostra vita sarebbe come una barchetta in mezzo al mare
Dove tra la ragazza e la miniera apparentemente non c’è confine
Dove la vita è un lavoro a cottimo E il cuore un cespuglio di spine

Menomale che c’è sempre uno che canta
E la tristezza ce la fa passare
Se no la nostra vita sarebbe come una barchetta in mezzo al mare
Dove tra la ragazza e la miniera apparentemente non c’è confine
Dove la vita è un lavoro a cottimo
E il cuore un cespuglio di spine

La felicità si può trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo qualcuno si ricorda di accendere la luce.” (J.K. Rowling)

Enzo Ferraro – già Dirigente Scolastico, Letterato, Umanista, Politologo

Giorgio Marchese – Direttore “La Strad@”

Un ringraziamento affettuoso ad Amedeo Occhiuto, per la collaborazione

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