Posted on

La “Famiglia”, dal greco òikos, credo sia fondamentale nella vita di ognuno di noi, in quanto è, o almeno dovrebbe essere, sinonimo di fiducia e protezione; molto semplicemente dovrebbe essere l’espressione massima dell’ Amore.

Ho usato il condizionale perché non in tutte le famiglie vi è un ambiente sano, caratterizzato da amore, pace, fiducia e tutto ciò che dovrebbe rappresentare una “Famiglia”. Tuttavia, quasi in tutte le famiglie esistono coloro che riescono a creare l’amore: i nonni.

Sappiamo come sono fatti e quanto siano meravigliosi; penso che quando diventano nonni, come per magia, si trasformino completamente in altre persone. Dal quel momento, nella loro vita esiste solo un motto: “faro’ tutto quello che mio nipote vuole”.

Forse proprio per questo, agli occhi dei nipoti i nonni non hanno difetti.

Vorrei condividere la mia personale esperienza. Mia madre, per i primi anni della mia vita, ha seguìto uno stile educativo autorevole, ma con tratti autoritari, impartitole dalla madre, mia nonna. Perciò io avevo regole prestabilite che DOVEVO rispettare. Una delle regole era quella di non dovermi impuntare su qualcosa che volevo. Il problema subentrava proprio in presenza di mia nonna, la quale ha avuto atteggiamenti diversi con mia madre, sua figlia, e con me, sua nipote: quando mia madre era piccola le imponeva le proprie regole, nettamente più rigide rispetto a quelle che devo rispettare io; con me è stata molto permissiva; infatti se volevo qualcosa l’ho sempre avuta in tempo-record. Ogni giorno che stavo con lei (e questo accadeva spesso) ricevevo quello che chiamavamo “regalino”; volete sapere per quale merito? Molto semplice: per qualsiasi cosa positiva che facevo, per esempio anche quando facevo i compiti , o quando facevo il bravo, o quando la aiutavo nel negozio.

Perciò la mia povera mamma, che tentava di darmi determinate regole, non riusciva nel suo intento, perché queste ultime erano completamente annientate da mia nonna. Ciò favoriva continui litigi fra di loro, ma ogni volta si trovava il modo per superare la tensione, grazie alla risoluzione che trovava mia madre. Quest’ultima, inseguendo un sogno che aveva sin da quando era piccola, decise di studiare la mente e i processi mentali umani, riuscendo, così, a capire tutti gli errori che sua madre aveva commesso con lei, ma anche quelli che lei stava facendo con me. Perciò anche mia nonna, con la nascita di mia sorella, modificò il suo stile educativo, ovviamente rimanendo sempre una meravigliosa nonna. Un punto di riferimento importante per me è anche mio nonno, definito da mio padre “un santo uomo”. Io, invece, lo definisco un “superuomo”, non quello di Nietzsche, ma un super-eroe. Noi due abbiamo un rapporto di segreta complicità, parliamo di tutto, ma alcune volte i racconti della sua vita mi lasciano a bocca aperta. E’ un nonno veramente speciale, anche perché, incredibilmente, trova sempre una soluzione a tutto e ciò lo rende unico.

Per quanto riguarda i genitori di mio padre, mio nonno non l’ho mai conosciuto di persona; ho l’onore, però, di portarne il nome, sperando di esserne degno, facendolo brillare come merita. Mia nonna, invece, da quando sono nato è quasi sempre stata molto sofferente; nonostante le sue precarie condizioni di salute, con me ha avuto un comportamento simile a quello della mia nonna materna: TUTTO CIO’ CHE VOGLIO E’ MIO. Anche con lei i miei genitori hanno faticato molto per farle cambiare approccio. Prima andavo frequentemente a casa sua, quasi tutti i pomeriggi, ma poi le cose sono cambiate, sia perché sono cresciuto e ho iniziato le mie attività ma anche, e soprattutto, perché gli anni passano per tutti e anche lei non poteva più assumere l’impegno quotidiano di occuparsi di me. Se dovessi descrivere i miei nonni, li definirei “deboli”, ma non in senso negativo: lo sono soltanto con i nipoti. Mia nonna voleva rimediare agli errori che aveva commesso con mia madre, magari con qualche eccesso, forse anche perché io sono il suo primo nipote e con la mia nascita ha provato per la prima volta la gioia di diventare nonna. Per la mia nonna paterna, invece, sono il terzo nipote; nonostante ciò, però, poiché porto il nome di mio nonno, per me lei ha avuto da sempre particolari attenzioni, in quanto credo che in me abbia rivisto il marito, deceduto poco dopo la mia nascita. Da ciò che mi è stato raccontato, se fosse stato ancora in vita, mio nonno avrebbe adottato uno stile educativo autorevole, il più adeguato per impartire una buona educazione. In conclusione, posso affermare che i nonni sono veramente molto importanti nel contesto della comunicazione familiare, in quanto, pur commettendo a volte alcuni errori, sanno creare armonia e serenità; perciò potrebbero essere paragonati ad un cuscino su cui dormire in qualsiasi momento della nostra vita!

Maria Francesca (16 anni)

A cura di Maria Felicita Blasi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *