Pubblicato su Lo SciacquaLingua
C’era una volta, un regno lontano lontano, Grammatica, dove vivevano tanti piccoli segni di punteggiatura, ognuno con un compito speciale e unico.
Il Punto era il re. Ogni volta che qualcuno finiva una frase arrivava lui per mettere ordine, dicendo: “Qui finisce il pensiero, tutti fermi!”
La Virgola era la consigliera del monarca. Aiutava a separare le idee altrui all’interno delle proposizioni, e diceva: “Facciamo una piccola pausa, ma non fermiamoci del tutto.”
Il Punto e Virgola erano i saggi del reame. Quando due frasi erano strettamente collegate ma potevano reggersi da sole, perché avevano un senso, intervenivano e dicevano: “Siamo legati, ma indipendenti.”
Il Punto Interrogativo era il più curioso del gruppo. Tutte le volte che qualcuno aveva una domanda saltava fuori e chiedeva: “Chi? Cosa? Dove? Quando? Perché?”
Il Punto Esclamativo era l’entusiasta per eccellenza. Quando c’era qualcosa di importante o emozionante da dire, gridava: “Attenzione! Ascoltate tutti!”
I Due Punti erano i presentatori. Se c’era da fare una spiegazione o bisognava compilare una lista accorrevano e dicevano: “Ecco cosa sta per arrivare:”
Le Virgolette erano le belle narratrici. Quando qualcuno parlava o c’era da fare una citazione dicevano: “Ascoltate con attenzione le parole.”
Un bel giorno, nel favoloso castello di Grammatica, arrivò un giovane studente che non sapeva come usare la punteggiatura. Le frasi erano molto confuse e nessuno capiva cosa volesse dire. Punto, il re, convocò, d’urgenza, una riunione di tutti i segni di punteggiatura che si misero, di buona lena*, al lavoro per aiutare il giovanotto ignorantello.
Con l’ausilio preziosissimo del Punto, della Virgola, del Punto e Virgola, del Punto Interrogativo, del Punto Esclamativo, dei Due Punti e delle Virgolette, il giovane imparò a mettere ordine nei suoi pensieri, a comunicare chiaramente e a scrivere correttamente.
Da quel giorno Grammatica, piccolo regno ai confini del mondo, divenne un punto di riferimento per tutti coloro che desideravano scrivere correttamente.
A cura di Fausto Raso

Giornalista pubblicista, laureato in “Scienze della comunicazione” e specializzato in “Editoria e giornalismo” L’argomento della tesi è stato: “Problemi e dubbi grammaticali in testi del giornalismo multimediale contemporaneo”). Titolare della rubrica di lingua del “Giornale d’Italia” dal 1990 al 2002. Collabora con varie testate tra cui il periodico romano “Città mese” di cui è anche garante del lettore. Ha scritto, con Carlo Picozza, giornalista di “Repubblica”, il libro “Errori e Orrori. Per non essere piantati in Nasso dall’italiano”, con la presentazione di Lorenzo Del Boca, già presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, con la prefazione di Curzio Maltese, editorialista di “Repubblica” e con le illustrazioni di Massimo Bucchi, vignettista di “Repubblica”. Editore Gangemi – Roma.