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Pensieri, emozioni, stati d’animo di adolescenti (gli alunni dell’IIS “Lucrezia della Valle” di Cosenza) dedicati ai propri nonni, “testimoni del passato, garanzia del presente ed eredi del futuro”.

Cari nonni, già dalla tenera età non aspettavo altro che le vacanze di Natale, per venire a trovarvi; eppure, nonostante venga da voi ogni volta che ne ho l’opportunità, mi ritrovo spesso a chiedermi che cosa sia cambiato da quando ero solo una piccola e ingenua bambina.

Magari sono solo cresciuta ed è per questo che non riesco più a vedervi con gli stessi occhi puri, o magari sono riuscita ad aprirli completamente  e, quindi,  a vedervi per come siete realmente.

Abitiamo a 400 km. di distanza; nonna piange di gioia ogni volta che mi vede, mentre nonno non mi saluta nemmeno.

Non sono mai riuscita ad andare contro mia nonna; lei mi ha sempre difesa, ascoltata e aiutata; tuttavia, dopo la separazione dei miei,  sono cambiate molte cose, soprattutto il mio rapporto con nonno.

Prima mi adorava, ora neanche mi guarda, principalmente perché in me rivede mia madre, con la quale, come ha dichiarato, non vuole avere nessun tipo di rapporto.

Lui ha sempre avuto un carattere particolare: ho sempre notato quanto sia aggressivo nei confronti della mia povera nonna, che non dice mai nulla, ma soltanto per nascondere la sua sofferenza.

Lei, a differenza di mio nonno, mi chiede continuamente di mia madre e la vedo spesso piangere, talmente le manca.

Nonostante legalmente non siano più una famiglia, lei la tratta ancora come se fosse sua figlia.

Ora mio padre ha un’altra donna che ha già portato a casa sua dopo meno di un anno dal divorzio. Mio nonno l’ha trattata quasi divinamente, come se io e mia sorella non fossimo in quella casa, allo stesso tavolo, costrette a non dire nulla per non offendere nessuno.

Pochi giorni dopo si è verificata una situazione simile: eravamo tutti insieme a pranzo, in un giorno di festa. Mio nonno insinuava che io e mia sorella non riuscivamo a dargli il rispetto che meritava e che fra tutti i suoi nipoti noi eravamo le uniche a mancargli di rispetto.

Io non lo nego, lo rispetto di meno, a differenza di quando ero più piccola, ma, dopo aver sentito che ha insultato e disprezzato mia madre, non riesco a dargli quell’affetto puro e sincero che provavo qualche anno fa.

Ad oggi, non ho più una famiglia unita. Quando sono a casa di mia madre, l’argomento principale è insultare mio padre e tutta la sua nuova famiglia, perché ora ha anche altri figli.

Quando sono a casa di papà, tutti non fanno altro che criticare mamma e i suoi parenti. In questo momento non considero nessuno dei due posti casa mia, perché la CASA dovrebbe essere quel luogo in cui si può essere sé stessi, con i genitori, gli zii e, soprattutto, con i nonni.

Maria Giovanna (15 anni)

A cura di Maria Felicita Blasi

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