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Pubblicato su Lo SciacquaLingua

Papà, oggi a scuola l’insegnante ha parlato di aggettivi e apposizioni, ma non ho capito bene la differenza. Puoi spiegarmela?

– Certo, figliolo. Gli aggettivi e le apposizioni sono entrambi termini grammaticali che aggiungono informazioni a un sostantivo o a un nome proprio, ma lo fanno in modi diversi.

– Cioè?

– L’aggettivo è una parola che descrive una qualità o una caratteristica del nome a cui si riferisce. Per esempio, nella frase “Il cane nero corre veloce”, “nero” è un aggettivo che descrive la caratteristica del cane.

– Quindi l’aggettivo ci dà un’informazione in più sul nome?

– Esattamente. Gli aggettivi, chiamati anche attributi, perché attribuiscono, appunto, una caratteristica o una qualità al nome cui si riferiscono, possono descrivere il colore, la forma, la dimensione, la quantità e tante altre caratteristiche. Per esempio, “grande”, “piccolo”, “rosso”, “veloce”, “buono”, “felice” sono tutti attributi.

– Ho capito benissimo, papà. E l’apposizione?

– L’apposizione, invece, è un nome (o anche un gruppo di parole) che si aggiunge a un altro nome per spiegare meglio o specificare di chi o di cosa stiamo parlando. Il solito esempio farà chiarezza. Nella frase “Il mio amico Luca è venuto a trovarmi”, “amico” è l’apposizione che ci fa capire esattamente chi è Luca.

– Quindi, papà, l’apposizione è come un nome aggiuntivo?

– Precisamente. L’apposizione serve a dare maggiori informazioni sul nome principale. Un altro esempio potrebbe essere “Roma, la capitale d’Italia, è una città bellissima”. Qui, “la capitale d’Italia” è un’apposizione o, meglio, una locuzione appositiva, che definisce meglio la città eterna.

– Ah, ora capisco meglio. Ma come faccio a riconoscere un’apposizione in una proposizione?

– C’è un bel trucco, figliolo. La riconosci se puoi eliminare ciò che ritieni essere un’ apposizione senza che la frase cambi di significato, vale a dire che mantenga il senso di prima. Per esempio, se togli “la capitale d’Italia” dalla frase su Roma, resta “Roma è una città bellissima”, che ha ancora senso.

– Interessantissimo, papà; mi hai dato una bella dritta! Quindi, se posso togliere quella parte e la frase ha ancora senso, è un’apposizione?

– Proprio così, giovanotto. E ricorda, l’apposizione è sempre un sostantivo o un gruppo di parole che funge da nome, mentre l’aggettivo è una parola che descrive il nome.

– Grazie, papino! Ora mi è tutto molto più chiaro.

– Se ti è tutto chiaro lo vedremo nel prossimo compito di analisi logica. Se nella scuola di oggi si fanno ancora esercizi su questa disciplina, come ai miei tempi.

A cura di Fausto Raso

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