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L’ordinanza sindacale che vieta di sfamare gli animali randagi è illegittima e pertanto va impugnata.

L’esito è pacifico, nel senso che numerosissime sono infatti le sentenze dei Tar italiani (Puglia, Calabria, Campania, Sicilia, Lazio etc) che hanno annullato le varie ordinanze dei Comuni, con le quali si vietava ai cittadini di sfamare i cani vaganti sul territorio. 

Queste sentenze rappresentano precedenti importanti perché “purtroppo” ciclicamente alcuni Comuni emanano ordinanze  del genere, che sono in contrasto con la tutela degli animali e che sono anche in contrasto con ciò che stabilisce la legge quadro 281/91 che attribuisce al sindaco di un Comune l’obbligo di custodire e preservare i randagi che insistono sul suo territorio, che sono di sua proprietà.   

Lo stesso TAR Calabria in più occasioni ha annullato sia ordinanze sindacali sia le disposizioni dei regolamenti comunali che prevedevano il divieto rivolto a tutti i cittadini di alimentare i cani randagi, in virtù del fatto che il legislatore havietato ogni forma di maltrattamento degli animali a cui il Tribunale ritiene riconducibile il divieto di alimentazione.

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