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Ci ritroviamo piacevolmente a parlare di questo momento della vita, anche se i nostri percorsi sono completamente diversi e, soprattutto, la fase è un’altra. Eppure le parole vengono fuori senza proteste e difficoltà. Nessun impedimento in gola. E allora, tornando, alla fine del volo, rifletto che potrebbe essere un affetto da aggiungere alla vita di adesso.

Beh, ripensandoci, i nostri percorsi non sono molto diversi, anzi, si sono incrociati in un periodo importante della vita, ormai di tanti anni fa.

Torna sempre in mente.

Fra i periodi più importanti della vita, quando era indispensabile ritrovare un nuovo ordine, nei pensieri, negli affetti, nelle priorità del quotidiano.

E se mi accorgessi all’improvviso che allora non ho pianto tutte le mie lacrime?

Sarò ancora in tempo a recuperare, a riprendere il dolore perduto e trasformarlo, operare la giusta conversione?

Un pensiero faticoso quest’oggi. Come questa stagione, come ogni stagione calda. Dove si perde la quotidianità e diventa indispensabile provare a costruire ogni nuovo giorno, inventare il tempo da trascorrere e aspettare.

Con soddisfazione incontro la solidità nelle relazioni della nuova età, quelle nate con la maturità e quelle ritrovate dopo anni e anni di silenzio, ma troppo forti per spegnersi.

Abbasso lo sguardo e sorrido ripensando.

Ho imparato a fermarmi al momento giusto, quando mi accorgo che non è necessario replicare ad una insistente provocazione. Forse dall’altra parte è solo un tentativo di aprirsi nella modalità che meglio si conosce, e, anche se appare come meno opportuna, è importante non chiudere ribattendo, bensì provare a dare una mano.

E mi fermo …

Ripenso a quanto ho avuto in termini di affetto, dal profumo della tenera età, alla calda spensieratezza della giovinezza, alla stagione impegnativa della maturità. In ognuna l’affetto ha regnato, accompagnato però, da un vuoto di solitudine che ha lasciato una ferita profonda.

Anche ora, anche oggi.

Rimpianti?

Come sempre il pentimento per non avere bene dosato il tempo, averne sprecato inutilmente i giorni e le ore.

Ma, quest’oggi vorrei non poterci pensare, vorrei riprendere in me la leggerezza della fanciullezza e vivere questa giornata colorandola e cancellando i toni grigi.

La freschezza dell’estate, di questa estate altalenante, che si accompagna dondolando al tono dell’umore.

Come sempre nelle mani, nelle mie mani, la migliore delle compagnie: una penna su di un foglio da dipingere, una storia tutta nuova da vivere nella mente e, uno scorcio di cielo contaminato solo dal volo delle rondini.

E mi fermo …

Pochi occhi per sentire in questo giorno, ciò che più affligge.

Mi sollevo in questa domenica e cerco di collegarmi a quei pensieri che non disturbano. Stacco il contatto con il mondo e poi mi fermo…

Fernanda

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