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Mente e dintorni è una rubrica (nata da una fortunata serie televisiva) che ci porta a curiosare nei meandri della nostra personalità, per scoprirne i segreti e capire i motivi per cui compaiono i disturbi e, ovviamente, prendere rimedio.

Perché, conoscersi e comprendersi, aiuta senz’altro a vivere meglio.

In questa quarantaduesima puntata, ci occuperemo di “Amore e odio, nelle diverse forme di transfert”

Essere amati costituisce un fattore positivo tale da giustificare la rinuncia ad altri vantaggi.”(SIGMUND FREUD)

Questa riflessione del padre della Psicoanalisi, ci riporta al 1914, periodo nel quale Sigmund Freud aveva descritto il crearsi (durante il percorso analitico) di una forma di amore di transfert, attraverso cui, la paziente che si sottoponeva al trattamento, si dichiarava innamorata del proprio analista.

Da allora a oggi, molto si è approfondito su questo particolare argomento e, soprattutto, molta attenzione si pone durante il periodo di formazione/specializzazione dei nuovi psicoterapeuti, affinchè non si commettano errori durante la pratica clinica.

Lo psichiatra Otto Kernberg ha spiegato che  il setting analitico è il laboratorio clinico che ci ha permesso di studiare la natura dell’amore in tutte le sue forme, soprattutto attraverso i meccanismi del TRANSFERT e del CONTRO-TRANSFERT.

“Elaborare l’amore di transfert implica infatti, elaborare la rinuncia e il lutto che normalmente accompagnano la risoluzione della situazione edipica”.

“Si potrebbe dire che l’amore di transfert assomiglia all’amore nevrotico (che fa un po’ soffrire), in quanto favorisce lo sviluppo di un amore non corrisposto”.

“Ma la risoluzione edipica del transfert, si differenzia nettamente dall’amore nevrotico, in cui l’amore non corrisposto accresce l’attaccamento invece di risolverlo attraverso il lutto (che rinforza la capacità di andare avanti “nonostante”)”

Ed è così che, l’amore di transfert, si trasforma in un sentimento tipico di chi accetta la cura genitoriale per riallacciare, nel “qui e ora”, i fili interrotti durante il percorso di crescita e diventare, quindi, sempre più autonomo emotivamente

Alcuni tipi di transfert

  • Transfert nevrotico, (analista come se fosse il genitore)
  • Transfert erotico (analista genitore edipico)
  • Transfert erotizzato (come il padre o la madre)
  • Transfert  amoroso /amorevole (che deve concludersi con l’accettazione di un lutto di “crescita”)
  • Transfert  delirante,
  • Transfert narcisistico (svalutazione del terapeuta)
  • Transfert negli stati borderline.

Un tema complementare rispetto alle manifestazioni transferali “amorose ed erotizzate”, è quello dell’odio nel transfert che può assumere diverse connotazioni, variando di intensità a seconda della forza dell’Io (la maturità del soggetto), delle relazioni oggettuali del paziente (il suo livello di autonomia emotiva e di “apertura” verso il mondo) e della fase dell’analisi.

Una prima variante, più benigna, è quella che si crea nell’organizzazione nevrotica di personalità (tutto sommato, abbastanza matura), implica  sentimenti negativi egodistonici e, l’analizzato, riesce a costruire un’alleanza con il terapeuta con l’obiettivo di comprendere i propri sentimenti piuttosto che trasformarli in attacchi plateali

Nella variante maligna, tipica di un’organizzazione borderline di personalità, l’analizzato

non percepisce questa “distorsione emotiva” che diventa, quindi, egosintonica: il terapeuta non è percepito come se fosse una figura del passato della vita dell’analizzato ma, piuttosto, come un individuo realmente malvagio che merita di essere odiato.

In questo caso, bisogna agire in maniera adeguata per evitare che, l’analizzato, perda di vista l’importanza dei suoi “vissuti”

Ma, questo, sarà l’argomento della prossima puntata

La tua visione diventa chiara solo quando guardi dentro il tuo cuore. Chi guarda fuori, sogna. Chi guarda dentro, si sveglia. (CARL GUSTAV JUNG)

Con questo profondo spunto di riflessione e con la speranza e l’obiettivo di essere stato utile per conoscere sempre meglio chi incontriamo (soprattutto quando ci guardiamo allo specchio), vi do appuntamento alla prossima puntata, nella quale parleremo del “TRANSFERT NELLE PERSONALITA’ PIU’ PROBLEMATICHE”

Questo video riassume, semplificandoli, i contenuti finora espressi, offerti con una delicata base musicale. Buona “degustazione”

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