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Mente e dintorni è una rubrica (nata da una fortunata serie televisiva) che ci porta a curiosare nei meandri della nostra personalità, per scoprirne i segreti e capire i motivi per cui compaiono i disturbi e, ovviamente, prendere rimedio.

Perché, conoscersi e comprendersi, aiuta senz’altro a vivere meglio.

In questa trentesima puntata, ci occuperemo del terzo dei meccanismi di difesa “ossessivi”, definito “ANNULLAMENTO RETROATTIVO”

Come precisato nelle altre puntate, questo lavoro riguardante i Meccanismi di difesa, si basa su una delle scale di valutazione più rigorose e affidabili (il cui acronimo è “DMRS “): quella di John Christopher Perry, ripresa e approfondita dal prof. Vittorio Lingiardi, nelle sue pubblicazioni specifiche.

“Tutto in me è ondeggiante, indeciso, incerto, vago e mobile. Io temo di concludere, di affermare, di volere, e anche di vivere. Non sono che esitazione, dubbio, apprensione, sospensione”. (Henri-Frédéric Amiel)

Definizione

Meccanismo di difesa mediante cui si affrontano e ci si protegge da conflitti emotivi e fonti di stress interne o esterne con un comportamento destinato a riparare simbolicamente o a negare precedenti pensieri, sentimenti o azioni.

Questo “annullamento” di pensieri, parole, gesti o azioni si attua mediante comportamenti e pensieri dal significato opposto, con valore espiatorio.

Alla base, ovviamente in maniera inconscia, è come se ci fosse un “pensiero magico” capace di capovolgere o cancellare quanto detto, pensato o compiuto, quasi come se non fosse mai esistito o accaduto.

Da questo punto di vista, l’annullamento retroattivo è un meccanismo molto regressivo e lo troviamo, abbastanza frequentemente, nei rituali del superstizioso e nelle manifestazioni ossessivo-compulsive. Si rifà alla convinzione “magica e onnipotente” del bambino di poter modificare la realtà così come si cambia canale con un telecomando

In una normale conversazione, le affermazioni di chi attua questo meccanismo di difesa sono immediatamente seguite da precisazioni con significato opposto a quello dell’affermazione originale.

Ad esempio: “Mia moglie è un vero tormento. Attenzione, però, intendevo dire che è una persona molto presente

Allo stesso modo, azioni di cui ci si pente, vengono seguite da comportamenti riparativi.

Ad Esempio: Un professore che prepara un test d’esame troppo difficile e poi, sentendosi in colpa, aumenta i voti al momento della valutazione.

Diagnosi differenziale

Scissione, formazione reattiva e annullamento retroattivo possono somigliarsi ma presentano delle differenze.

Nella scissione abbiamo valutazioni esagerate (nel bene o nel male) su di sé o su altri per, poi, cambiare opinione nel caso in cui si resta delusi o ammirati. In pratica, non esistono le “mezze misure”.

Nell’annullamento retroattivo, l’affermazione o il comportamento vengono subito contraddetti con elementi opposti.

Nella formazione reattiva, si parla o si agisce in un modo mantenendo, dentro (anche se solo a livello inconscio), sentimenti opposti.

Nell’annullamento retroattivo, abitualmente si mostra un’emozione e, senza soluzione di continuità, immediatamente dopo, il suo esatto contrario.

Spesso ripetiamo a noi stessi: “Se avessi potuto, se fossi andato, se avessi capito”. Sono frasi che pronunciamo ogni volta che non abbiamo il coraggio di metterci in gioco, giorno dopo giorno, di cogliere ciò che la vita ci offre. Il vero amore non ha paura di niente. Forse, l’indecisione, è di chi non ha capito come si ama, veramente. (Romano Battaglia)

Con la speranza e l’obiettivo di essere stato utile per conoscere sempre meglio chi incontriamo (soprattutto quando ci guardiamo allo specchio), vi do appuntamento alla prossima puntata, nella quale parleremo del primo dei meccanismi  definiti “maturi”: “L’AFFILIAZIONE”

Questo video riassume, semplificandoli, i contenuti finora espressi, offerti con una delicata base musicale. Buona “degustazione”

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