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Mente e dintorni è una rubrica (nata da una fortunata serie televisiva) che ci porta a curiosare nei meandri della nostra personalità, per scoprirne i segreti e capire i motivi per cui compaiono i disturbi e, ovviamente, prendere rimedio.

Perché, conoscersi e comprendersi, aiuta senz’altro a vivere meglio.

In questa ventisettesima puntata, ci occuperemo del meccanismo di difesa definito “SPOSTAMENTO”

Come precisato nelle altre puntate, questo lavoro riguardante i Meccanismi di difesa, si basa su una delle scale di valutazione più rigorose e affidabili (il cui acronimo è “DMRS “): quella di John Christopher Perry, ripresa e approfondita dal prof. Vittorio Lingiardi, nelle sue pubblicazioni specifiche.

“Trattenere la rabbia è come trattenere un carbone ardente con l’intento di gettarlo a qualcun altro: sei tu quello che si scotta.” (BUDDHA)

Lo spostamento è un meccanismo di difesa mediante cui si affrontano conflitti emotivi o fonti di stress interne o esterne, reindirizzando un’emozione negativa su qualcosa (o qualcuno) che ricorda l’elemento che ha creato il fastidio ma, di solito, è meno minaccioso.

È abbastanza frequente spostare rabbia o frustrazioni su persone (oppure animali, piante, oggetti, in generale) che non c’entrano nulla con chi ha generato il malumore.

Vediamo qualche esempio

Abbiamo avuto un problema con un superiore gerarchico e non possiamo vedere soddisfatto il nostro diritto a un giusto chiarimento né, tanto meno, riusciamo a vendicarci attraverso l’aggressione passiva; tentiamo di reprimere la ribellione finchè possiamo ma è probabile che, una volta tornati a casa, alla minima frustrazione subita reagiremo in maniera smisurata, riversando sul malcapitato tutta la rabbia fino a quel momento trattenuta.

Uno studente litiga aspramente con una compagna della quale è segretamente innamorato e con cui sta preparando un’interrogazione; è probabile che, tornato casa, sposti la sua rabbia sul libro di testo, distruggendolo. 

Un figlio che ha grosse conflittualità col proprio padre, decide di cambiare il proprio cognome: con questa  modalità di spostamento, i sentimenti di rabbia e di odio nei confronti del padre vengono dirottati sul cognome

Un’altra possibilità di spostamento, può riguardare anche livelli interpersonali di più ampia portata.

Osserviamo sempre più frequentemente, ad esempio, aggressioni contro immigrati incolpevoli, accusati di essere la causa (per via delle loro disponibilità a basso costo) della perdita di nostri posti di lavoro.

Altri ambiti, possono riguardare aspetti “intimi” come, ad esempio, il feticismo: in questo caso, l’eccitazione può non essere determinata dalla presenza o dal desiderio dell’altro, ma da oggetti parziali sui quali viene spostata la propria libido come, per esempio, i piedi, le scarpe o la biancheria intima.

Inoltre, lo spostamento è il meccanismo di difesa alla base di molte fobie che, di fatto, consistono in paure incontrollabili  apparentemente immotivate per particolari persone, animali o situazioni.

Che si tratti di omofobia, xenofobia, la paura di fronte ad alcuni animali (serpenti, ragni, cani, topi, etc.) o del rischio di camminare su tombini e griglie, di salire in alto, di prendere l’ascensore, di stare in spazi aperti o, al contrario, in spazi chiusi, la genesi è sempre quella dello spostamento (che può riguardare fantasie insostenibili, impulsi riprovevoli o nostri aspetti caratteriali inaccettabili).

Funzione

Il sentimento o l’impulso, è pienamente espresso anche se indirizzato (erroneamente) su un bersaglio sbagliato: per questo, lo spostamento permette una maggiore espressione e gratificazione, rispetto ad altre difese di livello nevrotico osservate  finora.

Diagnosi differenziale

Dissociazione

La dissociazione comporta un cambiamento della consapevolezza del soggetto o del funzionamento caratteristico della personalità, ma il bersaglio non è necessariamente alterato.

Nello spostamento il funzionamento della personalità dell’individuo non è alterata, mentre è mutato l’oggetto del proprio impulso.

Aggressione passiva

L’aggressione passiva esprime ostilità verso gli altri che ci frustrano o ci disapprovano ma, di solito, comporta un fastidioso comportamento passivo e indiretto.

Lo spostamento comporta un’espressione attiva e diretta dello stato  d’animo o dell’impulso ma il bersaglio è mutato.

Proiezione.

La proiezione comporta un’errata attribuzione di un proprio desiderio o affetto a un altro che diventa bersaglio di sospetti.

Nello spostamento lo stato d’animo o impulso non sono negati

“È significativo che il Maestro, che in tutta la vita predicò l’amore del Padre e la misericordia, abbia usato tanta durezza. Ritengo che il termine  <<maledetti>> venga pronunciato proprio contro chi si picca di essere buono, devoto e religioso, ma poi nel quotidiano accumula case e vestiti, sfrutta i deboli, non paga le tasse e passa indifferente accanto a chi è in stato di bisogno, magari urlando che deve tornarsene al suo paese, anziché invadere l’Italia in cerca di pane e lavoro”. (DON ANDREA GALLO)

Con la speranza e l’obiettivo di essere stato utile per conoscere sempre meglio chi incontriamo (soprattutto quando ci guardiamo allo specchio), vi do appuntamento alla prossima puntata, nella quale parleremo di uno dei meccanismi  definiti “ossessivi”: “ISOLAMENTO AFFETTIVO”

Questo video riassume, semplificandoli, i contenuti finora espressi, offerti con una delicata base musicale. Buona “degustazione”

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