Questa è contorta. Vorrei trasferirla così come la sento, ma stavolta non posso proprio. Devo necessariamente intrecciare le parole, non a che non esprimano concetti sensati, ma a lasciare più possibilità di interpretazione. In fondo questo è il modo di comunicare che preferisco. Quello che più ognuno vuole trovarvi.
Quante volte ci si sente un’altra persona? Vi è mai capitato di fare una cosa, manifestare un’emozione, liberare un sorriso o un’espressione di durezza e all’interno invece vive uno stato d’animo che, al contrario, avrebbe determinato una sensazione opposta?
Chissà mai perchè!
L’autenticità. Nulla a che vedere con la coerenza in questo contesto, non è lo scopo, vorrei proprio sottolineare un’altra cosa.
Tempo fa, all’inizio di questa avventura, se ne è parlato. Il valore delle persone. Ecco, potrebbe essere un approfondimento di quell’articolo, maturato dal tempo trascorso, da quello che c’è in mezzo, dalle osservazioni e riflessioni vissute ed elaborate.
Uno spiraglio alle mie spalle mi illumina quest’oggi. Come un raggio intenso che sfonda le porte del buio a portare la sua speranza. Mi lascio cullare, spostando spesso lo sguardo, posandolo sui punti che mi rendono forte e su quello che, abbracciando la debolezza, mi rende essere umano.
Cos’è l’altro per se stessi? Da cosa siamo attratti? Cosa determina l’innesco a quella serie di reazioni a cascata che, alla fine di tantissimi percorsi biochimici, conducono a…la dolcezza in uno sguardo?
L’essere umano è come un cristallo dalle mille sfaccettature, che, brillando, emettono raggi di luce proiettati nelle tante direzioni che la vita ci offre.
Si, ma cos’è che determina l’emissione della luce?
Essere se stessi senza nessuna fatica. Condizione difficile da realizzare, in accordo con ogni parte e in equilibrio con l’esterno.
Me ne accorgo sempre un attimo dopo. Quando l’espressione del mio viso di distende lasciandosi andare, quando il collegamento fra il corpo e la mente è continuo, senza nodi, quando riesco ad esprimermi senza timori. E là che finalmente riesco a dormire in pace. Non c’è distrazione che possa ostacolare.
Profondo, quello che vive all’interno. Non contorto, ma complesso da manifestare. Fluido, quando l’atmosfera si arricchisce di calore che si sprigiona. Caldo e in perfetta armonia con se stessi. Sensazione piacevolissima, che dona la sintonia fra lo spirito e il corpo.
Mi sorprendo e mi ritrovo immersa in un’altra dimensione. Assorbo ogni parola e, con un volo nella mente, riesco ad estraniarmi dal contesto in cui vivo e a scremare tutto quanto può creare un disturbo.
Tendo la mano e mi lascio trascinare, senza inibizioni a mostrare quello che sono, senza paure nell’osare, senza dover controllare l’espressione del viso. Stringo le braccia intorno a me e…incontro.
Sento uno sguardo ma non voglio incrociarlo, è più tenero immaginarlo. Mi guida la certezza della percezione.
Bellissimo, svicolare nelle pieghe dell’anima assecondando ogni desiderio di libera comunicazione e sentirsi accompagnati.
Ritorno in un istante e ritrovo di fronte a me la sorpresa che brilla dentro gli occhi, il gusto di aver partecipato a questo viaggio, la consapevolezza di esserne l’artefice.
Dolce, questa sera che chiude una giornata di pensieri che avrebbero voluto sfuggire. Aspetto con ansia l’inizio.
Fernanda (1 Marzo 2011)
Biologa CNR, Counselor. Responsabile “gestione area informativa” Progetto SOS Alzheimer On Line