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Mente e dintorni è una rubrica (nata da una fortunata serie televisiva) che ci porta a curiosare nei meandri della nostra personalità, per scoprirne i segreti e capire i motivi per cui compaiono i disturbi e, ovviamente, prendere rimedio.

Perché, conoscersi e comprendersi, fa vivere meglio

In questa ottava puntata, “Organizzazione e Funzionamento della Personalità

L’uomo vide suo figlio addormentato e ripensò, con dolcezza, al fatto di vederlo crescere, giorno dopo giorno.

Allo stesso tempo, però, provò paura all’idea che non sarebbe riuscito a proteggerlo da ogni potenziale pericolo, così come dal Dolore e dalle malattie….

Chiese, quindi, udienza al Dio dei Padri.

” Mio Signore, sono qui per mio figlio…”

” Tuo figlio? Mi risulta che stia bene e cresca sano nel cuore e nella mente. Cosa vuoi di più?”

” Mi sento impotente…”

” Ma lo sei, di cosa ti meravigli!” – Lo interruppe il Signore – “Gli hai dato la vita e sai che il tuo compito è solo crescerlo, ma non ti appartiene. Perché ti lamenti?”

E, con un gesto, gli fece vedere tutti i genitori che chiedevano miracoli per i loro figli malati. La fila era lunghissima e i volti dei genitori stravolti dall’angoscia.

” Io lo so di essere fortunato mio Signore…solo che vorrei qualcosa di più per lui”

“Va bene, puoi chiedermi una cosa, ma una sola. Fai, quindi, attenzione!”

“Ecco, vorrei che non soffrisse!”

” Sei sicuro? La sofferenza fisica e quella interiore sono di stimolo alla crescita, faranno di lui un uomo forte”.

” Hai ragione Signore, allora spero che abbia sempre vicino persone che lo amino….”

“Sciocco di un umano, la cosa importante è che impari ad amare chi non lo ama…”

“È  vero mio Signore. Ma, allora, non so davvero cosa chiedere… è come se gli dovessi  augurare di incontrare, sul cammino, gli ostacoli che volevo evitargli: è così difficile essere padre!”

“Le prove fanno parte del proprio destino personale: tu hai le tue, lui le sue. Proteggerlo da questo, significherebbe togliere il senso alla sua vita.”

“Ma so che ci sono persone, in qualche modo protette come da un mantello speciale: speravo che tu potessi aiutarmi a tesserlo per lui….”

” Questo posso farlo, ma rifletti, questo mantello protegge dagli inciampi del cammino? Protegge dalle disgrazie, dagli errori, dalle sofferenze?”

“No, ma mi sembrano felici, anche quando le condizioni appaiono disperate…”

” Ci stai arrivando, allora…”

” Si mio Signore, questa è la cosa giusta da chiedere: Voglio che mio figlio sia felice qualsiasi cosa gli accada. Voglio che comprenda che la felicità è a portata di ognuno di noi e non dipende da elementi esteriori, ma da un percorso che la sua anima dovrà saper riconoscere in mezzo a mille…”

“Tesseremo insieme questo mantello. Ora puoi andare uomo… e così sia!”

Da questo racconto di antica saggezza possiamo comprendere quanto sia delicato lo sviluppo dei potenziali della nostra personalità, cioè di quella “modalità strutturata e stabile di sentire, pensare e rapportarsi a sé stessi e all’ambiente, che deriva da fattori costituzionali, evolutivi e sociali e che, quindi, è soggetta a continui rimaneggiamenti dall’infanzia alla maturità” (Lingiardi)

Madre Natura ci mette a disposizione gli elementi di base che, le cure genitoriali e ambientali in generale (Scuola, Società), contribuiscono a far “germogliare”, così come una pianta dal suo nocciolo.

I moderni e più autorevoli referenti del mondo della psicologia e della psicoterapia psicodinamica, come ad esempio, Jean Bergeret e Otto Kernberg hanno descritto (partendo da studi di Sigmund Freud) lo sviluppo della personalità come elemento condizionato da fattori ambientali / familiari (modello di attaccamento, relazioni oggettuali, etc.) che realizzano, alla stregua della formazione di un “cubetto di ghiaccio”, delle “linee di frattura” che restano silenti fino a quando fatti importanti e significativi della vita (adolescenza, eventi particolarmente stressanti e frustranti etc.) creano un “urto” che non si riesce a metabolizzare e che genera la manifestazione di disturbi della personalità che, in embrione, si erano delineati e che seguono il “destino” delle linee di frattura descritte precedentemente.

Nel vasto mondo della Psicoterapia, specializzazione a cavallo fra Medicina e Psicologia, sono tanti i modi per definire cosa siamo diventati, a un certo punto della vita.

A noi, nel percorso di “Mente e Dintorni”, interessa entrare in confidenza nella maniera il più possibile pratica con i nostri elementi psicologici più caratterizzanti (con pregi e difetti)  e riconoscere, contestualmente,  i punti di forza e le criticità delle persone con le quali ci imbattiamo: dai familiari ai semplici conoscenti, comprendendo amici, colleghi di lavoro, etc.

Tutto ciò, per provare a ridurre gli scontri, ottenere nella maniera più corretta il riconoscimento delle nostre legittime richieste e, soprattutto, per aprire gli occhi sugli inganni della vita

Se volessimo, comunque, individuare tratti specifici di Personalità (giusto per farci velocemente un’idea), sul piano tecnicamente definibile “psicodinamico”, i criteri da osservare sarebbero, sostanzialmente, i seguenti:

  • Funzionamento dell’Io (Componente fondamentale del nostro Inconscio, capace di: mediare tra la ricerca del piacere, il blocco morale e la realtà consentendoci un buon esame della realtà stessa; creare una adeguata immagine di sé; orientarci correttamente sul piano spazio temporale; consentirci una capacità di giudizio per il controllo delle pulsioni, la tolleranza delle frustrazioni e la “gestione” dei conflitti interiori)
  • Rapporto con la realtà
  • Stili difensivi (meccanismi inconsci che proteggono l’Io dai conflitti: ad esempio,  a volte neghiamo la realtà, a volte la interpretiamo distorcendole, a volte ci comportiamo all’opposto di come, effettivamente, vorremmo, etc.)
  • Aree di funzionamento globale della persona (sul piano affettivo, Lavorativo, relazionale e della cura di se’)

Nel corso dei nostri incontri, ci alleneremo moltissimo a prendere confidenza con questi elementi

Come accennato nell’incontro precedente, le esperienze della vita si intersecheranno con i nostri costituenti genetici producendo un impalcato organizzativo che, dalla cosiddetta “normalità”, scende gradualmente verso le nevrosi e, passando per tre gradi di Borderline (alto, medio e basso funzionamento), oltrepassa il varco del complesso e controverso mondo delle psicosi.

In questa puntata abbiamo rimarcato l’organizzazione della nostra personalità: cioè sostanzialmente, il risultato di come abbiamo vissuto gli incontri formativi e deformativi della nostra vita, dal giorno zero fino alla tarda adolescenza.

Con questo “corpo, anima e vestito” (la nostra personalità) attraverso ogni nostra forma di comunicazione, cercheremo di ritrovare le attenzioni di quando eravamo bambini per appagare i  nostri bisogni, individuare le nostre aspirazioni e provare ad abbracciarle.

In base a come riusciremo ad adattarci a ciò che ci circonda (le nostre preghiere non ascoltate, la nostra rabbia di fronte alle ingiustizie cui non possiamo porre rimedio, etc.) il castello della nostra personalità (in base al materiale con cui lo abbiamo simbolicamente organizzato: acciaio, cemento, legno, paglia, cartone..) “parlerà” attraverso il suo “funzionamento” mediante la moltitudine dei disturbi di personalità che andranno dai più compatibili con la vita di tutti i giorni a quelli che renderanno i rapporti (soprattutto interpersonali) veramente complessi e difficili

In conclusione, non deprimiamoci nello scoprire che è difficile potersi ritrovare privi di aspetti di immaturità, perché è come re incontrare quel fanciullino di Pascoliana memoria: una sorta di cellula staminale che, volendo, può trasformarsi come un Barbapapà in quello che più e meglio ci serve

Ecco perché, come sosteneva Arthur Schopenhauer

“Ogni genio è un gran fanciullo, già per il suo guardare al mondo come a un che di estraneo. Chi nella vita non resta per qualche verso un fanciullo e diventa invece un uomo serio, sobrio, posato e ragionevole, sarà certo un bravo e utile cittadino di questo mondo, ma un genio non sarà mai.”

Questo video riassume, semplificandoli, i contenuti finora espressi, offerti con una delicata base musicale. Buona “degustazione”

Arrivederci alla prossima puntata che avrà per titolo: “Dalla Personalità sana a quella patologica”

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