Tutti ricorderemo la torrida estate dell’anno scorso; un vago senso di angoscia s’impastò col sudore che grondava dai nostri pori, mentre la meteorologia non riusciva a spiegarci il fenomeno.
“Mancano i raffronti con i secoli antecedenti al 1700” ci dicevano gli scienziati, mentre correvamo ai ripari più ovvi; ci si rintanava in casa, mentre i soliti pochi si rifugiavano nelle lussuose ville al mare o in montagna; in compenso, i condizionatori sono andati a ruba, facendo la fortuna dei fabbricanti e rivenditori di elettrodomestici; purtroppo, gli anziani e i sofferenti hanno pagato un caro prezzo, per numero di decessi, alla violenza del clima.
Poi venne finalmente un ottobre in armonia con l’autunno e la paura del grande caldo, della desertificazione del pianeta, dell’effetto serra si è attenuata mentre la scuola riapriva i battenti, i sindacati organizzavano raduni vocianti di lavoratori, in crisi di lavoro, le mamme accompagnavano i bimbi all’esordio della loro vita scolastica, e, su tutto, s’imponeva il campionato di calcio che catalizzava l’attenzione di una nazione intera; ma tanti altri fenomeni sociali si riproponevano, più agguerriti di prima: infatti dalla TV di Stato Bonolis “rompeva”, ogni sera, decine di scatole (e continuerà anche quest’inverno), mentre, fin dalle 18.00, Canale 5 e RAI 1 si contendevano (e, purtroppo, ancora se lo contendono) l’audience del tardo pomeriggio, con Gerry Scotti, apprezzabile per la sua “verve” e “Amadeus” costretto dalla RAI a fare da contraltare alla concorrenza di Mediaset, ma continuamente impacciato ed atrofizzato in una ripetitività concettuale che ha stancato da tempo.
Dimenticavo altre tre trasmissioni TV, altrettanto insignificanti, inutili dal punto di vista culturale, oltre che essere veri monumenti del fatuo: parlo della trasmissione del primo pomeriggio condotta da Michele Cucuzza, di “c’è posta per te” della signora Maria De Filippi, che il non tanto buono Costanzo ha imposto alle reti milanesi e dello stesso “Costanzo show”, cariatide televisiva che spesso spruzza il video con i suoi impacci di pronuncia.
Ma, allora, direte Voi, in che modo cambiano le nostre abitudini?
La risposta va ricercata in una serie di trasformazioni, quasi impercettibili, perché organizzate da grossi poteri economici, i quali, lentamente, ma inesorabilmente, stanno incidendo, negativamente, sul nostro modo di vivere, sui nostri codici morali, sulle nostre abitudini alimentari, sui nostri gusti estetici, sulla nostra cultura, sulla nostra salute, sui rapporti coniugali, sulla flora e sulla fauna, e l’elenco potrebbe continuare ancora per molto!
Desidero proporre solo alcune considerazioni in merito a quanto lamentato.
Ad esempio, perché alcuni politici sono cristallizzati, da più lustri, nelle cariche elettive?
Perché i rotocalchi danno grande risalto agli amori stagionali dei divi e delle dive?
Perché la violenza, la barbarie e la delinquenza hanno tanto risalto sulle TV e sui mass-media ?
Perché la maggior parte dei telespettatori è costretta a sorbirsi quella che la Signora Franca Ciampi ha definito TV spazzatura, dove il calcio, l’automobilismo, il motociclismo ci rompono i timpani e non solo quelli?
Perché la maggior parte dei telespettatori é deprivata di spettacoli di grande valore culturale ed artistico, come concerti sinfonici, opere liriche, l’operetta, la grande prosa, la visita guidata nei vari musei d’Italia, l’archeologia ed il suo simbolismo storico?
Perché i programmi scientifici si riducono ad appena 8 ore settimanali (suddivise tra RAI e Mediaset ) di fronte alle quaranta ore settimanali solo per il calcio?
E perché dare risalto ad un Vasco Rossi ed al suo irritante gridare, il cui aspetto esteriore rispecchia il suo stile di vita? Che c’importa di quell’altra insulsa ed offensiva trasmissione di Miss Italia, che ricalca quell’antica usanza della vendita delle schiave al mercato, mentre un certo “Patron”, rinsecchito nella sua figura di cariatide, trae, dall’esclusiva dell’evento, il proprio lucro?
Per tutto c’è una ragione, recondita e subdola: nell’antica Roma, quando i destini della tarda sua storia repubblicana, sembravano crollare nello sfacelo della guerra civile, l’ansia del potere consolare spingeva i candidati a spese pazze; si promettevano mesi interi di spettacoli nel Circo, si organizzavano distribuzioni gratuite di grano, si promettevano e si pagavano ingenti somme di sesterzi per convogliare i voti su questo o quel candidato: come dire, ” Panem et Circenses”.
Io penso che da allora poco sia mutato; chi non ricorda l’offerta di un pacco di pasta agli elettori affamati dei tuguri nel primo dopoguerra? Oppure, l’omaggio di un paio di scarpe, di cui, però, si dava solo la destra, per poi appaiarle, se il risultato elettorale soddisfaceva il candidato magnate?
Poi venne la TV, ed allora fu più conveniente usare il messaggio subliminale che da essa proveniva, per cui agguerriti e logorroici sofisti della politica erano e sono ancora capaci di sopportare ogni contraddittorio, ricorrendo a quel politichese che dice molto senza nessuna chiarezza logico-politica.
A riprova di quanto ho sopra lamentato, basta porre mente ad uno dei più aberranti spot televisivi, che riscuote, in questi giorni, molto successo ed del quale solo alcuni hanno avuto contezza della sua perversità: si tratta dello spot sulla connessione degli utenti televisivi, malati di calcio, ad abbonarsi a SKY-TV, dove il tifoso, non solo paga un abbonamento salato a questo sevizio, ma, addirittura si deve caricare sulle spalle anche il giocatore di grido e di classe, con una vaga allusione ad una perversione sessuale che diventa gratificante se sulle spalle ti…..salta un Totti!
Il proliferare di queste TV codificate ha avuto il proprio exploit grazie alla stessa RAI che, proponendo programmi di nessun valore artistico, come: la signora in Giallo, oppure il Tenente Colombo, oppure come ” Texas Ranger” ed altre insulsaggini ( viene il dubbio atroce che forse abbiamo ancora da saldare danni di guerra agli USA ) abbia un proprio ritorno economico, visto che deve sostenere le cospicue spese per quell’altra sgradevole trasmissione pagata con i nostri abbonamenti e che ha per titolo “L’isola dei Famosi”, in concorrenza con quell’altra volgarità rappresentata dal “Grande Fratello”. E’ offensivo, violento, inaccettabile travolgere le nostre abitudini, o meglio, deviare dalle rette abitudini i giovani ed i disoccupati, mentre non ci accorgiamo che il mondo si sta incendiando imbrattando di sangue anche gli schermi TV.
Ed allora, cari lettori, mano allo ZAPPING o…spegnete la TV!
Alt, non spegnete il televisore! Proprio in questo momento – sono le 18,45 del 28 settembre – la TV annuncia qualcosa di bello ! Sono momenti di gioia, di riconciliazione ! sono di quelle notizie che ti riempiono il cuore e che ti riconciliano con la vita e con il mondo intero: le nostre due connazionali, le SIMONE, sono state rilasciate e sono in viaggio per l’Italia! E’ finito un incubo e due famiglie hanno pianto di gioia, scacciando dalla mente 20 giorni di indicibile sofferenza! Gioiamo con loro ed esprimiamo la nostra riconoscenza a quanti si sono adoperati per questo lieto fine, siano essi europei oppure arabi ed islamici. Godiamo questo momento, ed una volta tanto teniamo accesi i nostri televisori! Una notizia simile, da sola, sconfigge ed annulla tutti i grandi fratelli e le lascive isole dei famosi!
Giuseppe Chiaia ( 30 settembre 2004)
Fine Letterato, Docente e Dirigente scolastico, ha incantato generazioni di discenti col suo vasto Sapere. Ci ha lasciato (solo fisicamente) il 25 settembre 2019 all’età di 86 anni. Resta, nella mente di chi lo ha conosciuto e di chi lo “leggerà”, il sapore della Cultura come via maestra nei marosi della Vita