Pubblicato su Lo SciacquaLingua
Un’interessante disamina di Aldo Gabrielli sul corretto uso del verbo “demolire“.
Demolire ha un preciso significato: “abbattere una massa” (…); quindi “atterrare”, “distruggere una fabbrica, un muro”. Si riferisce a cose materiali. I Francesi, coi loro arditi traslati, lo riferiscono anche alle cose morali, e noi a seguirli.
Chi tenga alla proprietà del linguaggio dica “demolire una casa, un ponte” ma non dica “demolí l’avversario con poche parole“, “mi ha vilmente demolito presso i colleghi” e simili; in questo senso l’italiano ha molti e appropriati verbi: “abbattere, distruggere, disfare, annientare, disonorare, diffamare, screditare, menomare, rovinare, annichilire, stroncare” e vari altri.
A cura di Fausto Raso (15 aprile 2014)
Giornalista pubblicista, laureato in “Scienze della comunicazione” e specializzato in “Editoria e giornalismo” L’argomento della tesi è stato: “Problemi e dubbi grammaticali in testi del giornalismo multimediale contemporaneo”). Titolare della rubrica di lingua del “Giornale d’Italia” dal 1990 al 2002. Collabora con varie testate tra cui il periodico romano “Città mese” di cui è anche garante del lettore. Ha scritto, con Carlo Picozza, giornalista di “Repubblica”, il libro “Errori e Orrori. Per non essere piantati in Nasso dall’italiano”, con la presentazione di Lorenzo Del Boca, già presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, con la prefazione di Curzio Maltese, editorialista di “Repubblica” e con le illustrazioni di Massimo Bucchi, vignettista di “Repubblica”. Editore Gangemi – Roma.