( tratta da LA PSICHE UMANA – Anatomia e Fisiologia pg 113 130 G. Russo – ed. Sovera Roma 1994 e sviluppato nell’apposito articolo “Tessuto nervoso”
Una delle domande più affascinanti che l’essere umano si sia posto, è : Dove si produce il pensiero?
Il prof. Franco Selleri ( Ordinario di Fisica Teorica dell’Università di Bari), nel suo libro Che cosa è l’energia, a pg. 7, afferma:
<< L’atto di pensare deriva dal passaggio di correnti elettriche fra i neuroni del nostro cervello; queste correnti consumano energia >>.
Fra i neuroni cosa c’è ? Queste correnti elettriche dove si generano
Dopo attente e lunghe riflessioni, sono giunto alla conclusione che la struttura coinvolta dal punto di vista anatomofisiologico in questo processo, sia la nevroglia, che è un complesso di elementi cellulari di derivazione ectodermica e mesodermica, è ubiquitariamente distribuita nel nostro organismo, ha stretti rapporti con i neuroni ( ogni cellula gliale si trova ad una distanza di 200 Angstrom dai neuroni) ma è distinta dal sistema nervoso. Si dice che il numero delle cellule gliali sia, da dieci a cento volte il numero dei neuroni.
Secondo le mie Ipotesi, le cellule deputate all’attività psichica sarebbero quelle della Nevroglia.
Le mie ipotesi globali, possono essere riassunte in questo modo:
- la neutrergia, nella sua sede naturale che è la Nevroglia, apprenderebbe, penserebbe, progetterebbe, elaborerebbe e gestirebbe come un direttore d’orchestra, tutti gli organi e gli apparati umani, tramite il sistema nervoso;
- le processazioni del pensiero, dopo la vita fetale, si produrrebbero nella macroglia e nella microglia del talamo, dell’ipotalamo e della corteccia cerebrale;
- l’intelligenza e la volontà ( strumenti al servizio del pensiero), si troverebbero in tutte le sei variabili della glia;
- la logica (verificatore universale) si potrebbe trovare nella glia del talamo;
- apprendimento, percezione (funzione del pensiero), intelligenza e volontà agirebbero nelle cellule di Schwann e nell’oligodendroglia;
- l’intelligenza e la volontà, a prevalenza, potrebbero operare anche nell’ependima;
- bisogna pensare ad un cervello motore, non solo di trasmissione;
- si è dimostrato che il concetto di energia è ancora più importante di quello del DNA, per quanto riguarda l’origine della vita; non tutto, infatti può essere dimostrato attraverso l’azione genetica.
- le correnti psico – bio – elettromagnetiche si genererebbero negli atomi.
LA NASCITA DELL’IDEA
Quando un essere umano viene al mondo, ha già sviluppato (nell’utero materno) in maniera apprezzabile i suoi organi ed i suoi apparati fisici ma, per quanto riguarda la psiche, si ha la sensazione che sia quasi tutto da sviluppare.
Un essere umano appena nato, costituisce tanta energia “aggregata” che dovrà imparare tutto: non sa mangiare, bere, camminare, etc.: l’essere umano neonato, è un libro di pagine bianche, in cui ognuno scriverà qualcosa.
<< L’idea è composta da un pacchetto di energia virtuale, aggregato per cariche intensità e qualità >>.
<< Le idee non sono innate, anche se le strutture che le costruiscono (apprendimento, pensiero e logica) le possiamo trovare nei nuclei di base di ogni essere umano >>.
Vediamo, ora, un esempio di come, secondo l’ipotesi di Giovanni Russo, si determina la nascita psicostrutturale di un’idea, osservando quello che succede in un neonato, quando gli si ripete la parola MAMMA.
Prima di cominciare, è utile schematizzare il processo di costruzione di una idea :
Dati Parcellari Subdati Dati Essenze IDEA
Fase Prima: arriva una voce che trasmette la parola MAMMA. L’energia contenuta in quella parola, attraversa la mente del neonato senza trovare qualcosa di simile in memoria.
Di conseguenza, quasi tutte le particelle energetiche della parola MAMMA attraversano il neonato senza lasciare traccia: solo qualche Dato Parcellare rimane nelle “matrici vergini” della memoria.
E’ iniziata la differenziazione delle qualità energetiche virtuali psichiche (vedi pg. 8 del presente scritto), che ogni essere umano porta in sé, geneticamente, come nuclei di base.
Fase Seconda: una voce ripete la parola MAMMA (pulstimolo). L’energia contenuta nella parola, attraversa di nuovo la mente del neonato e, questa volta, alcuni Dati Parcellari si aggregano a quelli precedentemente rimasti. Si creano le prime impressioni nella memoria del neonato.
Si sono creati i primi Subdati.
Fase Terza: viene ripetuta la parola MAMMA (pulstimolo).
Questa volta molti Dati Parcellari si aggregano ai precedenti. Si stanno costituendo le Apprensioni o Appercezioni .
Si sono creati i primi Dati.
Fase Quarta: l’energia di attivazione è sempre MAMMA (pulstimolo). Con lo stesso meccanismo descritto precedentemente, inizia la formazione della prima conoscenza.
E’ nata la prima Essenza.
Fase Quinta: con lo stesso meccanismo, inizia la formazione di una seconda Essenza.
Fase Sesta: ritorna la parola MAMMA, le due Essenze fondamentali si legano in un unico blocco di energie e costituiscono la prima Idea MAMMA.
( le dinamiche della parola Mamma sono descritte nel libro “la Psiche Umana” – Giovanni Russo – Ed. Sovera – ROMA 1994 da pagg. 155 a 163 ).

Oretta Lanternari – Pedagogista

Giorgio Marchese : Medico Psicoterapeuta, Direttore “La Strad@”

Nata a Roma il 30 aprile del 1939
Si è laureata in Pedagogia dell’Università degli studi Roma tre, del corso di laurea Facoltà di scienze della formazione con la Tesi “ INDAGINE SU UNA POSSIBILE DIMENSIONE PSICOLOGICA DELLE OPERE DI NIETZSCHE”