Pubblicato su Lo SciacquaLingua
Urlo essendo un nome “eteroclito–eterogeneo” ha due plurali: urli e urla. Il femminile plurale, però, contrariamente a quanto riportano alcuni vocabolari, si usa solo per “le urla” dell’uomo in senso collettivo. Insomma: gli urli di Maria ma le urla di Giovanni, di Maria e di Pietro. È errato, per tanto, dire o scrivere “le urla della vittima risonavano in lontananza”; in questo caso, anche se si tratta di una persona, bisogna dire “gli urli” perché non c’è la “collettività”. Anche per quanto riguarda il plurale di “grido” il discorso è lo stesso. I soliti vocabolari riportano: le grida per indicare quelle degli uomini; degli animali sempre gridi. Non è proprio cosí, come abbiamo visto.
E veniamo al plurale di orecchio. Questo sostantivo, al contrario di urlo e grido, ha anche due singolari: orecchio e orecchia. Il maschile si adopera in senso proprio, vale a dire come “organo dell’udito”; il femminile in senso figurato: l’orecchia della pagina. Nella forma plurale avremo, quindi, gli orecchi e le orecchie con la medesima distinzione che abbiamo fatto per il singolare.
Non sono forme ortodosse, quindi, anche se di uso comune, le espressioni “tirare le orecchie”; “sentirsi fischiare le orecchie”; “fare orecchie da mercante” e via dicendo. Non si tratta, come molti sostengono, di un uso figurato del sostantivo orecchio. Si deve dire, correttamente, “orecchi”. A questo punto qualche pseudolinguista – ne siamo certi – vorrebbe tirarci… gli orecchi. Ma tant’è.
Fausto Raso

Giornalista pubblicista, laureato in “Scienze della comunicazione” e specializzato in “Editoria e giornalismo” L’argomento della tesi è stato: “Problemi e dubbi grammaticali in testi del giornalismo multimediale contemporaneo”). Titolare della rubrica di lingua del “Giornale d’Italia” dal 1990 al 2002. Collabora con varie testate tra cui il periodico romano “Città mese” di cui è anche garante del lettore. Ha scritto, con Carlo Picozza, giornalista di “Repubblica”, il libro “Errori e Orrori. Per non essere piantati in Nasso dall’italiano”, con la presentazione di Lorenzo Del Boca, già presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, con la prefazione di Curzio Maltese, editorialista di “Repubblica” e con le illustrazioni di Massimo Bucchi, vignettista di “Repubblica”. Editore Gangemi – Roma.