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Mi guardo allo specchio e vedo il ricordo della donna che ero. La mia bellezza, il mio sorriso, i miei sogni, le mie speranze… Sono questi, i momenti in cui mi assale l’angoscia di aver sbagliato tutto e, soprattutto, di non avere un’altra occasione. La mia domanda è: si può vivere solo di rimpianti?

La domanda che ci è stata posta, questa settimana sul nostro Forum di SOS Alzhemeronline richiama stati d’animo che forse, non vorremmo mai provare… eppure, a volte, ci fanno compagnia per commentare, insieme, parte del nostro passato.

Il rimpianto, che è un termine derivato dal verbo “Rimpiangere” (che significa, ricordare piangendo sommessamente) è uno stato d’animo determinato dal ricordo di qualcosa che avremmo potuto determinare ma che non abbiamo saputo vivere a pieno e ci ha lasciato un retrogusto amaro, Il risultato è una sorta di malinconia al ricordo, per una sorta di danno alla nostra persona. E’ come se, ripensandoci, dicessimo mentalmente: “Peccato, quella volta ho perso un’occasione!”

Non posso non ripensare , con un po’ di nostalgia, al canto di un autore che cito spesso perché ha accompagnato i tumulti della mia adolescenza: Roberto Vecchioni:

“Passa la bellezza, nei tuoi occhi neri, scende sui tuoi fianchi e sono, solo, i tuoi pensieri.

Passa la bellezza dei tuoi occhi neri… E stravolge il canto della vita mia di ieri…Tutta la bellezza, l’allegria del pianto, che mi fa tremare quando tu mi passi accanto!

Tutta la bellezza che mi fugge via e mi lascia, in cambio, i segni di una malattia. Tutta la bellezza che non ho mai colto, tutta la bellezza, immaginata, che c’era sul tuo volto… Tutta la bellezza, se ne va in un canto: questa tua bellezza che è la mia…

Il rimpianto…

Stato emotivo che prende il colore della malinconia (per ciò che avrebbe potuto essere ma, purtroppo, non è accaduto) ma che può sbocciare anche dalla nostalgia di un ricordo (di ciò che è stato e che non può più tornare) che temiamo di veder sfumare dalla nostra memoria: l’infanzia, le vacanze, un amore della giovinezza…

Chi può dire di non aver rimpianto mai qualcosa?

Ah, se lo avessi saputo!

Cartesio sosteneva che dal bene passato viene il rimpianto, che è una specie di tristezza. Questo tipo di rimpianto è parente della nostalgia. A volte, paradossalmente, può procurare un certo piacere, visto che è associato al ricordo di momenti piacevoli. Infatti, Victor Hugo, per esempio, definiva nostalgia e malinconia come “la felicità di essere tristi”. 

Forse è per questo che, alla sera ci assale, a volte, uno stato d’animo che ci avvolge come un plaid, legato ad un misto ondivago fra lo scontento e il dispiacere, di avere fatto (o non avere fatto) qualcosa.

Nel tempo, però, non ci si accontenta più di ricordare il proprio passato, ma si valuta la propria responsabilità su un comportamento passato (verso il quale ci si sente responsabilmente colpevoli) e sulle sue conseguenze attuali. A quel punto, il rimpianto smette di essere un dolore circoscritto semplicemente al passato e diventa, anche e soprattutto, una sofferenza del presente che si avvicina ai sensi di colpa…

E se avere dei rimpianti fosse necessario?

Ogni scelta è compiuta, infatti, a danno di un’altra. Non potendo diventare perfetti nella gestione delle emozioni, credo che si possa imparare a vivere i propri rimpianti con maturità e saggezza: a ben guardare, una lezione per imparare dagli insuccessi, un’opportunità per passare dal rimorso o dalla nostalgia per qualcosa che non è stato, alla consapevolezza che si può fare un uso migliore del tempo che ci resta da vivere.

Gli anni più belli

Non ho più la forza di un tempo né l’arroganza della gioventù;

Non ho prospettive di poter pensare “di qua a trent’anni”.

Non ho la speranza di adattarmi al cambiamento di un mondo che cambia più velocemente della mia voglia di capire.

Non credo, come un tempo, di essere invincibile.

Non riesco a contare sull’acuità visiva e vivo col dubbio della resistenza di un organismo provato da mille battaglie.

Eppure…
Sento che i miei anni più belli sono ancora da venire:

Li abbraccerò insieme alla mia vita di pace e d’amore.

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