di Salvatore Claudio Sgroi
1. Virus polisemico
Accertata la
derivazione del plurisemico virale 1961 (cfr. “Virale?”
sì! Ma qual(‘)è la sua origine?),è opportuno definire la
struttura semantica anche della base virus (accezioni
biol.-med. e inform.), con prime attestazioni ed etimo (sincronico o
diacronico?).
1.1. Virus (biol., med.) it. 1853 G.L. Ponza; < fr. 1575 Paré < lat. — latinismo o franco-latinismo?
Il Diz. Etim. della lingua it. [DELI] di M. Cortelazzo – P. Zolli (Zanichelli 1979-1988, ried. 1999) data virus (biol.) 1853 G.L. Ponza (virus pneumonico), indicato in quanto “vc dotta” come latinismo: “il lat. virus, nt., di estensione indeur., designava [i] ‘il succo delle piante’, poi [ii] ‘l’umore’, [iii] il ‘veleno’ degli animali”.
Ma subito
dopo sembra indicarlo come franco-latinismo allorché
aggiunge che “Nel sec. XVI [TLF: 1575] il chirurgo fr. [A.] Paré lo
adottò per indicare il ‘pus di una piaga contagioso e corrosivo’, e così entrò
nella terminologia sc. internazionale […]”.
(Cfr. anche C. Marazzini, In margine a un’epidemia: risvolti
linguistici di un virus, Accademia della Crusca, Il tema del mese, 10 marzo 2020).
1.1.1. Virus (biol.,
med.) nella lessicografia italiana: latinismo o franco-latinismo?
Quanto ai dizz. etimologici e storici, Nocentini-Parenti 2010riprende i dati (1853, sec. XVI, ‘800) del DELI. Negli altri dizz. virus (1853) si configura invece come latinismo, tout court, non già come franco-latinismo, così in De Mauro-Mancini 2000 (1853), GRADIT di T. De Mauro 1999 (1853), Grande Diz. della Lingua It. [GDLI] del Battaglia 2002 (1853, 1889). Latinismo (1853) pure nei dizionari generalisti: De Mauro 2000, Zing. 2019 (ante-datato 1801), Devoto-Oli 2018-19, Sabatini-Coletti 2007, Treccani-Simone 2009.
Ma il Garzanti-Patota
2013 si distacca dal coro: “Dal fr. virus, che è dal
lat. vīrus ‘succo di piante’; veleno'”.
1.1.2. Virus (biol., med.) in ingl. 1881
In ingl. l’OED per virus distingue “Origin: A borrowing from Latin. Etymon: Latin vīrus” e “Etymology. < classical Latin vīrus“. Come si osserva in un art. del 1977 di S.S. Hugues, “The term ‘virus’ as used by bacteriologists of the 1880s and 1890s meant simply ‘an agent of infectious desease’. This is the usage in Pasteur’s dictum: ‘Every virus is a microb'”.
L’uso in fr. di L. Pasteur risale al 1880: “le virus est constitué par un parasite microscopique qu’on multiplie aisément par la culture, en dehors du corps des animaux que le mal peut frapper“; trad. in ingl. in un art. del 1881, “The virus is a microscopical parasite, which may be multiplied by cultivation outside of the body of an animal”.
Nell’accez.
moderna “Medicine and Biology” le citazioni risalgono al 1900,
1915, ecc.
1.1.3. Virus (biol.,
med.) in fr. 1812, 1880
In fr. il Trésor
de la langue française data 1812 virus vaccin, 1880 L.
Pasteur (vedi supra), con etimo diacronico: “Mot latin virus“.
1.1.4. Virus (biol.,
med.) in spagn. 1817
In sp. virus è datato 1817 con etimo
diacronico: “Tomado del latín vīrus” (J. Corominas, Breve
dicc. etim. de la lengua castell., Gredos 19611, 19733 e J. Corominas
– J.A. Pascual, Diccionario crítico etimológico castellano e hispánico,
Gredos, vol. V, 1983). Nel DRAE 200122, e nel DRAE 201423(edición
del Tricentenario, on line 2019) virus è polisemico: 1. m.
[biol.]
e 2 m. Inform., con etimo diacronico “Del lat. virus“.
1.1.5. Virus (biol., med.) in port. 2004
In port. l’accezione
med. di virus è segnalata nel port. europeo da Teixeira
2004: “1Medicina microorganismo …”, con
etimo diacronico “Do latim virus, ‘veneno'”, e nel
portoghese brasiliano da Aurelio 19751 e 20043 “Biol.” “Do
lat. virus, ‘veneno'”.
1.1.6. Virus (biol., med.)
in ted. 1986
In ted. Wahrig 1966, ried. 1986 (rist.
1991) Virus è di genere oscillante (neutro e masch.)
“n.; umg. auch m.”; e solo nell’accezione della med.; con due
composti-lemmi: Virusgrippe f. e Viruskrankheit f.
1.2. Virus inform. in ingl., in fr., in
it., in sp., in port., in ted.
Passiamo
adesso alle attestazioni dell’accezione inform. di virus in
ingl., fr., it., sp., port. e ted.
1.2.1. Virus inform. in ingl.
1961, 1972
In ingl. il s. virus inform.stando
al Webster’s Third New International Dictionary 1961 (rist. Könemann 1993) appare negli Addenda p.
118.a, con una definizione ripresa poi tale e quale nel Merriam Webster 200311:
4. “a computer program that […] performs a malicious action (as
destroying data)”. Nell’Oxford English Dict. [OED] 1972 “virus
programm”; 1975 “a backup virus facility”; 2006 “a major
virus or worm attack”.
1.2.2. Virus inform.
in it. 1988, 1990
In it. il virus inform.è
registrato in O. Lurati 1990, 3000 parole nuove (Zanichelli): acchiappavirus 1988, ‘virus
software’ 1988, virus 1990; in GRADIT vol.
VI 1999 e nel GDLI 2002 (senza
esempi). In Zingarelli e nel Devoto-Oli non datato in quanto accezione n. 3.
1.2.3. Virus inform.
in fr. 1988
In fr. il termine virus è
datato 1988 nel Trésor de la langue française (TLF).
Ma senza alcuna datazione in A. Rey 1992, Le Robert. Dictionnaire
historique de la langue française.
1.2.4. Virus inform.
in sp.2001
In spagn. la duplice accezione biol. e inform. di virus è
segnalata nel Dicc. de la lengua esp. [DRAE] della Real
Acad. Esp.200122, DRAE 201423(edición
del Tricentenario, on line 2019) (“Del lat. virus“),
in Clave 1997, 20068 (“del latín virus“),
in Larousse 20073 (“Del latín virus“),
in Salamanca 2009 (senza etimo). Invece nel Vox di
Samuel Gili Gaya (Biblograf 1980) è riportata l’accezione
“med.”: “agente infectuoso…”, ma non quella informatica.
1.2.5 Virus inform.
in port. 2004
L’accezione informatica è segnalata nel port. europeo da Teixeira
2004: “4 Informática programa…” con etimo
diacronico “Do latim virus, ‘veneno'”, assente per il
portoghese brasiliano in Aurelio 19751 e 20043 che
segnala, come già detto, solo quella “Biol.” “Do lat. virus,
‘veneno'”.
1.2.6. Virus inform. in ted. 2001
In ted. l’accezione
inform. manca in Wahrig 1966, ried. 1986 (rist. 1991), ma c’è ne Il nuovo dizionario di Tedesco di
L. Giacoma-S. Kolb 20011 = 20092 (Zanichelli) sez.
Ted-it.: Virus con genere oscillante (neutro o masch.):
“n oder m” polisemico: (“1 biol med virus
m” e) “2 inform virus m”, con un es. einen
Virus in einer Datei verstecken ‘nascondere un virus in un
file’, e 3 composti: Virusangst: “f inform paura f del/dei
virus”; — Virusattacke: “f inform [attacco m di
virus]: der Zentralrechner war einer — augsgesetzt, il computer
centrale è stato attaccato da un / dei virus [‘esposto a un attacco di virus,
attacco virale’]”; — Virusproblem: “n
inform problema m con un /dei virus”.
2. Conclusione
Alla luce di
tali dati e date, il calco inglese (1961, 1972) per l’accezione inform.
di virus in it. (1988, 1990, 1999, 2002), in francese
(1988) e in spagnolo (1997, 20068, 2009, 20073), in port. 2004, in
ted. 2001, sembra più che ragionevole.
3. Addendum. Il virus per eccellenza ‘nuovo
coronavirus’, ‘covid-2019’
Da segnalare ancora che la frequenza d’uso del composto (anglo-latinismo) coronavirus, ha comportato in questi giorni l’abbreviazione in virus, così: “Virus, [ministro] Speranza: I medici vanno protetti” (TV 17 marzo), ecc.
Sommario
1. Virus polisemico
1.1. Virus (biol., med.) it. 1853 G.L. Ponza; < fr. 1575 Paté < lat. — latinismo o franco-latinismo?
1.1.1. Virus (biol., med.) nella lessicografia it.: latinismo o franco-latinismo?
1.1.2. Virus (biol., med.) in ingl. 1881
1.1.3. Virus (biol., med.) in fr. 1812, 1880
1.1.4. Virus (biol., med.) in spagn. 1817
1.1.5. Virus (biol., med.) in port. 2004
1.1.6. Virus (biol., med.) in ted. 1986
1.2. Virus (inform.) in ingl., in it., in fr., in sp., in port., in ted.
1.2.1. Virus inform. in ingl. 1961, 1972
1.2.2. Virus inform. in it. 1988,
1990
1.2.3. Virus inform. in fr. 19881.2.4. Virus inform.
in sp.2001
1.2.5. Virus inform. in port. 2004
1.2.6. Virus inform. in ted. 2001
2. Conclusione
3.
Addendum. Il virus per eccellenza ‘nuovo coronavirus’,
‘covid-2019’
A cura
di Fausto Raso
Pubblicato su Lo SciacquaLingua
Giornalista pubblicista, laureato in “Scienze della comunicazione” e specializzato in “Editoria e giornalismo” L’argomento della tesi è stato: “Problemi e dubbi grammaticali in testi del giornalismo multimediale contemporaneo”). Titolare della rubrica di lingua del “Giornale d’Italia” dal 1990 al 2002. Collabora con varie testate tra cui il periodico romano “Città mese” di cui è anche garante del lettore. Ha scritto, con Carlo Picozza, giornalista di “Repubblica”, il libro “Errori e Orrori. Per non essere piantati in Nasso dall’italiano”, con la presentazione di Lorenzo Del Boca, già presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, con la prefazione di Curzio Maltese, editorialista di “Repubblica” e con le illustrazioni di Massimo Bucchi, vignettista di “Repubblica”. Editore Gangemi – Roma.