Pubblicato su Lo SciacquaLingua
Il nostro idioma, gentil sonate e puro, per dirla con l’Alfieri, è ricco di parole omofone (stesso suono) e omografe (stessa grafia) ma di significato diverso. Una di queste è loschifo: ripugnanza, ribrezzo e battello di piccole e modeste dimensioni.
Il primo significato, vale a dire quel senso di ripugnanza, nausea, disgusto, ci riporta al verbo schifare (schivare, evitare). E questo al francese antico eschif che risale al franconeskiuhjan (aver riguardo). Colui che ha nausea di una determinata cosa ne ha riguardo, quindi la evita, la schiva.
La seconda accezione del termine, quella di battello, scialuppa, si rifà al longobardoSkif (battello). È interessante, in proposito, notare quanto scrive Carlo Alberto Mastrelli: “Si farà ora accenno sorprendente dell’influsso dei Longobardi (sulla lingua italiana, NdR); sorprendente perché mostra l’incidenza che essi hanno avuto anche per un settore della lingua, e quindi per un aspetto storico-culturale, che poteva non apparire tipico del mondo germanico. Infatti nei dialetti italiani si riscontra un piccolo manipolo di termini che hanno a che fare con le attività connesse all’acqua (…). Sotto questo profilo si chiariscono forse i prestiti skif, imbarcazione, scafo (…) che vedono i Longobardi, o le popolazioni longobardizzate, impegnati anche nella navigazione specialmente fluviale e lagunare, in un ambito geografico nel quale essi si trovavano ai margini della sfera di influenza bizantina”.
Giornalista pubblicista, laureato in “Scienze della comunicazione” e specializzato in “Editoria e giornalismo” L’argomento della tesi è stato: “Problemi e dubbi grammaticali in testi del giornalismo multimediale contemporaneo”). Titolare della rubrica di lingua del “Giornale d’Italia” dal 1990 al 2002. Collabora con varie testate tra cui il periodico romano “Città mese” di cui è anche garante del lettore. Ha scritto, con Carlo Picozza, giornalista di “Repubblica”, il libro “Errori e Orrori. Per non essere piantati in Nasso dall’italiano”, con la presentazione di Lorenzo Del Boca, già presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, con la prefazione di Curzio Maltese, editorialista di “Repubblica” e con le illustrazioni di Massimo Bucchi, vignettista di “Repubblica”. Editore Gangemi – Roma.