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“Ti va di fare l’amore?”

“Si”

“E allora vieni tu da me, non ho molto tempo e dopo debbo andare a cena fuori”.

Questa la telefonata che ho ricevuto da Raffaella, ventiquattro anni, capelli corti neri, studentessa d’architettura, ovviamente femminista ed extraparlamentare. Ma di che ti lamenti, mi dico, non è quello che hai sempre desiderato? Oramai è finita l’epoca dei “vuoi venire a sentire un po’ di musica da me”. L’atmosfera romantica, un solo abat-jour, il disco lento, il facciamola bere un po’. “Smettila, non fare così!” “E su dài!” “Se lo sapevo non ci venivo.” “Ma come si slaccia questo reggiseno?” “Aspetta che faccio io.”

Adesso invece è tutto più semplice, più civile. Ci sono un uomo e una donna che hanno voglia di fare l’amore e, viva la faccia, se lo dicono subito a chiare lettere, papale papale, senza tante ipocrisie.

Questo fatto della telefonata di Raffaella lo debbo raccontare a Peppino. Lui è rimasto ancora agli anni Sessanta: l’invito a cena, il night e poi speriamo bene. E comunque mai alla prima uscita.

Ecco qua, sono a casa di Raffaella. Mi apre la porta in vestaglia. Mi dice: “Intanto spogliati che io faccio la doccia”. Mi spoglio. Butto i vestiti a casaccio sopra una poltroncina e m’infilo nel letto. Chissà poi perché ogni volta li butto via così. Abitudine di chi certe cose le ha sempre fatte in condizioni furtive? Mah!? Mi alzo e metto tutto in ordine. I pantaloni ripiegati per benino. Le scarpe allineate con i calzini all’interno.

È stato a questo punto che ho visto per terra alcune riviste femminili specializzate in problemi sessuali. Mi sono seduto, così come stavo, e ho cominciato a sfogliarne una. Quali sono le zone erogene del nostro corpo? Quale il coefficiente erogeno di ciascuna zona? Nomi scientifici di di tutte le regioni in cui si suddivide l’organo maschile. Mio Dio, non lo sapevo di possedere tutte queste zone. E invece eccolo là, disegnato a colori come una carta geografica.

Continuo a leggere e trovo la statistica degli atti sessuali preferiti dalle donne. Apprendo che il 48 per cento delle commesse in Italia gradisce le carezze manuali. Ovviamente la voce “introduzione” riscuote, sempre nell’ambiente commesse, un maggiore successo: il 53 per cento. Istintivamente vado a controllare nella colonna “studentesse” e mi accorgo che l’indice sale ancora: 55 per cento. Dipenderà dal fatto che leggono di più. Io comunque tra tutte queste cifre mi perdo.

Mi guardo allo specchio e penso: ma tu hai studiato? Forse avrei dovuto cominciare a capire certe cose da piccolo e invece fino all’età di undici, dodici anni non ho mai saputo niente. Ma proprio niente di niente. Ricordo che una volta in quinta elementare, durante una lezione di aritmetica, il maestro si mise a gridare come un ossesso: “Se trovo chi mi ha portato in aula questa porcheria lo accompagno a calci fino a casa”. “Ma che ha trovato?” chiesi al mio compagno di banco. “Un preservativo” – rispose lui. Io non sapevo che cosa fosse, ma avevo capito che doveva essere qualcosa di tremento, qualcosa che aveva a che fare con il sesso. Il cuore incominciò a battermi forte forte. Il sesso? Una cosa misteriosa, un bosco sconosciuto, una stanza buia.

Raffaella rientra e s’infila nel letto. Mi sdraio accanto a lei e le do un piccolo bacio sul collo… Bacio sul collo? Indice di gradimento: 41 per cento. No, il 41 per cento era quello delle casalinghe. Quello delle studentesse dovrebbe essere maggiore, ma adesso non mi ricordo quant’è. (Luciano de Crescenzo – Il caffè sospeso -Mondadori Ed. – Milano 2008)

————————————————————— Come si fa a conciliare la felicità individuale con la felicità di coppia?

Bisogna intendersi sul concetto di felicità: per lei, cos’è la felicità?

Essere felice, su un piano oggettivo, significa essere sereni, aver raggiunto gli obiettivi prefissati, aver appagato alcuni bisogni primari.

Effettivamente è così, la felicità individuale può essere osservata come una realizzazione di obiettivi che ci consentono di raggiungere degli standard di vita gratificanti, che riguardano un buon inserimento nella Società, la costruzione di un lavoro dignitoso, la realizzazione di una famiglia in cui vivere bene ed un’organizzazione corretta del proprio tempo libero: questo porta alla felicità individuale.

Quest’ultima si incontra con la felicità di coppia, nella qualità del tempo da trascorrere insieme al partner e nella possibilità di creare degli interessi in comune, in maniera tale che si evidenzi l’egoismo positivo, cioè il benessere individuale con una ricaduta nel benessere di coppia, riducendo al minimo l’egocentrismo, che punta a valutare solo i propri interessi a discapito degli altri. È più semplice di quanto si possa immaginare.

Quali sono le cause di un’assenza di rapporti sessuali in una coppia?

Se ci riferiamo ad un problema radicato nel tempo, tolte le motivazioni conseguenti a fastidi personali provenienti da ambiti estranei alla coppia, le cause sono legate a più fattori che, comunque, si riconducono alla mancanza di un buon affiatamento.

Questi elementi possono riguardare la noia dello stare insieme, oppure quella “certa” abitudine che comporta una riduzione di interesse, ma possono essere secondari a dissidi fra i due partner che logorano, nel tempo, il piacere di frequentarsi intimamente e smorzano sul nascere la libido, cioè il piacere di avere rapporti sessuali insieme. Tutto quello che comporta disagio o fastidio, quando si è in “posizione verticale” comporta l’annullamento di rapporti in “posizione orizzontale”.

Le frustrazioni dovute alla coppia o alla mancanza d’intimità, sono più difficili da metabolizzare?

Potrebbero essere più difficili perché riguardano settori e comportamenti affettivi, perciò vanno a rimaneggiare un aspetto importante, che è quello legato al bisogno di un ambiente protettivo in cui sentirsi accettati; nonostante ciò, ci si dovrebbe comportare come per qualunque altra frustrazione: quindi individuare quali sono i punti critici e lavorarci sopra per digerirli. Bisogna acquisire la possibilità di valutare tutto in maniera neutrergica.

Quale può essere la miglior ricetta per costruire un valido rapporto di coppia?

La costruzione di elementi che rinforzino il piacere di stare insieme, per portarsi dietro il gusto, il ricordo e tutto ciò che aiuta a trascorrere meglio la giornata… quando si è da soli. Questa è una spiegazione di tipo oggettivo che racchiude quello che, in gran parte, si trova pubblicato nel settore Incontri sull’amore, e nell’articolo A come Amore…. A proposito del rapporto di coppia, per essere un po’ più chiaro, posso dire che è indispensabile raggiungere un buon rapporto di tipo mentale, attraverso un dialogo aperto, sincero e costruttivo; poi bisogna dar vita ad una buona risultanza affettiva, perciò è necessario creare un buon rapporto di protezione, accettazione e calore reciproco; questo porterà ad una realizzazione di intesa sessuale, laddove per sessuale intendiamo il piacere che si realizza durante lo scambio di tutto ciò che passa attraverso i sensi, quindi di tipo psicofisico.

Qual è l’importanza reale del sesso con amore?

È in grado di migliorare notevolmente la qualità della vita in ognuno di noi, perché crea un appagamento il cui effetto positivo dura nel tempo, indelebilmente.

Fare sesso con amore in che quantità influisce sul nostro benessere?

In maniera preponderante per la nostra identità… mi spiego meglio. Sesso con amore significa riuscire a godere mediante i sensi del piacere proprio e del piacere dell’altro, quindi si realizza per un proprio egoismo positivo. In pratica prevede la “condivisione” di intensi momenti di piacere. Questo è possibile da realizzare, perché si conosce bene l’altro, e si sa cosa fa piacere all’altro, si conosce bene se stessi e, quindi, si sa cosa fa piacere a se stessi: di conseguenza, è il massimo che si possa ottenere, per caricarsi di quell’energia positiva che ci consente anche di metabolizzare velocemente i fastidi accumulati durante il tempo vitale. Rappresenta, a buon diritto, uno dei piaceri migliori della vita: quando io godo, attraverso i cinque sensi, del mio piacere e del piacere dell’altro…penso che più non si possa realizzare!

CI SONO BENEFICI PSICOLOGI E ORGANICI.Quando siamo innamorati e il rapporto non funziona, come dobbiamo comportarci?

Se entrambi sono innamorati, questo non può accadere perché due persone che si amano stanno talmente bene insieme che… si può immaginare!

Molte volte accade che c’è un forte legame affettivo però, per il resto, si è talmente diversi ed inconciliabili, da non riuscire a concretizzare il rapporto, pur soffrendo moltissimo, all’idea di non stare insieme. Per cui, per evitare ciò, impariamo ad amare sul serio!

Come riusciamo a proteggerci dai conflitti che si creano in una coppia?

Ricordandoci che noi siamo più importanti dell’altro, perché l’identità di ognuno, viene prima di chiunque altro. Di conseguenza, questi conflitti vanno affrontati, cercando di capire qual è la motivazione e dove sta la ragione.

Essere indifferente alle situazioni conflittuali è una delle tante scelte che possiamo attuare?

Essere indifferente è proprio difficile: dovremmo essere simili ai robot! Qualunque corpo, anche metallico, sottoposto all’azione di una forza, non resta indifferente, ha una reazione. Per restare indifferenti dobbiamo avere la capacità di bloccare le emozioni sul nascere, ma è più un danno che un vantaggio, perché impediamo il funzionamento corretto della nostra vita. Se blocchiamo le nostre emozioni, rischiamo danni gravi e, comunque, nel frattempo, non sapremo se siamo felici o infelici. Posso aggiungere, comunque, che quando (come comunemente si afferma) si è indifferenti verso qualcuno, non si provano dei sentimenti e non esiste alcun rapporto affettivo.

Quali sono i principi cui dobbiamo attenerci per star bene, nel rapporto di coppia?

Rispetto, comprensione, disponibilità, accettazione, protezione, incitamento a migliorare.

Si ringrazia Giuseppe Dattis per la formulazione delle domande e Adelina gentile per la collaborazione nella stesura del dattiloscritto.

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