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Buon appetito!

È, questa, una espressione molto usata che vuole indicare la capacità di cogliere al volo il significato nascosto di una frase, intuire le vere intenzioni di qualcuno. Forse in questa espressione di derivazione ignota, si allude ai bachi da seta, che assaggiano le foglie per controllare se sono commestibili o meno.

 

In aggiunta (partendo dal fatto che, originariamente, l’espressione era “aver mangiato la foglia”, con il significato di “capire al volo”; intendere prontamente il senso del discorso; capire subito le intenzioni altrui; insomma, intuire dove uno “voleva andare a parare”), tra le tante ipotesi circa l’origine del modo di dire, quella che fa Ugo Enrico Paoli sembra la più convincente. Egli considera la foglia come un collettivo: più foglie che si fanno mangiare agli animali vaccini. Questi, a loro volta, si dividono in due gruppi: i lattanti che prendono il loro nutrimento dalla poppa materna e le bestie adulte che già hanno cominciato a mangiare la… foglia. Secondo il Paoli, dunque, il senso pratico del mondo contadino ha associato all’espressione “aver mangiato la foglia” il concetto di saggezza e di scaltrezza.

di Rosa Maria de Pasquale