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Cos’hanno in comune Leonardo del Vecchio (padrone della Luxottica), Angelo Rizzoli (fondatore dell’omonima casa editrice), Edoardo Bianchi (“creatore” della Bianchi biciclette) e Franco Zeffirelli (rinomato regista)? L’essere cresciuti all’interno di quelle strutture che tanto ricordano gli angusti reconditi dei Miserabili di Victor Hugo e che rispondono al nome di “orfanotrofi”. Rifugio e contenzione di tutti quei bambini abbandonati che non hanno avuto la fortuna di volare verso la seconda stella a destra… e poi dritti fino al mattino, verso l’Isola che non c’è. Secondo la legge n° 149 del 2001, questi tristi ambienti avrebbero dovuto cessare la loro “accoglienza” per dare ad ogni bambino (possibilmente entro il 31 dicembre 2006) un padre, una madre e il calore di una famiglia. Quello che, ad oggi, si è riusciti a regalare a tante guanciotte dagli occhi tristi, si rachiude in una soluzione a metà fra case famiglia e comunità alloggio. Il tempo, all’interno di quelle camerette con le nuvole sui vetri e gli orsetti alle pareti dipinte di quel tenue verde che tiene viva la speranza di poter ricevere amore e attenzioni, scorre lento ma, nell’insieme, veloce perché, come l’esperienza insegna, superati i dieci anni di età, non li vuole più … PER LEGGERE TUTTO IL TESTO,CLICCARE SUL TITOLO.



…nessuno… e non bastano tutti i giochi del mondo per scaldare i loro cuori. L’articolo 31 della Costituzione italiana garantisce sostegno alle famiglie in difficoltà perché riescano ad evitare di doversi separare dai propri figli. Forse bisognerebbe fare qualcosa di più, magari per velocizzare i tempi di affido e di adozione; nel frattempo ringraziamo i tanti educatori che sanno stringere al loro petto tutti quelli che hanno bisogno ma non sanno come chiederlo. C’è solo un problema, in questo “intimo” abbraccio… è più facile che ti domandino: “Ma papà e mamma, quando tornano?”

“Non insegnate ai bambini la vostra morale: è così stanca e malata che potrebbe far male; forse una grave imprudenza è lasciarli in balia di una falsa coscienza. Non elogiate il pensiero che è sempre più raro, non indicate per loro una via conosciuta, ma se proprio volete insegnate soltanto la magia della vita. Non divulgate illusioni sociali, non gli riempite il futuro di vecchi ideali: l’unica cosa sicura è tenerli lontano dalla nostra cultura. Non esaltate il talento che è sempre più spento; non li avviate al bel canto, al teatro alla danza, ma se proprio volete raccontategli il sogno di un’antica speranza. Non insegnate ai bambini ma coltivate voi stessi, il cuore e la mente. Stategli sempre vicini, date fiducia all’amore, il resto è niente. Giro giro tondo cambia il mondo. Giro giro tondo cambia il mondo” (Giorgio Gaber).