È vero che il matrimonio fa perdere l’entusiasmo?
Psicologia in pillole – 32
È vero che il matrimonio o, comunque, una certa frequentazione duratura fa perdere l’entusiasmo e l’appagamento nel piacere di stare insieme?
La scelta della monogamia, è legata prevalentemente a paure riguardanti la salvaguardia della propria salute (per proteggersi da malattie sessualmente trasmissibili) o, semmai, ad altri fattori?
Non è il matrimonio a ridurre l’interesse verso l’intimità dei rapporti col proprio partner ma, piuttosto, come viene gestita la propria vita da un certo momento in poi, dovendo (o volendo) dare priorità ad altri aspetti (lavoro, figli, realizzazione economica, etc.) che rispondono ad un principio sociale di tipo borghese, legittimo e comprensibile ma, al tempo stesso, in grado di far raffreddare anche gli entusiasmi più genuini. La stessa risposta, sostanzialmente, può valere per la seconda domanda. Il concetto riguardante la paura di infettarsi è alquanto relativo dal momento che, tutto sommato, si sta attraversando un periodo di riesacerbazione delle patologie a trasmissione sessuale, alcune delle quali sembravano scomparse (sifilide, gonorrea, etc.), in parte legate alla presenza di flussi migratori di popolazioni portatrici di tali problematiche.
Un inquadramento della situazione abbastanza chiarificatore, lo possiamo riscontrare in tutto ciò che inquadra aspetti peculiari della nostra Società, in merito.
Un esempio, fra tutti, può essere considerato il film di Luca Lucini “tre metri sopra il cielo”, tratto dall’omonimo romanzo di Federico Moccia, vero e proprio “cult” tra i giovanissimi. una storia intensa, romantica, dura, divertente e drammatica allo stesso tempo, magica come soltanto l’adolescenza riesce ad essere e cruda, come il conformismo sa essere. Babi ha diciotto anni, è una studentessa modello, una figlia perfetta, ma soprattutto una ragazza romantica che aspetta ancora il suo principe azzurro. Il diciannovenne Step, “rampollo a perdere” di una famiglia benestante, trascorre le sue giornate in maniera “alternativa” (gare clandestine e simili). I due ragazzi, con i loro mondi così lontani, s’incontrano per caso, litigano, si innamorano, nell’arco di un anno che resterà indimenticabile non solo per loro, ma per tutti quelli che li circondano. Step e Babi vivono un rapporto tempestoso, ma anche la più bella storia d’amore che un adolescente possa sognare, tra corse, fughe avventurose in moto, trasgressioni e litigi. Quando si cresce, però, le strade talvolta si dividono… e così, la bella Babi, se ne va con un più rassicurante e conformato “figlio di papà”.
G. M. – Medico Psicoterapeuta
Direttore Responsabile “La Strad@” – Medico Psicoterapeuta – Vicedirettore e Docente di Psicologia Fisiologica, PNEI & Epigenetica c/o la Scuola di Formazione in Psicoterapia ad Indirizzo Dinamico SFPID (Roma/ Bologna) – Presidente NEVERLANDSCARL e NEVERLAND “CAPELLI D’ARGENTO” ETS (a favore di un invecchiamento attivo e a sostegno dei caregiver per la Resilienza nel Dolore Sociale) – Responsabile Progetto SOS Alzheimer realizzato da NEVERLAND “CAPELLI D’ARGENTO” ETS – Responsabile area psicosociale dell’Ambulatorio Popolare (a sostegno dei meno abbienti) nel Centro Storico di Cosenza – Componente “Rete Centro Storico” Cosenza – Giornalista Pubblicista – CTU Tribunale di Cosenza.
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