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Come mai, pur crescendo nello stesso ambiente, i figli possono essere molto diversi?


…Per crescere meglio – 16

…ma quante cose che sto imparando!!! Quasi quasi direi che ho tutto sufficientemente chiaro su famiglia e dintorni!!! Direi che, così come è stato per il lavoro della mia amica Alessia Manes sull’amore, anche su questo argomento stiamo davvero spaziando in lungo e in largo tanto da far diventare dei veri esperti sulla famiglia tutti coloro che ci seguono e soprattutto anche me che sono la curiosona che ti pone mille quesiti per capire di più… sono “avida” di sapere….

A proposito…. una domanda che, credo, si saranno posti in molti…

Perché i figli, che hanno un DNA comune, vivono con gli stessi genitori, condividono gli stessi spazi nella medesima casa, sviluppano poi dei caratteri alle volte così differenti fra di loro?

Anzitutto ti premetto che, se ci mettessimo ad analizzare approfonditamente i figli di una stessa famiglia, troveremmo un ceppo comune di carattere…. magari ben nascosto… all’interno di comportamenti differenti….

Comunque, è vero che i fratelli hanno un DNA similare (perché sono figli degli stessi genitori), ma è pur vero che il codice genetico, va inteso come un nastro magnetico su cui incedere una serie di messaggi che influenzeranno il nastro stesso, sia dal punto di vista fisico che da quello comportamentale; a questo punto, è facile immaginare perché i figli siano diversi: nascono in epoche diverse, vivono in epoche diverse, frequentano comunque persone diverse e gli stessi genitori, in momenti storici differenti, avranno un modo di relazionarsi con se stessi e con gli altri in maniera diversa. Di conseguenza, per forza di cose, ogni figlio ha una storia a sé: fa le esperienze a sé, fa le scuole a sé, frequenta degli amici particolari, peculiari, personali… e quello è il risultato. La risposta è semplice, bisogna saper osservare per riuscire a capire.

Io non ho vissuto l’esperienza di avere più figli perché sai che ne ho una sola, ma sento spesso dei genitori che asseriscono di essersi comportati in egual maniera con i figli… e si meravigliano che poi abbiano dei caratteri così differenti fra loro.

L’affermazione del genitore ” Mi sono comportato alla stessa maniera!” non può essere accettata perché, partendo dal principio scientifico che nessuno essere umano al mondo è in grado di riprodurre due volte la stessa idea, come si fa a costruire una serie di idee (il cosiddetto “concetto specifico”) da trasmettere attraverso parole e comportamenti due volte allo stesso modo?


E’ impossibile!…

…e siccome la nostra mente funziona sulla base dei dati acquisiti, in maniera un po’ più complessa di un elaboratore elettronico, però sugli stessi principi generali, come per quest’ultimo, basta inserire un pezzettino di codice diverso e si avranno delle risposte (in termini di comportamento) completamente differenti. Qui si parla di messaggi ripetuti in maniera differente… che durano anni! Tutto questo io posso osservarlo bene sulle mie due figlie. Mariarita è più sviluppata in maniera affettiva perché, essendo la primogenita, l’abbiamo cresciuta più “protetta” (come da manuale!): il suo modo di esprimersi, privilegia l’aspetto affettivo, anche se “condito” da buone riflessioni, per i suoi sette anni; purtroppo, ha assorbito dei messaggi conflittuali, dal punto di vista affettivo (tipo ricatto affettivo, ricatto morale) durante gli anni della scuola materna ed ha imparato a “frignare” per ottenere qualcosa che non le spetterebbe, soprattutto nei confronti della madre, la quale si angoscia di fronte a queste manifestazioni (cuore di mamma!). Con Valentina (la seconda figlia) invece, il nostro atteggiamento è stato più neutrergico; poi, nel suo caso, ha inciso di più, rispetto a Mariarita, l’influenza della baby-sitter, che è più aggressiva… Di conseguenza, ad una prima osservazione, queste due bambine non sembrano appartenenti alla stessa famiglia! Ed in effetti, esprimono una modalità di gestione dei propri sentimenti, in maniera completamente differente: a coloritura maggiormente affettiva, la prima, più somigliante a Gianburrasca, la seconda! Anche nell’estrinsecazione delle riflessioni (molto valide in entrambe) sono estremamente differenti: più “fredda” Mariarita (che risponde alle sollecitazioni meditative in maniera tranquilla, “a colpo sicuro”); più “dinamica” Valentina.

Scusa la domanda… ma qual è l’atteggiamento migliore?

Sono due sistemi validi entrambi, che esprimono personalità “coltivate” in maniera specificamente differente come accade, in definitiva, per ogni essere umano il quale, per definizione è unico e irripetibile!


Andiamo a qualcosa che mi riguarda in questo momento… e da vicino...

Quando, come è successo a me, un genitore (del Sud) si trova a rivedere in casa un figlio, ma soprattutto una “figlia” separata, va in crisi e comincia a disturbare ulteriormente la vita di quest’ultima. A me personalmente mia madre (soprattutto!) mi disturba tutti i giorni: conosce parole ed atteggiamenti per infastidirmi, per turbarmi. Ultimamente, per i motivi che tu sai, avrei potuto vivere dei giorni felici e lei non ha avuto pace, si adoperata ogni giorno affinché ciò non accadesse… almeno non completamente!.. e quindi giù con le liti, urla, questioni…. Avvertivo fortissimo il fastidio che le davo per il mio stato di “grazia”.

Oggi che la mia situazione pur continuando non è più così favorevole, che sono tornata con i piedi per terra e non “volo” più, lei si mostra mia amica, vuol sapere, vorrebbe consigliarmi, ma non riesco a perdonarla…

Perché mia madre (come tante altre!) è più tranquilla e comprensiva quando mi vede triste ed è “acida” quando sono felice… soprattutto per motivi sentimentali?

Anche qui la risposta è semplice. Tua madre riconosce nei tuoi stati d’animo tristi e malinconici, un modo di essere a lei familiare perché è vissuta e continua a portare avanti la propria esistenza in maniera da poterla definire ” triste e spenta”. Di conseguenza si tranquillizza perché riconosce in te qualcosa che ha già visto per anni, anche se in cuor suo può dispiacersi per il fatto che la figlia non sia riuscita a realizzarsi almeno dal punto di vista sentimentale; non può riconoscere la gioia e l’entusiasmo perché, se l’ha mai avuto, è accaduto anni fa ed è durato poco… e allora lo vede come un sentimento estraneo, pericoloso perché la scombussola… ed anche fastidioso perché, comunque, è tanto diverso da quello che lei in genere vive. Vedere in casa una persona felice, può dare fastidio anche perché mette in dubbio le sue convinzioni in base alle quali, in fondo, tutti dobbiamo soffrire!! Non è un problema personale nei tuoi confronti.

La cosa più brutta è che lei sa che io ho un unico punto veramente debole: mia figlia!.. e allora la usa come elemento destabilizzante, per farmi sentire una madre indegna… mi domanda se le voglio bene, mi esorta a non trascurarla…. Secondo me, se sono più felice perché innamorata posso dare ancora di più a mia figlia, non credi?

Sono d’accordo con te… ma, scusa, tua madre che cultura di coppia può avere?

Zero!

Peggio! Perché ha costruito dei pregiudizi in base alla propria esperienza e a quello che vede nei programmi televisivi, grazie ai quali, teme che, se ti innamori di nuovo, ti disinteresserai di tua figlia. Non può sapere che tu, in realtà, sei molto più matura di quanto lei possa immaginare. ..

La cosa triste è che mia madre “addestra mia figlia” ad addolorarsi per ogni mia uscita, infatti quando domenica le ho parlato e l’ho informata che sarei andata a cena fuori, si è mostrata dispiaciutissima. Le ho detto “..però quando mamma è stata chiusa in casa per un anno intero, nessuno l’ha ringraziata per questo” e lei “ma mi hai fatto felice!”… Beh, queste non sono sue idee!!!

C’è da intervenire su Tatiana spiegando che la sua felicità non può costruirsi a scapito della tua ma, semmai, in armonia con le tue aspirazioni legittime! In questo modo, tra l’altro, le trasmetterai l’idea che una donna può realizzarsi a prescindere dalle avversità della vita.

Beh, ho imparato un’altra cosa, così mia madre avrà probabilmente un’arma in meno.

Oh come sono diventata esperta!! Troverò ancora qualche interrogativo da porti la prossima volta? Intanto ci diamo già da adesso appuntamento… e non mancare!!!

G. M. & S. L.