Posted on


In quest’incontro, Alessia ed il suo amico psicoterapeuta, affrontano argomenti “caldi”. Non c’è bisogno di mandare a letto i bambini: il tutto è affrontato, come sempre, con il dovuto garbo.


Oggi parliamo del “fare l’amore” che, spesso, può trasformarsi nel fare solo sesso…

Allora… perché, soprattutto in estate, c’è più voglia di fare sesso senza amore e quindi di cambiare partner?

In merito alla prima domanda, ti posso rispondere che questo dipende dal tipo di apprendimenti acquisiti e non da fenomeni atmosferici legati alla stagione… perché, probabilmente, molte persone si portano dietro i ricordi personali o di immaginario collettivo, legati all’estate, come ad una stagione di libertà. E’ il tempo che sta nel mezzo tra la chiusura delle scuole e la riapertura, la fine di un periodo di fatica… in cui si crea appunto un vuoto, una “vacatio”, per l’appunto una vacanza … per cui si possono fare nuove esperienze di vita; di conseguenza si è più disponibili ad inserire anche un rapporto interpersonale con l’altro sesso di tipo diverso… ma sempre legato alla persona: ad ogni modo, per avere una risposta certa, dovremmo interrogare la persona in questione.

Cosa resta a chi fa sesso senza amore?

Anche questo va valutato “ad personam”, da caso a caso… chi ha creato un buon rapporto di coppia ed è abituato ad avere una buona intesa sessuale in questo ambito intimo (la coppia, appunto), se decide di avere una relazione con una persona diversa da quella del partner abituale, deve avere valutato di appagare interessi diversi da quelli prettamente d’amore; è come se decidesse di assaggiare una “porzione” di un’intera “torta” e quindi gli rimarrà il piacere di questa fetta…e un po’ di insoddisfazione per non aver potuto consumare gradevolmente tutto.


A chi invece non è abituato a godere di un rapporto d’amore resterà, dopo aver provato piacere, un po’ di retrogusto amaro, legato all’assenza del godere del “dopo”. Un rapporto d’amore prevede il piacere di godere del “prima”, del “durante” e del “dopo”. Un rapporto di sesso senza amore prevede un certo interesse nel “prima”, un piacere (che si brucia velocemente a volte) nel “durante” e la voglia di andar via “dopo”.. perché la presenza della persona accanto può, addirittura, dar fastidio.

Perché una coppia può stare benissimo nel momento in cui si fa l’amore e male negli altri momenti della vita quotidiana?

Perché sono momenti di relazione differente…. e’ vero che per poter riuscire a fare l’amore (e bene!) c’è bisogno di un accordo di massima, però può darsi che, in quella situazione erotico sessuale, entrambi i partners abbiano maggiore disponibilità verso l’altro… dal punto di vista dell’accettazione e della conciliazione… per un obiettivo in comune: godere di quel momento.

Per quanto concerne altri frangenti di vita quotidiana, se entrambi i componenti della coppia hanno carenze di “crescita”, è probabile che non avranno sviluppato a sufficienza un corretto rapporto interpersonale e, ognuno dei due, vivendo nell’ambito del proprio egocentrismo, non sarà disponibile per l’altro.

All’interno del rapporto sessuale, invece, si può anche portare il proprio egocentrismo ma, per provare piacere, si può riuscire anche a far provare piacere all’altro (si gode anche attraverso il piacere dell’altro).

Insomma quelli durante la vita quotidiana e durante il rapporto sessuale, sono momenti con obiettivi diversi.

Per cultura, è più facile riuscire a trovare un obiettivo in comune durante un rapporto sessuale che non durante la vita quotidiana perché l’impegno energetico è certamente maggiore e maggiore è la limitazione della propria libertà…. quindi bisogna veramente sapere che la contropartita è adeguata.

Viviamo un epoca in cui si parla di sesso libero… Si può parlare di rapporti sessuali “normali” quando ci si riferisce alla penetrazione pene-vagina o “anormali”, “non leciti”, “contro-natura” quando si fa “altro”…..?

La definizione di “contro-natura” non va bene perché qualunque esperienza si faccia, utilizzando i propri sensi, bisogna considerarla un’esperienza naturale, cioè prevista dalla fisiologia del corpo umano, che segue leggi di natura; può essere contro gli apprendimenti di tipo morale, ma non “contro-natura”!

Qualunque tipo di esperienza che non produca un danno, un fastidio oggettivo, una mancanza di rispetto oggettiva, può essere presa in considerazione.

Si può avere interesse e provare piacere mediante un rapporto “pene-vagina” o una fellatio (sesso orale) o un rapporto anale, ma se uno dei due non si trova disponibile in quel momento (per motivazioni di cui si può discutere) e l’altro lo “pretende”, in quel caso, la pretesa è scorretta oggettivamente; in un secondo momento, comunque, è il caso di discuterne per cercare di capire se si è trattato di un attimo di difficoltà o di un “sistema di pensiero” da rivedere; così facendo, si affronterà nel migliore dei modi il problema, proprio per avere la possibilità di uno “scambio” senza troppi condizionamenti. Diverso è il discorso se ci rifacciamo a pratiche violente…

Volevo arrivare anche a questo…

Perché alcuni sentono il bisogno di “trasgredire” usando (durante il rapporto sessuale) oggetti vari per la penetrazione, oppure fruste, manette…. da cosa deriva tutto questo?

Un conto è volere utilizzare un frutto, un ortaggio (banana, cetriolo, carota, con le dovute cautele!) o un fallo artificiale per realizzare un “coito multiplo” (anale e vaginale, per esempio); un conto è, invece, utilizzare dei sistemi che oggettivamente sono violenti.


Nel primo caso si ricerca, con l’accordo del partner, la stimolazione su più fronti contemporaneamente (ad esempio, vagina, clitoride, perineo, ano, capezzoli, etc.): si possono usare le mani, le dita o anche altro… sempre che si sia d’accordo e si abbiano le idee chiare su ciò che si sta facendo (per evitare incidenti o altre situazioni spiacevoli).


Nel secondo caso è riscontrabile un rapporto sbagliato con se stessi e con l’altro, per gestire potere, con complessi di inferiorità e di superiorità e con la volontà di violentare l’altro ed essere violentato: ammanettare una persona o esercitare su di essa altre forme di coercizione, significa ridurla alla propria volontà, al proprio potere…. Questo si crea per difficoltà legate ad esperienze personali.

Ci sono dei ragazzi che crescono talmente male, dal punto di vista del rapporto coi genitori, che l’unico contatto che riescono ad avere fin da piccoli è quello delle percosse; di conseguenza creano, nel quotidiano, delle situazioni di difficoltà e di danno al solo fine di essere puniti anche e soprattutto in maniera materiale: in questo modo almeno ritrovano il solo contatto possibile con i genitori; con questo sistema, nel tempo, si comincia a provare un piacere attraverso quel tipo di contatto (che è l’unico) con le persone di riferimento ed allora, siccome noi siamo esseri d’abitudine, impariamo a provare piacere da quello e quindi non rientra nel pacchetto dei nostri ricordi una carezza di tipo affettivo. In conseguenza di ciò, avremo situazioni paradossali che porteranno a rifiutare i gesti dolci (perché non collegai a momenti affettivi) ed a ricercare scambi violenti (collegati a ricordi di piacere). La persona che ha seguito un percorso di crescita all’interno di una famiglia normale, riconosce bene il piacere di una tenera carezza perché, da bambino, è stato accarezzato, massaggiato. Ogni essere umano sviluppa una particolare sensibilità (soprattutto erotica) nell’area genitale, perineale, anale: ti sei mai chiesta il perché? Questa condizione deriva principalmente dal fatto che, per tanto tempo, da piccoli, qualcuno ha provveduto amorevolmente a curare la nostra igiene personale: chi non ha assistito al cambio dei pannolini o al bagnetto di un neonato? Ognuno di noi si porta “dentro” il piacevole ricordo di quel contatto intimo, legato a momenti di dolcezze e tenerezze.

Ci sono alcune persone che vivono dapprima una vita da conquistatori (sessualmente parlando) e poi, nel tempo, cercano e vogliono sempre di più (sempre quanto riguarda il rapporto sessuale), con partner diversi e diventano ossessivi in questo, diventano sessodipendenti, arrivano ad avere rapporti sessuali di pochi minuti… dovunque e con chiunque… non possono più farne a meno…

Come può succedere una cosa del genere, cosa può significare?

Significa che queste persone hanno delle problematiche di identità ed individualità (costruite negli anni) che si manifestano attraverso la necessità di attività “ossesivo – compulsive” (cioè ci si sente costretti a fare una determinata cosa anche quando non si vorrebbe, come accade, ad esempio, per la manifestazione di un Tic nervoso).

Qualcuno si difende (ci ho parlato!) dicendo di avere problemi di testosterone…

La cosa può anche essere vera, ma in risposta a problematiche psicologiche… perché esiste un rapporto ben preciso, che si studia da anni, fra la psiche, il sistema nervoso, il sistema endocrino e quello immunitario.

La scienza che lo studia si chiama psico-neuro-immuno-endocrinologia.

Continuando sull’argomento, ho bisogno di altri chiarimenti. Il bello è bello e si guarda, ma perché alcune persone (uomini o donne che siano), pur affermando di amare ed essere legati a qualcuno, sentono il bisogno di guardare e poi commentare nei particolari anatomici persone dell’altro sesso che capitano sulla loro strada? Prima di rispondermi, vorrei chiarirti che questa domanda prende vita dal fatto che io lavoro spesso con colleghi maschi i quali si soffermano a commentare in maniera “colorita” le fattezze delle donne che cadono sotto il loro sguardo….La cosa, non so perché, ma mi dà enormemente fastidio. Vorrei capire perché lo fanno, perché davanti a me e perché mi dà fastidio.

Lo fanno davanti a te probabilmente perché ti hanno accettato come componente del gruppo, come fossi un uomo quindi è come se ti avessero messo sul petto una medaglia… ritienila una specie di promozione, potrebbe essere un complimento.

Perchè lo fanno?

Guardare rientra nelle attività dell’essere umano, osservare tutto quello che cade sotto la sfera razionale dei cinque sensi e rientra in un range degno di attenzione. E’ logico apprezzare le bellezze della vita… dal paesaggio alla forma architettonica, al bell’essere umano…. Però l’essere umano maturo sa che esiste un concetto di riservatezza per cui è bene non invadere lo spazio vitale dell’altro, addirittura guardando e dando fastidio, poiché l’altra persona potrebbe non gradire questa invasione. Diverso è il discorso se la donna “osservata” mostra interesse; in questo caso, entrano in gioco delle scelte non tanto per il piacere della vista, ma per elementi più “pragmatici”!

Perché mi dà fastidio?

Perchè non è un comportamento corretto, quello di commentare ed entrare nella descrizione di dettagli anatomici; quantomeno dovrebbero domandare agli astanti la disponibilità a discutere di certe cose. Il descriverlo, soprattutto usando dei termini un po’ forti mette in risalto la necessità di scaricare dell’aggressività di tipo conflittuale sull’argomento (avranno dei blocchi o dei conflitti libidici?); tu riconosci il fastidio non tanto nelle parole, ma nel modo in cui vengono dette, quindi tu riconosci l’aggressività e ti dà fastidio. Potresti partecipare senza essere infastidita a commenti e descrizioni nel dettaglio su un uomo o su una donna nudi a patto che i commenti siano fatti in modo diverso.

Per oggi sono soddisfatta ma sento che tornerò presto sull’argomento erotismo, perché ho molto da chiarire e da imparare.

Ed io sarò disponibile ad appagare “professionalmente” il tuo legittimo bisogno di conoscenza

Alessia Manes

Con la collaborazione di Stefania Labate (musicista)