Ritirato dal commercio dalla stessa casa produttrice (la Bayer) in accordo con il Ministero della Salute, il noto farmaco (commercializzato in Italia anche con i nomi di “Cervasta” e “Stativa” venduto in oltre 6 milioni di pezzi nel mondo) che serve ad abbassare la quota di colesterolo “cattivo” nel sangue. Pare che abbia provocato almeno 52 decessi dovuti, molto probabilmente a sovradosaggi o associazioni con altri farmaci particolari. QUALCHE PROBLEMA ANCHE IN ITALIA. Attivato un numero verde (800 – 571661) per maggiori informazioni, attivo tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 14 alle ore 17.
Allarme LIPOBAY – Non diffondiamo il panico!
Cosa ha provocato gli effetti collaterali che, almeno in 52 occasioni, hanno prodotto il decesso dei pazienti che hanno assunto il farmaco?
- Sovradosaggio;
- assunzione in associazione al gemfibrozil (che serve a ridurre i trigliceridi)
- la componente umana psicologica che, influenzando l’attività del sistema neurovegetativo (sensibilissimo ai fattori emozionali) rende impossibile creare un modello teorico standard in grado di garantire, oggettivamente, la previsione dell’azione di un farmaco sul metabolismo.
Al momento, non possiamo non notare il senso di opportunità della Bayer, che l’otto agosto (di concerto con il Ministero competente e senza esserne costretta per legge) ha provveduto a ritirare dal commercio tutte le confezioni del farmaco in questione, pur consapevole del contraccolpo economico di una simile operazione, << anche in assenza di una correlazione certa tra decessi e assunzione del farmaco >>. È notizia di questi giorni, infatti, che il colosso chimico sia in tali difficoltà economiche (anche per il crollo del valore, in borsa, delle sue azioni) da paventarsi il suo assorbimento gestionale, a breve.
A noi non interessa propinare notizie allarmistiche, pericolose ed inutili, magari per aumentare l’audience: noi non tendiamo al TERRORISMO PSICOLOGICO – CI INTERESSANO I FATTI CERTI E QUELLI UTILI ALLA SALUTE PUBBLICA.
<< Il vero pericolo è nell’eccessivo allarmismo>> dice, infatti, Nello Martini, direttore generale della valutazione dei medicinali e della farmacovigilanza del Ministero della Salute.
QUALI “PAZIENTI” DEVONO PREOCCUPARSI?
Allo stato attuale, solo coloro che hanno assunto (in alto dosaggio, e/o in associazione con il gemfibrozil) il LIPOBAY ed avvertono forti dolori muscolari (fra gli effetti collaterali figura, infatti, un interessamento a carico dell’apparato muscolare): ad ogni buon conto, il proprio medico di famiglia, sarà in grado di fornire spiegazioni, con tranquillità e competenza.
Il professor Silvio Garattini, Farmacologo, direttore dell’Istituto Mario Negri di Milano, dice che le cifre relative al problema sono sottostimate; l’Unione Europea accusa la Bayer di aver ritardato la diffusione dei dati corretti: forse ci stiamo trovando di fronte all’ennesimo “muro di gomma”, a danno di esseri umani malati ed inermi… forse!
Forse ci stiamo trovando di fronte a qualche operazione speculativa commerciale che tenderebbe ad amplificare “ad arte” la problematica esplosa a cavallo di ferragosto (ad esempio l’interesse ad acquistare a basso prezzo la divisione chimico – farmaceutica della Bayer) … forse!
Non potendo “contare” nulla o quasi, in mondo fitto di speculazioni a danno di chiunque, non ci resta che chiedere alle Istituzioni maggiore interesse nei confronti della prevenzione ed attuare protocolli comportamentali tesi a mantenere il bene più prezioso di cui disponiamo: LA SALUTE.
Dr. Giorgio Marchese
Medico Chirurgo
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Direttore Responsabile “La Strad@” – Medico Psicoterapeuta – Vicedirettore e Docente di Psicologia Fisiologica, PNEI & Epigenetica c/o la Scuola di Formazione in Psicoterapia ad Indirizzo Dinamico SFPID (Roma/ Bologna) – Presidente NEVERLANDSCARL e NEVERLAND “CAPELLI D’ARGENTO” ETS (a favore di un invecchiamento attivo e a sostegno dei caregiver per la Resilienza nel Dolore Sociale) – Responsabile Progetto SOS Alzheimer realizzato da NEVERLAND “CAPELLI D’ARGENTO” ETS – Responsabile area psicosociale dell’Ambulatorio Popolare (a sostegno dei meno abbienti) nel Centro Storico di Cosenza – Componente “Rete Centro Storico” Cosenza – Giornalista Pubblicista – CTU Tribunale di Cosenza.
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